30 dicembre 2009

MAXI VERTICI E COSTI SPROPOSITATI

Alcune agenzie stampa ben informate indicano in 45.000 le persone che hanno viaggiato per partecipare al summit di Copenhagen, speranzose che fosse il luogo e l’evento dove il nuovo Trattato sul clima avrebbe visto la luce.
Risultati tangibili non sono stati raggiunti anche perchè i paesi più influenti non vogliono più un accordo globale, ma preferiscono incontri con numero limitato di partecipanti e posizioni pre-confezionate. Inoltre è stato osservato come il sistema politico americano imponendo il consenso del Congresso su ogni impegno internazionale di fatto blocca l’autonomia del Presidente pro-tempore. Anche la politica dell’Unione Europea è stata deficitaria: avrebbe potuto bocciare la proposta USA, appoggiando con forza la posizione “o un accordo serio o niente”, ottenendo almeno il consenso dei paesi non industrializzati e invece niente di questo è avvenuto.
Un vertice dai maxi costi e dai mini risultati.

Come contribuire ad uscire dall'impasse:

-indicare i Paesi che devono ridurre le emissioni di gas serra e non lo fanno

- organizzare campagne informative per non comperare prodotti provenienti da tali Paesi

- spiegare ai consumatori nei vari paesi che potrebbero, con qualche piccolo costo personale, punire gli inquinatori e non far dormire più sonni tranquilli ai loro governi.

27 dicembre 2009

SCENARI E DECISIONI NON PARTECIPATIVE...

Firma e fai firmare la petizione per creare un Centro regionale di compostaggio per la frazione organica.

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Lettera aperta - Confronto negato su temi importanti.

Scenari in materia di smaltimento rifiuti in Valle d’Aosta (pirogassificatore) e decisioni non partecipative.

La democrazia partecipativa attribuisce a tutti i cittadini livelli di responsabilità e consapevolezza maggiori, consentendo loro di essere coinvolti nelle varie fasi del processo decisionale, che per sua natura è dialettico e dinamico e consente di interagire in un confronto continuo fra le idee in campo e gli scenari possibili. Dispiace prendere atto del mancato radicamento nelle nostre istituzioni dell’abitudine al confronto nei processi decisionali importanti come quelli che riguardano le grandi opere pubbliche o la gestione dei rifiuti, materia in cui, scelte sbagliate, possono incidere direttamente sulle tariffe e quindi sul portafoglio dei cittadini. Pur se il dibattito pubblico non è la sede in cui assumere decisioni che spettano ai vari decisori politici (sindaci, Comunità montane, giunta regionale), non consentire una modalità di confronto in vista di decisioni importanti è un segnale negativo. Esistono rappresentanti di comitati (Comitato Rifiuti Zero Vda) e di associazioni (Legambiente vda, Codacons vda, ecc.) attivi sul tema specifico, che non sono stati coinvolti, neppure attraverso l’Osservatorio regionale sui rifiuti.
Compiono, invece, un buon lavoro quelle amministrazioni pubbliche che riescono attraverso processi di progettazione condivisa a coinvolgere tutti le parti attive presenti sul proprio territorio.

Andrea Piccirilli
Aosta


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La difficile costruzione delle regole sulla sussidiarietà
Tocca agli operatori del diritto rispondere alla chiamata


da www.labsus.org Lunedì 28 Dicembre 2009 | Fabio Giglioni

Un punto di domanda ricorrente tra i cittadini che intendono avvalersi del principio di sussidiarietà orizzontale continua a restare quello relativo alle regole da seguire. Il principio, infatti, comincia a essere conosciuto, ma permangono incertezze sulle modalità da far valere concretamente. E tali dubbi pervadono anche amministratori e dirigenti che, a fronte di un principio costituzionale abbastanza preciso, si trovano poi ad applicare istituti e regole che spesso contrastano con quei principi e, di fronte all’incertezza e alle responsabilità che ne conseguono, preferiscono percorrere strade già conosciute.
L’atto giuridico più idoneo a regolare la sussidiarietà è il negozio volontario
Il contrasto tra principi e regole concrete da applicare negli ordinamenti liberali e democratici deve trovare un’armonizzazione negli interventi del legislatore o della giurisprudenza. Il legislatore può intervenire dando una concreta applicazione del principio che s’intende far valere costruendo un sistema di regole appropriato, abrogando quelle in contrasto o innovandole. La voce flebile del legislatore...Qualcosa è stato fatto in questo senso negli anni più recenti e la sezione norme di questa rivista lo dimostra. Tuttavia è fin troppo evidente che gli interventi del legislatore si concentrano in specifici settori, innovando su alcune politiche. Interventi generali e generalizzanti sono difficili da rintracciare e, perfino, da ipotizzare: la fattispecie dell’articolo 118, comma 4 della Costituzione è, infatti, così ampia che la definizione di regole valide per ogni circostanza appare un’impresa quasi impossibile. E anche se si tentasse questa via si avrebbero due inconvenienti: il primo consisterebbe nel rischio di ridurre gli spazi di autonomia di istituzioni e cittadini che, invece, costituiscono il presupposto indefettibile delle relazioni di sussidiarietà (al massimo, il legislatore potrebbe intervenire per definire un metodo di confronto più che dei contenuti veri e propri come ha fatto la regione Toscana); il secondo sarebbe quello di accrescere, paradossalmente, lo stato di incertezza dell’applicazione del principio dal momento che la generalizzazione delle regole amplia il grado di astrattezza entro cui far ricadere le fattispecie concrete, cosicché ci si domanderà sempre se siano proprio quelle fattispecie rivendicate dai cittadini a dover essere interpretate secondo le regole astratte costruite (si pensi in proposito all’applicazione dell’istituto della dichiarazione di inizio attività che ha avuto positivo seguito solo quando è applicato in specifici settori dove vi è una disciplina di riferimento che richiama questo istituto e che invece ha avuto scarso successo come applicazione dell’art. 19 della legge numero 241 del 1990 dove si aveva la pretesa di sostituirlo a qualsiasi procedimento di autorizzazione).Peraltro, fondandosi le esperienze di sussidiarietà su un’alleanza tra istituzioni e cittadini, è naturale supporre che l’atto giuridico che suggella per eccellenza questo fenomeno debba essere il negozio volontario (intese, patti, accordi comunque denominati), sicché sembrerebbe più logico aspettarsi che il legislatore concentri la propria attenzione sulla capacità di questi accordi di derogare alle ordinarie regole da seguire da parte degli amministratori definendo condizioni e campi di applicazione....e la penna incerta dei giudici L’altro strumento per elaborare un corredo di regole comuni che armonizzi il contrasto tra principi nuovi e istituti già vigenti è, come detto, la giurisprudenza. Tale constatazione è vera in generale e tanto più nel diritto amministrativo che proprio dalla giurisprudenza trova origine e alimento; oltretutto, nel caso specifico, il contributo della giurisprudenza è quanto mai auspicabile proprio in ragione dei limiti che il legislatore incontra. Su questo piano si può constatare che la giurisprudenza amministrativa riconosce al principio una valenza giuridica propria, come autorevolmente riconosciuto di recente dal Consiglio di Stato nella sentenza numero 6094 del 2009. Ciononostante il contributo della giurisprudenza alla costruzione delle regole da applicare è ancora scarso e ciò sembrerebbe principalmente dovuto alla pretesa di privilegiare una sola delle due letture possibili del principio. Del resto, la stessa giurisprudenza amministrativa (vd. la sentenza del TAR Sardegna numero 2407 del 2007) ha chiarito che il principio può essere declinato positivamente o negativamente. Positivamente, il principio dovrebbe essere utilizzato per legittimare una distribuzione asimmetrica delle risorse pubbliche per favorire solo i cittadini che abbiano intrapreso iniziative che soddisfino interessi generali; negativamente, il principio verrebbe invocato per delimitare la sfera d’intervento dei poteri pubblici in favore dei privati che vedono ampliata la propria o comunque preservata da interventi restrittivi delle autorità pubbliche. La prima declinazione appare particolarmente problematica perché potenzialmente in contrasto con alcuni principi cardini del diritto amministrativo: il principio di legalità, il principio di imparzialità e con quelli che reggono la responsabilità dei dipendenti pubblici; la seconda declinazione si modella su una visione tradizionale dei rapporti tra poteri pubblici e soggetti privati che ricalca lo schema del paradigma bipolare del diritto amministrativo. È probabilmente questa la ragione per cui la giurisprudenza, sebbene non neghi la possibile doppia lettura del principio, finisca per privilegiare solo la seconda.Da un punto di vista giuridico l’interpretazione negativa del principio può poggiare su basi giuridiche più solide ma, allo stesso tempo, si può ben dire che si tratta di una scelta riduttiva della valenza del principio. Per quanto sia vero, infatti, che l’interpretazione positiva del principio apra una serie di problemi con istituti tradizionali del diritto amministrativo, la circostanza che il principio sia sancito in sede costituzionale obbliga comunque gli interpreti ad adeguare la lettura di quel principio con gli altri menzionati: si tratta di un’operazione difficile, ma che deve essere tentata per consentire un’applicazione fedele del dettato costituzionale. È proprio accettando questa sfida che sarà possibile costruire le regole che sembrano necessarie per dare più solida applicazione al principio.E la dottrina?In questo senso sarebbe anche auspicabile un supporto maggiormente costruttivo della dottrina che dovrebbe contribuire a creare le premesse culturali necessarie a sostenere interpretazioni più coraggiose da parte della giurisprudenza, come anche è avvenuto in passato. Tanto più che a ben vedere qualche piccolo spiragliointeressante la giurisprudenza lo ha fatto intravedere in passato (ad esempio nella sentenza del TAR Liguria numero 1479 del 2003).È necessario intraprendere azioni concrete di contaminazione tra dottrina e giurisprudenza affinché il principio possa dotarsi di quelle regole che rendano più sicure le iniziative dei cittadini: in gioco non sono solo gli interessi di qualche gruppo, particolarmente meritevole, ma gli interessi di chi abbia a cuore la qualità stessa della nostra democrazia.

24 dicembre 2009

E' NATALE ...

E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.

E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.

E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.

E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.

E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.

E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.



Madre Teresa di Calcutta



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19 dicembre 2009

SMALTIMENTO RIFIUTI: CONFRONTO PUBBLICO SOLO PER VOLONTA' DEI CITTADINI E NON DELL'AMMINISTRAZIONE

Firma e fai firmare la petizione per un nuovo centro di compostaggio per la frazione organica.

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Per facilitare la comprensione dell'intera vicenda, si tratteggiano alcuni passaggi cruciali avvenuti prima della riunione del 14 dicembre 2009 in cui il componente delle associazioni ambientaliste (Fabrizio Roscio) ha sollevato il nocciolo del problema: la mancata volontà di confronto preventivo.

Ecco alcuni fatti degni di nota:

La scelta in merito al nuovo scenario che si prospetta in materia di smaltimento rifiuti(pirogassificazione) non è stata condivisa ma neppure veicolata nelle varie possibili sedi di confronto (riunioni pubbliche, audizioni pubbliche della competente commissione consiliare, ecc...) prima dell'approvazione della delibera in questione adottata in data 1 Dicembre 2009.

Appare evidente che il gruppo di lavoro tecnico, volutamente tenuto "ristretto" per volontà politica da parte dell'Assessorato Territorio e Ambiente, aveva tutti i dati a disposizione già a partire da Settembre 2009.

Il documento riepilogativo riferito alla consulenza esterna è stato ufficialmente depositato il 24 novembre 2009 ma, diciamolo pure, la direzione di marcia era già stata indicata nelle precedenti riunioni intelocutorie nel corso dell'estate e dopo varie riunioni avvenute presso la Presidenza della Giunta.
Appare evidente, quindi, la non volontà di confronto preventivo sulla materia.

Di sicuro avrà luogo, per volontà dei cittadini e delle associazioni interessate un confronto successivo, ma di sicuro non per volontà dell'Amministrazione Pubblica.

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dal notiziario ansa-aosta del 14 dicembre 2009

RIFIUTI: VDA, ASSOCIAZIONI CONTESTANO LAVORI OSSERVATORIO
"L'Osservatorio regionale sui rifiuti non risponde ai requisiti di luogo di discussione e di autentico confronto". Motiva così Fabrizio Roscio, rappresentante dei movimenti ambientalisti (Amici della Terra, Gruppo locale Wwf, Legambiente e Terra Nouva) all'interno dell'organismo istituzionale, l'abbandono del tavolo di lavoro convocato nella mattinata di oggi nella sede dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente.
Roscio lamenta il fatto che "le associazioni non siano state consultate e coinvolte nella stesura del primo rapporto sulla gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta", presentato nella riunione di oggi. Sotto accusa il metodo di lavoro: "I documenti tecnici necessari - spiega Roscio - per fornire pareri utili all'adozione di atti amministrativi non vengono preventivamente discussi e alle riunioni partecipano con diritto di parola funzionari dell'assessorato estranei all'Osservatorio, mentre a noi non è permesso avvalerci in riunione di consulenti".
Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente regionale di Legambiente, Alessandra Piccioni, che sottolinea: "La decisione scaturisce dal disagio manifestato dal nostro rappresentante di fronte allo svolgersi dei lavori dell'Osservatorio che, senza un confronto, si svuota di contenuti e di senso".


RIFIUTI: ZUBLENA, NON CONDIVIDO MOTIVAZIONI ABBANDONO
"Alla luce del battage mediatico di questi giorni l'abbandono non mi stupisce. Ne prendo atto con rammarico, ma non condivido le motivazioni". Così l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Manuela Zublena, commenta la decisione da parte delle associazioni ambientaliste di ritirare il loro rappresentante dall'Osservatorio regionale sui rifiuti.
"L'Osservatorio - aggiunge l'assessore - resta un punto di riferimento per il confronto e il dialogo soprattutto in un momento in cui si sta definendo un nuovo scenario per la gestione dei rifiuti e si sta entrando nel vivo dell'operatività. Ritengo che i contributi debbano andare oltre l'asettica consegna di documenti da visionare e le contestazioni. Per l'organizzazione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti abbiamo tutti lavorato in sinergia e i risultati sono stati positivi".
Di "motivazioni pretestuose e posizioni preconcette" parla invece Rosina Rosset, rappresentante della associazioni dei consumatori nell'Osservatorio: "Sulle problematiche importanti le associazioni ambientaliste rifiutano il confronto, mentre si aggrappano alla forma. Con loro non è mai stato possibile il dialogo anche se più volte abbiamo tentato questa strada".

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Dal quotidiano "La stampa - Pagine della valle d'aosta " del 15 Dicembre 2009

POLEMICA.LE ASSOCIAZIONI CONTRO LA REGIONE: «MANCA IL CONFRONTO»
Rifiuti, ambientalisti in rivolta. No all’impianto di pirolisi, abbandonata la riunione dell’Osservatorio.

La riunione dell’Osservatorio dei rifiuti era cominciata da poco più di 20 minuti, quando Fabrizio Roscio, rappresentante delle associazioni ambientaliste, ha letto un documento: «Manca un autentico confronto, me ne vado». Roscio ha parlato a nome di Amici della Terra, del Gruppo locale Wwf, di Legambiente e Terra Nouva. «L’Osservatorio dovrebbe essere la sede per esprimere pareri - ha continuato Roscio dopo aver lasciato la riunione - ma solo oggi ho visto il primo Rapporto sulla gestione dei rifiuti, già stampato». Risponde l’assessore all’Ambiente Manuela Zublena: «Non capisco perché si abbandona la discussione quando si sta definendo un nuovo scenario per la gestione dei rifiuti. Anche il primo Rapporto riguarda lo stato dell’arte, siamo aperti alle osservazioni». Quando Roscio ha lasciato la riunione, la rappresentante dei consumatori Rosina Rosset ha detto: «E’ un rifiuto del confronto. Abbiamo provato a dialogare con loro, ma ci siamo trovati di fronte un muro».
La polemica non riguarda solo le questioni procedurali. Sul piatto c’è anche la scelta fatta dalla giunta regionale di puntare sulla pirolisi e la gassificazione per i rifiuti indifferenziati. «Cito studi internazionali - dice Roscio - l’80 per cento degli impianti è in Giappone. In Italia solo situazioni sperimentali. Mancano le condizioni di sicurezza e le garanzie per la sostenibilità economica».
Durante la riunione dell’Osservatorio, il direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Giovanni Agnesod ha spiegato i contenuti di uno studio di Diana Cout per mettere a confronto vari possibili scenari.
E’ stato scartato il «Thor», tecnologia per la produzione di combustibile da rifiuto messa a punto dal Centro nazionale ricerche. «Interessante, ma non presenta sufficienti garanzie». Così come è tramontata l’ipotesi di usare il combustibile da rifiuto in impianti di teleriscaldamento già esistenti o in costruzione in Valle, perché bisognerebbe rifare i progetti. La scelta è caduta sulla pirolisi e la gassificazione (che producono gas di sintesi utilizzabile come combustibile) perché un inceneritore classico è sostenibile solo usando almeno 100 mila tonnellate di rifiuti l’anno, più del doppio dell’indifferenziata della Valle.
«La pirolisi è un sistema innovativo - ha detto ancora Agnesod - in Europa ci sono impianti in Germania e Islanda. E’ adattabile a quantità inferiori di rifiuti, riduce le emissioni in atmosfera». Ha aggiunto Agnesod: «Gli impianti di pirolisi sono soggetti per legge alle normative di abbattimento delle emissioni previste per gli inceneritori. Ma questo non vuol dire che faremo un inceneritore, le tecnologie sono molto diverse. E’ una garanzia di tutela ambientale».
In media i valdostani producono 600 chili di rifiuti l’anno a testa. «E’ importante - ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Aosta, Delio Donzel - evitare che il nuovo impianto tratti la maggior quantità di materiale possibile, vanificando le politiche di contenimento dei rifiuti». Risposta di Zublena: «Gassificazione e pirolisi consentono di migliorare l’efficienza del sistema».


Lettera aperta - Confronto negato su temi importanti.

Scenari in materia di smaltimento rifiuti in Valle d’Aosta (pirogassificatore) e decisioni non partecipative.

La democrazia partecipativa attribuisce a tutti i cittadini livelli di responsabilità e consapevolezza maggiori, consentendo loro di essere coinvolti nelle varie fasi del processo decisionale, che per sua natura è dialettico e dinamico e consente di interagire in un confronto continuo fra le idee in campo e gli scenari possibili. Dispiace prendere atto del mancato radicamento nelle nostre istituzioni dell’abitudine al confronto nei processi decisionali importanti come quelli che riguardano le grandi opere pubbliche o la gestione dei rifiuti, materia in cui, scelte sbagliate, possono incidere direttamente sulle tariffe e quindi sul portafoglio dei cittadini. Pur se il dibattito pubblico non è la sede in cui assumere decisioni che spettano ai vari decisori politici (sindaci, Comunità montane, giunta regionale), non consentire una modalità di confronto in vista di decisioni importanti è un segnale negativo. Esistono rappresentanti di comitati (Comitato Rifiuti Zero Vda) e di associazioni (Legambiente vda, Codacons vda, ecc.) attivi sul tema specifico, che non sono stati coinvolti, neppure attraverso l’Osservatorio regionale sui rifiuti. Compiono, invece, un buon lavoro quelle amministrazioni pubbliche che riescono attraverso processi di progettazione condivisa a coinvolgere tutti le parti attive presenti sul proprio territorio.

Andrea Piccirilli
Aosta

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Il Pirogassificatore conviene? Risolve?
In termini di costi/benefici, conviene costruire un pirogassificatore impegnando nei prossimi anni decine di milioni di euro per smaltire, a partire dal 2016, il 40% dei materiali da riciclo che attualmente affluiscono in discarica (con costi contenuti) che corrispondono a circa 45.000 t/a.
Non esiste altro modo per raggiungere e persino superare lo stesso obiettivo?
Alcune recenti valutazioni effettuate dal Centro riciclo materiali - Vedelago evidenziano che le opzioni tecnologiche con benefici sociali netti o con costi minimi sono quelle riconducibili al miglioramento del riciclo completo dei materiali da RSU (Rifiuti Solidi Urbani).
Siamo convinti che sia molto importante continuare ad usare risorse pubbliche per potenziare i centri di ricerca e partecipare a programmi nel campo del riciclo dei materiali.
Quindi ad oggi non si sa se si riuscirà a costruirlo, né a che prezzo potrà essere realizzato e neppure quali saranno i costi di gestione e manutenzione. Insomma un'altro "trenino di Cogne" potenziale è imminente...
In ogni caso c'è da augurarsi che non si segua lo stesso meccanismo delle nuove centrali nucleari italiane, in cui uno dei produttori coinvolti nel progetto europeo ha dovuto ammettere che il cantiere apposito ha già prodotto 2,7 miliardi di perdite, destinate ancora a crescere, e superare così il prezzo di vendita (3 miliardi) del reattore stesso.
Come cittadini, affetti o meno dalla sindrome Nimby, ribadiamo che le alternative esistono, come ha dimostrato la stessa Carla Poli ad Aosta qualche mese or sono. Sicché ripetiamo la domanda: il pirogassificatore conviene? Risolve?

12 dicembre 2009

SMALTIMENTO RIFIUTI: SCENARI E DOCUMENTAZIONE

Curiose coincidenze...

Nei giorni scorsi a Trento è stato approvato un progetto di massima per la costruzione di un inceneritore.

L’impianto avrà una potenzialità massima di 103.000 tonnellate all’anno, il costo stimato sarà di 101 milioni di euro (iva esclusa) e la tecnologia proposta dovrà essere già stata applicata in tre impianti funzionanti in Europa, Svizzera compresa.

Durata della concessione: se lo studio di fattibilità indica una durata massima di 24 anni (di cui quattro per la realizzazione dell’impianto), la delibera introduce "la facoltà, in sede di gara, di proporre una riduzione per il termine della fase gestionale dell’opera fino al limite minimo di 15 anni".

Elenco delle garanzie e dei requisiti richiesti ai partecipanti alla gara d’appalto:

Essere in possesso della certificazione ambientale Uni En Iso 14001, una garanzia che il concorrente operi secondo regole, criteri e procedure particolarmente rispettose dell’ambiente e metta in atto all’interno della propria organizzazione aziendale un sistema di gestione ambientale volto a minimizzare l’impatto dell’impianto.

Viene chiesta una polizza indennitaria decennale e una polizza per responsabilità civile verso terzi "a copertura dei rischi di rovina totale o parziale dell’opera o dei rischi derivanti da gravi difetti costruttivi.

Presentare varie cauzioni per garantire l’affidabilità dell’offerta e
della società.

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Analisi della gestione ciclo rifiuti in valle d'aosta e relativo audit civico.


Audit
Esame sistematico ed indipendente mirato a stabilire se le attività svolte per la qualità ed i risultati ottenuti sono in accordo con quanto stabilito, e se quanto stabilito viene attuato risulta idoneo al conseguimento dell’obiettivo.

Analisi civica
Sistema di attività messe in atto dai cittadini per definire, comunicare e far valere il proprio punto di vista circa le questioni di rilevanza pubblica e sociale, per esempio la gestione del ciclo dei rifiuti

Audit civico
Analisi critica e sistematica dell’azione poste in essere nell’ambito della gestione di un servizio per la collettività (per es. gestione del ciclo dei rifiuti) promossa dalle organizzazioni civiche


Le principali fasi dell’audit civico:
- raccolta dati e monitoraggio attività poste in essere
- elenco contenente i risultati più significativi derivanti dal monitoraggio;
- le aree critiche e i punti di forza
- le possibili azioni di miglioramento
- rapporto redatto al termine della visita

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Ecco le principali richieste inoltrate in data 11 novembre 2009 agli uffici competenti dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente - Loc. Grand Chemin, 34 - St Christophe - 11100 - Aosta - riscontrate, per alcuni argomenti, con nota del 4 Dicembre 2009.

Si chiede di poter prendere visione dei seguenti documenti:

- Documentazione utile ad evidenziare il costo annuale a carico dei cittadini del servizio gestione rifiuti (raccolta, gestione e smaltimento)

- Documentazione e costi in dettaglio relativi all'ampliamento della discarica

- Convenzione con Valeco spa (gestione discarica di Brissogne e Pontey) e costi sostenuti a partire dal 2006

- Convenzione Conai con suddivisione quantità e qualità di materiale conferito e relativi introiti a partire dal 2006

- Somme introitate dalla vendita del compost derivante da ramagli e sfalci di verde dal 2006 nonchè le quantità giacenti a dicembre 2008.

- Somme introitate dalla vendita di biogas proveniente dalla discarica regionale di Brissogne a partire dal 2006

- Verbali e temi trattati nel corso delle riunioni dell'Osservatorio regionale dei rifiuti a partire dalla sua costituzione. (4 riunioni nel corso del 2009)

- Ogni altra documentazione utile riguardante la gestione dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti


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Link al sito regione.vda.it in cui sono pubblicati alcuni studi comparati sulla gestione rifiuti in valle >>>

Studio commissionato dalla regione e prodotto all'Amministrazione in data 24 novembre 2009 dal titolo:
Individuazione delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pretrattamento finalizzati alla produzione di cdr di qualità ad oggi esistenti e non finalizzato all'individuazione del miglior scenario adatto alla Valle d'Aosta. >>>

11 dicembre 2009

INTERNET: "LIBERO" WIFI IN "LIBERA" REGIONE.

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo:

Amici del Viale favorovele ad iniziative private o pubbliche per un libero WiFi

Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore.

Lo stesso Decreto, inoltre, obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità.

Queste norme furono introdotte per decreto pochi giorni dopo gli attentati terroristici di Londra del luglio 2005, senza alcuna analisi d’impatto economico-sociale e senza discussione pubblica. Doveva essere provvisoria, ed è infatti già scaduta due volte (fine 2007 e fine 2008) ma è stata due volte prorogata.

Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica.

Tra gli effetti di queste norme, ce n’è uno in particolare: il freno alla diffusione di Internet via Wi-Fi, cioè senza fili. Gli oneri causati dall’obbligo di identificare i fruitori del servizio sono infatti un gigantesco disincentivo a creare reti wireless aperte.

Non a caso l’Italia ha 4,806 accessi WiFi mentre in Francia ce ne sono cinque volte di più.

Questa legge ha assestato un colpo durissimo alle potenzialità di crescita tecnologica e culturale di un paese già in ritardo su tutti gli indici internazionali della connettività a Internet.

Nel mondo la Rete si apre sempre di più, grazie alle tecnologie wireless e ai tanti punti di accesso condivisi liberamente da privati, da istituzioni e da locali pubblici: in Italia invece abbiamo imposto lucchetti e procedure artificiali, contrarie alla sua immediatezza ed efficacia e onerose anche da un punto di vista economico.

Questa politica rappresenta una limitazione nei fatti al diritto dei cittadini all’accesso alla Rete e un ostacolo per la crescita civile, democratica, scientifica ed economica del nostro Paese.

Per questo, in vista della nuova scadenza del 31 dicembre, chiediamo al governo e al parlamento di non prorogare l’efficacia delle disposizioni del Decreto Pisanu in scadenza e di abrogare la previsione relativa all’obbligo di identificazione degli utenti contribuendo così a promuovere la diffusione della Rete senza fili per tutti.

10 dicembre 2009

TRENTINO: AMMINISTRATORI LOCALI DIFFIDATI...

Riceviamo dagli amici del Trentino e volentieri pubblichiamo

Al Sindaco del Comune di Trento
Alessandro Andreatta
Via Belenzani 19
38122 TRENTO

Al Presidente della Provincia di Trento
Lorenzo Dellai
Piazza Dante 15
38122 TRENTO

Oggetto: Decisioni, studio di fattibilità e bando di gara per la costruzione dell'impianto di incenerimento dei rifiuti previsto a Trento in località Ischia Podetti. Diffida e preavviso di azione legale.


La scrivente Nimby trentino onlus, portatrice di interessi individuali, collettivi e diffusi, nonché di diritti soggettivi anche costituzionalmente protetti con particolare riguardo al diritto fondamentale alla salute tutelato dall’art. 32 Cost. anche nell’interesse della collettività,

PREMESSO CHE

il Piano Provinciale di Smaltimento Rifiuti della Provincia di Trento - nell'aggiornamento vigente - prevede che venga realizzato un unico impianto di incenerimento dei rifiuti a servizio di tutta la Provincia e stabilisce in maniera vincolante le caratteristiche principali di tale impianto;

in applicazione dell'articolo 72 del DPGP 26.1.1987 il Comune di Trento ha dato corso alle attività preparatorie per la costruzione di un impianto di trattamento termico dei rifiuti a servizio di tutta la provincia di Trento, ubicato nella località di Ischia Podetti;

in particolare il Comune di Trento sta per pubblicare un bando di gara per individuare il contraente cui affidare l'elaborazione del progetto dell'impianto, il relativo studio di impatto ambientale e la successiva costruzione e gestione dell'impianto;

appare nella sostanza non conforme alla normativa vigente - come di seguito evidenziato - tutto il processo decisionale che ha portato ad individuare un impianto di incenerimento quale soluzione tecnologica unica indispensabile per la chiusura del ciclo dei rifiuti in Provincia di Trento;

tale processo decisionale - proprio per non aver tenuto conto delle indicazioni delle disposizioni comunitarie e nazionali vigenti in materia di prevenzione e precauzione - presenta non solo vizi di legittimità che saranno fatti valere nelle sedi opportune ma anche e soprattutto (per quanto attiene al contenuto della presente diffida) vizi sostanziali relativi alla mancata acquisizione e valutazione di tutte le conoscenze disponibili sia in materia di assetti tendenziali della gestione dei rifiuti in Trentino sia in materia di danni potenziali alla salute umana e all'ambiente derivanti dall'esercizio di un impianto di incenerimento di rifiuti con le caratteristiche di quello programmato;

di conseguenza i destinatari in indirizzo potrebbero risultare responsabili di reati e di danni civili di diversi tipi e natura la cui rilevanza sarà fatta in ipotesi valutare dalle autorità competenti, con l'eventuale conseguenza di richieste personali di risarcimenti adeguati…
[...]
Si intimano pertanto le amministrazioni in indirizzo, ciascuna per quanto di diretta competenza:

- alla immediata sospensione in via di autotutela di ogni decisione preordinata alla realizzazione del citato impianto ed alla pubblicazione del bando di gara. Tutto ciò a tutela della pubblica amministrazione e per motivi di conservazione della salute pubblica, con necessità di riformulare il bando prevedendo una soluzione per la chiusura del ciclo dei rifiuti trentini non vincolata esclusivamente all'impiego di processi di recupero energetico mediante trattamenti termici e che comunque richieda ai concorrenti di elaborare progetti e studi di VIA imperniati su metodi, tecniche, modelli e dati scientifici aggiornati adeguati al caso;

- a prendere ogni altra iniziativa urgente per non permettere che si verifichi in futuro un danno praticamente certo alla salute pubblica della popolazione di Trento, della valle dell'Adige e di tutte le zone investite dalla propagazione delle emissioni dell'inceneritore e di non permettere quindi che si debba intervenire a posteriori, tardivamente, quando il danno sarà già consumato;

- a prendere atto che in mancanza di provvedimenti urgenti e certi la scrivente Associazione non mancherà di valutare se avviare direttamente e promuovere presso terzi ogni azione legale utile, ivi compresi tra gli altri un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, azione collettiva nella forma della class action e comunque richiesta personale di risarcimento integrale dei danni materiali, biologici, psichici e morali al primo verificarsi di conseguenze dannose per la salute della popolazione residente e per l'ambiente.

Si chiede riscontro scritto entro e non oltre il 31 dicembre p.v. con indicazione di eventuali interventi o soluzioni alternative, con l’intesa che in difetto di comunicazioni o di adeguate risposte saranno, senza ulteriore preavviso, intentate le vie giudiziali più opportune nei termini richiesti dai profili di interesse più sopra indicati e con riserva di ogni ulteriore azione e per ogni ulteriore aspetto anche qualora qui non espressamente richiamato.

Simonetta Gabrielli
Presidente Nimby trentino onlus
Trento, 10 dicembre 2009

6 dicembre 2009

GESTIONE RIFIUTI: APERTO UN TAVOLO DI CONFRONTO CON MOVIMENTI E PARTITI POLITICI

Il pirogassificatore non serve a niente... io riciclo saggiamente!

Quando il buon senso appartiene ai bambini. Leggi la letterina ... >>>

Firma e fai firmare la petizione per un nuovo centro di compostaggio per la frazione organica.


Ecco uno degli ultimi interventi di Carla Poli (Centro riciclo Vedelago)
"

Scarica il modulo nel blog precedente oppure qui >>>

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Continua l'attività di confronto e raccolta delle posizioni espresse dai movimenti e partiti politici presenti sul territorio regionale in merito al seguente tema: "gestione rifiuti e possibili miglioramenti all'intero ciclo di gestione dei rifiuti"

A tutti i movimenti e partiti politici presenti in Valle d'Aosta

Oggetto: Materiali da riciclo – Rifiuti – Iniziative in vista dell’aggiornamento piano regionale dei rifiuti (legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31) , riduzione della produzione dei rifiuti, riciclo dei materiali e avvio della raccolta della frazione organica e del compostaggio domestico.


Il Comitato Amici del Viale della Pace unitamente ad altre associazioni di cittadini operanti sul territorio regionale hanno attivato una attività di monitoraggio/audit civico dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti suddiviso in due fasi: 1) raccolta dati sul tema specifico 2) il confronto con i soggetti che possono concorrere alle decisioni in materia.

Nel corso dell’iniziativa sono già stati redatti alcuni report e documenti disponibili sull'apposito sito del Comitato a partire dalle notizie pubblicate dal mese di Agosto 2009. In questi giorni sta partendo la seconda fase che prevede l’apertura di un tavolo di confronto e dialogo con i movimenti e partiti politici.

Con l’occasione si chiede cortesemente di voler comunicare i nominativi e il recapito mail dei referenti all’interno della Vostra Organizzazione in modo da poter avviare gli opportuni contatti e di voler specificare se per la materia specifica sono stati redatti documenti, prese di posizione nel corso del 1 semestre 2009 oppure se siano state avanzate osservazioni o presentati ordini del giorno o semplici suggerimenti in materia di aggiornamento del piano regionale dei rifiuti di recente aggiornato con delibera del 25 giugno 2009 da parte del Consiglio regionale.

Si precisa, inoltre, che tutti i dati saranno pubblicati sul sito web al fine di favorirne la fruizione da parte della cittadinanza.

Si resta in attesa di un breve riscontro.

2 dicembre 2009

RACCOLTA FIRME: AL VIA LA PETIZIONE PER LA RACCOLTA DELL'ORGANICO

"L’inceneritore non serve, io riciclo saggiamente."

Quando il buon senso appartiene ai bambini. Leggi la letterina ... >>>

Firma e fai firmare la petizione per un nuovo centro di compostaggio per la frazione organica >>>


Raccogliendo l’organico si "innova" dal punto di vista ambientale e si risparmia dal punto di vista economico.

Raccogliendo l’organico si arriva in modo naturale a chiudere il cerchio del ciclo-rifiuti con un riciclo quasi completo introducendo alla frazione secca residua la tecnica innovativa del processo di estrusione CRRV (centro ricerca e riciclo Vedelago - Carla Poli).

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Puoi consegnare le firme ad una delle seguenti associazioni:
Comitato Rifiuti Zero VdA
Legambiente VdA
Amici del Viale della pace
Diritto al Futuro
Codacons
Adiconsum


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Immagini di un pirogassificatore

25 novembre 2009

ACQUISTI NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE=RIDUZIONE NELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni

È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 9 novembre 2009, n. 261 il decreto 2 novembre 2009 che adotta i "Criteri ambientali minimi" relativi agli acquisti delle PA.

I criteri ambientali minimi sono gli elementi che qualificano una procedura di appalto "verde".

Il concetto di Green Public Procurement o Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP) è stato introdotto in Europa già a metà degli anni '90 ed è definito dalla Commissione europea come "l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

Già dal 2003 la Commissione Europea invitava gli stati membri ad adottare dei Piani d’azione nazionali (PAN) sul GPP per assicurarne la massima diffusione. L’Italia ha provveduto con il Decreto interministeriale dell'11 aprile 2008, n.135 che ha adottato il PAN GPP. Il Piano prevede l'adozione di misure volte all'integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni competenti, sulla base dei seguenti criteri:

1. riduzione dell'uso delle risorse naturali;
2. sostituzione delle fonti energetiche non innovabili con fonti rinnovabili;
3. riduzione della produzione di rifiuti;
4. riduzione delle emissioni inquinanti;
5. riduzione dei rischi ambientali.



info >>>



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"Metodo Vedelago" in Italia e fuori dall'Italia.
La tecnologia utilizzata nel centro riciclo Vedelago si sta diffondendo forse proprio in concomitanza del premio economico dalla comunità europea come miglior impianto innovativo per abbassare l’impatto del trattamento dei rifiuti sull’ambiente. La Danimarca sta facendo sua tale tecnologia come pure il Belgio e la Francia, che hanno avviato una collaborazione con le due più grandi cartiere europee che sono in Alsazia e che trattano il tetrapak.
Ecco alcuni nuovi impianti in Italia basati su questa nuova tecnologia: uno a Colleferro (Roma) e uno a Tergu (Sassari), collaborazioni con Kalat Ambiente (Caltagirone), Valfreddana; Recuperi (PT);Sulmona (L’Aquila); G.A.I.A. (Asti).

E’ dimostrato che il centro con la sua tecnologia può arrivare a mandare in deposito solo il 5% dei rifiuti solidi urbani trattati. Per la capacità di trattamento sarebbe sufficiente aumentare le dimensioni dell’impianto per gestire qualunque volume di rifiuti.

Servono però Amministrazioni con il coraggio di confrontarsi pubblicamente e chiarire la proprie posizioni direttamente con i tecnici che offrono tali alternative.

22 novembre 2009

LETTERA APERTA ESITI SECONDA VISITA CIVICA ALLA DISCARICA

LETTERA APERTA INDIRIZZATA ALL'ASSESSORATO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE

Segue lettera aperta del 29 agosto 2009


OGGETTO: Adozione di idonee iniziative volte a incrementare l’utilizzo di Compost di qualità derivante dal processo aerobico della materia verde (sfalci e ramaglie da potatura) conferita presso il “Centro di compostaggio” annesso alla Discarica di Brissogne e ad aumentare gli acquisti “verdi” da parte delle Pubbliche Amministrazioni (Green Public Procurement).

Le nostre associazioni sono impegnate nella tutela dell'ambiente e nello sviluppo di nuovi spazi di democrazia, in un ottica di miglioramento della sostenibilità dello sviluppo economico per incrementare l’utilizzo di strumenti partecipativi e la qualità della vita.

FAVORIRE L’UTILIZZO DEL COMPOST AUTOPRODOTTO
Nel corso delle visite organizzate nei mesi di Agosto e Ottobre 2009 presso il Centro trattamento materiali da riciclo di Brissogne abbiamo riscontrato la presenza di grandi quantità di compost (oltre 3000 tonnellate di ammendante compostato verde) disponibili per uso domestico e per le bonifiche ambientali. Tale compost di ottima qualità rispetta tutti i parametri di legge e può essere utilizzato in orti, prati, aiuole, piante in vaso e siepi ed anche per il ripristino di piste da sci e piste forestali.

FAVORIRE LA RACCOLTA SEPARATA E IL RICICLO DELL’”ORGANICO” E NON L'INTERRAMENTO IN DISCARICA
Abbiamo rilevato, inoltre, che in loco è possibile attivare una apposita zona dedicata al compostaggio dell’umido domestico, già a partire dal 2010, con la partecipazione ed il coinvolgimento dei Comuni interessati e sensibili al tema della riduzione dei rifiuti. Con l’avvio di tale procedura si produrrebbe un minor afflusso di oltre 10.000 tonnellate annue di materiale, con un conseguente allungamento della durata di vita della attuale discarica. Dall’esame dell’attuale ciclo di gestione dei rifiuti non risultano utilizzate le nuove tecnologie già oggi disponibili e riconosciute dall’Unione Europea come “ecoinnovazione” che richiedono come precondizione la raccolta separata della frazione organica. Solo procedendo in tal modo si potrebbe ottenere per la frazione residua un riciclo di alto livello in linea con le prescrizioni dell’UE.

FAVORIRE L’UTILIZZO DI TECNOLOGIE INNOVATIVE ECOCOMPATIBILI
Come già rilevato nella precedente nota, la scelta tra le sole tecnologie legate alla produzione di CDR (combustibile da rifiuto) da destinare alla valorizzazione energetica (combustione) può comportare costi di impianto e manutenzione di importo rilevante e non garantire la necessaria flessibilità e adattamento alle nuove e sempre più innovative tecnologie in materia di recupero dei materiali.

FAVORIRE LA CRESCITA COSTANTE DELLE PERCENTUALI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA
Si rileva, inoltre, la mancata attuazione del comma 461 dell’articolo 2 della Legge Finanziaria 2008 che prevede l’obbligo per i Comuni di attivare strumenti di partecipazione civica in materia di servizi erogati ai cittadini (servizio smaltimento e raccolta materiali da recupero). Da un primo esame dei dati disponibili non risulta particolarmente efficace il piano di incentivazione (bonus–malus) rivolto ai Comuni e alle Comunità montane finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

FAVORIRE GLI ACQUISTI DI PRODOTTI E SERVIZI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
In merito al progetto GPP (Green Public Procurement) cioè “...l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale…” si chiede di conoscere se si intenda incrementare tale domanda da parte di tutti gli Enti Territoriali. Se tutti gli enti pubblici nel territorio dell’UE richiedessero strumenti e forniture a basso consumo energetico, oltre 830.000 tonnellate di CO2 non verrebbero più immesse nell’atmosfera. La diffusione capillare di tali pratiche può incidere positivamente anche sulla competitività del nostro sistema produttivo. Nel nostro paese tali indicazioni sono state recepite con il DI 135/2008 e l’Unione Europea ha fornito un ulteriore impulso in favore della diffusione del GPP, proponendo di raggiungere, entro il 2010, il 50% in tutte le gare di appalto.

Si resta in attesa di conoscere le eventuali azioni adottate o che si intendono adottare per favorire un miglioramento costante dell’intera gestione del ciclo dei rifiuti, nonché la volontà di istituire una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi, con il coinvolgimento di tutte le associazioni attive nel settore, e l'avvio di un monitoraggio trasparente, condiviso e continuativo.

Restiamo a disposizione per eventuali ulteriori iniziative volte a sensibilizzare i cittadini in materia di riduzione dei rifiuti.



Legambiente Vda
Amici del Viale della Pace
Codacons Vda
Adiconsum
Diritto al futuro
Comitato rifiuti Zero VdA



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http://www.youtube.com/watch?v=G4s8KYhip5Y&feature=player_embedded

PETIZIONE POPOLARE PER NUOVO CENTRO CONPOSTAGGIO: AL VIA LA RACCOLTA FIRME

A breve conferenza stampa presentazione petizione popolare e varie inziative ad essa collegate.

GIOVEDI 26 NOVEMBRE ORE 17,15

C/O CSV - AOSTA - VIA XAVIER DE MAISTRE 19

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INIZIATIVA PORTE APERTE ALLA DISCARICA
(per conferma orari inizio telefonare al tel. 0165 361515)
mercoledi 25 novembre 2009
sabato 28 novembre 2009

Da oggi puoi sottoscrivere la petizione direttamente online
inserisci dati anagrifici e mail >>>

PETIZIONE POPOLARE PER UN CENTRO REGIONALE DI COMPOSTAGGIO

E PER LA RACCOLTA DELL’UMIDO IN VALLE D’AOSTA

Al Presidente del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta

Ai Consiglieri regionali

PREMESSO CHE

* la frazione organica rappresenta un’ingente quota dei rifiuti (RSU) che finiscono in discarica a Brissogne: circa il 21% del totale, ovvero oltre 10.000 ton all’anno

* una raccolta ben eseguita, oltre a trasformare i rifiuti in risorsa, consentirebbe di allungare fino al 20% la vita residua della discarica, con i relativi benefici economici e ambientali.

* senza la raccolta della frazione umida risulterà estremamente difficile raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata (RD) imposti dalla legge italiana e dall'Unione Europea (65% entro il 2012)

* la frazione organica dei rifiuti è responsabile dei cattivi odori e dell'emissione in atmosfera della maggior parte dei gas climateranti

* dalla frazione organica, trattata invece in un centro di compostaggio, si ottiene compost utilizzabile nei giardini e negli orti

* La raccolta dell’umido con gli appositi cassonetti è una pratica abituale e consolidata in molte città d’Italia e sarebbe fattibile anche da noi

* Senza la raccolta della frazione umida risulterà estremamente difficile raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata (RD) imposti dall’Unione Europea (65% entro il 2012)

CON LA PRESENTE PETIZIONE

CHIEDIAMO

- DI COSTRUIRE UN CENTRO DI COMPOSTAGGIO REGIONALE PER IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (o in alternativa vari centri di compostaggio per ogni singola comunità montana).

- DI INCENTIVARE LA RACCOLTA DEI RIFIUTI ORGANICI, LADDOVE NON SIA POSSIBILE IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO.

- DI DISTRIBUIRE GRATUITAMENTE LE COMPOSTIERE ALLE FAMIGLIE CHE NE FACCIANO RICHIESTA.

18 novembre 2009

I CITTADINI INSIEME A .... , SE FUNZIONANO TUTTI, IL RICICLO FUNZIONA

I cittadini insieme alle imprese,
insieme ai comuni.
Se funzionano tutti,
il riciclo funziona. Ovunque.

Introdurre “Audit civico” e “Operazione trasparenza” nel ciclo gestione rifiuti



Stima della frazione "organica" dei rifiuti prodotti in Valle d'Aosta (oltre 20.000 tonnellate).

Come si può rilevare dal filmato sopra riportato la parte "organica" dei rifiuti urbani (scarti da cucina, avanzi, ecc.) ammonta a circa il 30% del totale dei rifiuti prodotti che in Valle d'Aosta sono 75.000 tonnellate annue.
Quindi l'organico ammonta a circa 22.000 tonnellate annue e non 8.000 tonnellate come si evince dall'intervista rilasciata al quotidiano locale "La Stampa" del 21 novembre 2009 da parte dell'Assessore Regionale al Territorio e Ambiente.

Info: cittadiniattiviao@gmail.com
www.amicidelviale.blogspot.com


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"Non sprecate" tempo e risorse in consulenze. Alle volte basta copiare dalle buone prassi già attuate. Adottando il sistema di raccolta “porta a porta” con suddivisione anche dell'organico si possono raggiungere alti livelli di differenziata (dal 70% a oltre il 90%). Questa tipologia di gestione è attivata in città, non piccole, come Roma e Torino.
A Salzano (VE) dal 2002 al 2003 si è passati dal 18% al 75%.
Ad Asti (74.000 abitanti) erano al 64 % nel 2005.
A Novara (103.000 abitanti) hanno già superato il 68%.
Ma anche altri paesi del mondo vanno in questa direzione (Berlino, Parigi, Londra, Vienna, Zurigo). San Francisco (809.000 abitanti) si è posta l’obiettivo del 75% per il 2010 e dei Rifiuti Zero per il 2020.
Talvolta, per fare bene, basta copiare bene le esperienze funzionanti già collaudate.

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Le Ato o Sub-ato (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) esercitano le funzioni di programmazione e controllo sull’erogazione del Servizio di gestione dei Rifiuti Urbani e Assimilati definiscono, cioè, le regole e gli obiettivi nelle convenzioni stipulate con il soggetto che effettua la raccolta, pretendendo i risultati migliori e le migliori tecniche di gestione conosciute al momento, a parità di prezzo.

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SI AL RICICLO, NO ALLA DISCARICA. IL “METODO VEDELAGO” NON NECESSITA DI SPERIMENTAZIONI E NEPPURE DI CONSULENZE.

Il termine “rifiuti” va sostituito con il termine “materiali da riciclo”. Questa è la filosofia che ispira l'attività posta in essere dal “Centro Riciclo Vedelago”, da cui prende il nome il metodo ivi utilizzato. Il modello di riciclo totale ideato da Carla Poli a Vedelago in provincia di Treviso è già stato sperimentato e adottato da molti comuni in Italia e in Europa.

Il metodo Vedelago, permette di:
1.recuperare valore economico dalla rivendita dei materiali riciclati
2.creare nuova occupazione rispetto ai metodi attualmente in uso
3.abbassare la tassa sui rifiuti pagata dai cittadini
4.diminuire i costi per la gestione dei rifiuti a carico dei Comuni
5.coinvolgere i cittadini in comportamenti coerenti e virtuosi.

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Si riportano per comodità le iniziative assunte da parte del Consiglio regionale in materia di gestione e smaltimento rifiuti in data 25 Giugno 2009
OMISSIS
di avviare la sperimentazione attraverso la realizzazione di un impianto tecnologicamente
innovativo, ai fini della produzione di combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità caratterizzato da un basso livello di contaminanti, in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell’attuale indifferenziato, al fine di differire i tempi di esaurimento della discarica di Brissogne;

di individuare il sistema più innovativo mediante un’indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità;

di procedere ad una valutazione dei risultati di questa sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall’avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti nella Regione;

di stabilire che dalla sperimentazione del sistema innovativo debbano emergere tutte le
informazioni ed i dati caratterizzanti l’impianto ed in particolare che dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:
- la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
- la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);
- le superfici necessarie e l’ubicazione prevista dell’impianto;
- le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del
trattamento;
- i costi di investimento;
- la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell’impianto innovativo;
- i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
- i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR prodotto dal trattamento;
- le modalità gestionali;
- i costi gestionali;

di stabilire che venga definito un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere, da parte di ARPA, la realizzazione di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell’Osservatorio regionale dei rifiuti;

di stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un’area presso l’attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze;

di definire il percorso della sperimentazioni distinto nelle seguenti fasi:
- individuazione della tecnologia da sperimentare;
- avvio della sperimentazione e analisi comparata dei risultati;
- definizione del nuovo scenario di trattamento dei rifiuti;
- adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, sulla base dei risultati della sperimentazione aggiornato secondo le decisioni della Giunta e della III Commissione e contestuale avvio della procedura di consultazione finalizzata all’acquisizione della VAS* sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e acquisizione di un parere da parte del Consiglio permanente degli enti locali;
- al termine della fase di consultazione, approvazione del Consiglio dello scenario di
trattamento dei rifiuti e del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti;
- avvio delle procedure tecnico-amministrative per la progettazione, la realizzazione e il successivo esercizio degli impianti di trattamento previsti dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ivi compresa l’acquisizione dell’Autorizzazione integrata ambientale.

per leggere la versione integrale ( con i votanti e gli astenuti) >>>


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*VAS=VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
La normativa di VAS (valutazione ambientale strategica) è stata recepita nel corrente anno da parte della Regione Autonoma della Valle d’Aosta con la legge regionale 26 maggio 2009, n. 12 (disponibile sul sito della regione (www.regione.vda.it) sotto la voce “territorio e ambiente” “VAS”.
La legge regionale attua la direttiva 2001/42/CE che aveva introdotto la VAS a livello europeo.
Gli strumenti di programmazione e pianificazione da sottoporre a VAS sono elencati nell’articolo 6 della norma citata, che prevede, tra gli altri, l’obbligo di VAS per i piani inerenti la gestione dei rifiuti, che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati A e B della norma (ossia ricadenti nella procedura di VIA – valutazione di impatto ambientale).
Di conseguenza, un nuovo piano rifiuti o una sua modifica necessita di una procedura di VAS qualora comporti la previsione di nuovi progetti ricadenti negli allegati della VIA.
FONTE: RAVA ASS REG. TERRITORIO E AMBIENTE

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LA TEORIA DELLE "ERRE" E IL METODO "VEDELAGO"
La teoria delle R: ridurre,riusare,riciclare (o compostare), ma anche riparare, ricercare, riprogettare ed infine la R più importante: responsabilizzare.
IL “Metodo Vedelago” non necessita di sperimentazioni e neppure di consulenze.



Cosa fare e proporre se...
Le scelte, i lavori decisi dalle istituzioni (amministrazioni comunali, provinciali e regionali) alcune volte non hanno alcun legame nè alcun punto di contatto con le espressioni, volontà espresse dalle forme di espressione spontanee (comitati, associazioni, ecc).

Anche in Valle d'Aosta si avvertono segnali di scollamento tra decisioni pubbliche e "sentire comune" dei cittadini organizzati o meno in associazioni.

Spesso i cittadini non sono informati pienamente in merito ai costi e alle conseguenze dei progetti e delle decisioni e del loro impatto sull’ambiente o sulla salute pubblica.

Ecco alcune iniziative meritevoli da adottare nella legislazione regionale:
1) istituire forme e modalità di un vero e proprio "dibattito pubblico"
2) individuare i temi sottoponibili al "dibattito pubblico"
3) definire i soggetti che hanno diritto di attivare il dibattito
4) istituire una Autorità locale per la garanzia e la promozione della partecipazione
5) stabilire modalità e procedure per il "dibattito Pubblico".



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17 novembre 2009

AUDIT CIVICO: ALCUNE PRECISAZIONI





Audit
Esame sistematico ed indipendente mirato a stabilire se le attività svolte per la qualità ed i risultati ottenuti sono in accordo con quanto stabilito, e se quanto stabilito viene attuato risulta idoneo al conseguimento dell’obiettivo.

Analisi civica
Sistema di attività messe in atto dai cittadini per definire, comunicare e far valere il proprio punto di vista circa le questioni di rilevanza pubblica e sociale, per esempio la gestione del ciclo dei rifiuti

Audit civico
Analisi critica e sistematica dell’azione poste in essere nell’ambito della gestione di un servizio per la collettività (per es. gestione del ciclo dei rifiuti) promossa dalle organizzazioni civiche


Le fasi dell’audit
Il rapporto al termine della visita è composto da:
- dati del monitoraggio effettuato
- elenco contenente i risultati più significativi derivanti dal monitoraggio;
- le aree critiche e i punti di forza
- le possibili azioni di miglioramento

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Le richieste inoltrate presso gli uffici competenti ancora senza riscontro.
Ass. Territorio e Ambiente - Loc grand chemin, 34 - St Christophe - Ao -

Si chiede di poter prendere visione dei seguenti documenti:

- Documentazione utile ad evidenziare il costo annuale a carico dei cittadini del servizio gestione rifiuti (raccolta, gestione e smaltimento)

- Documentazione e costi in dettaglio relativi all'ampliamento della discarica

- Convenzione con Valeco spa e costi sostenuti a partire dal 2006

- Convenzione Conai con suddivisione quantità e qualità di materiale conferito e relativi introiti a partire dal 2006

- Somme introitate dalla vendita del compost derivante da ramagli e sfalci di verde dal 2006 nonchè le quantità giacenti a dicembre 2008.

- Somme introitate dalla vendita di biogas proveniente dalla discarica a partire dal 2006

- Verbali e temi trattati nel corso delle riunioni dell' Osservatorio regionale dei rifiuti a partire dalla sua costituzione

- Ogni altra documentazione utile riguardante la gestione dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti

15 novembre 2009

CONFERENZA STAMPA A SEGUITO VISITA CIVICA CICLO GESTIONE RIFIUTI


Conferenza stampa


Iniziativa: "Visitiamo la discarica. Esiste la possibilità di far affluire in discarica solo 1500 tonn, anzichè le attuali 45000 tonn, senza combustione?"

Presentazione report visita civica e proposte di miglioramento gestione ciclo rifiuti

Mercoledi 18 novembre 2009 alle ore 15,00

presso CSV Aosta - Via Xavier de Maistre, 19


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Si anticipano per gli utenti web alcuni degli argomenti che verranno trattati:

FAVORIRE L’UTILIZZO DEL COMPOST AUTOPRODOTTO
Nel corso delle visite organizzate nei mesi di Agosto e Ottobre 2009 presso il Centro Trattamento Materiali da riciclo di Brissogne abbiamo riscontrato la presenza di grandi quantità di compost (oltre 3000 tonnellate di ammendante compostato verde) disponibili per uso domestico e per le bonifiche ambientali. Tale compost di ottima qualità rispetta tutti i parametri di legge e può essere utilizzato in orti, prati, aiuole, piante in vaso e siepi ed anche per il ripristino di piste da sci e piste forestali.
Per prenotare e concordare il ritiro del compost telefonate al numero tel. 0165361515

FAVORIRE LA RACCOLTA SEPARATA E IL RICICLO DELL’”ORGANICO” E NON L'INTERRAMENTO IN DISCARICA
In loco è possibile attivare una apposita zona dedicata al compostaggio dell’umido domestico, a partire dal 2010, con la partecipazione ed il coinvolgimento di tutti i Comuni interessati. Si ipotizza un avvio graduale. Adottando tale procedura si produrrebbe un minor afflusso di oltre 10.000 tonnellate annue di materiale, con un conseguente allungamento della durata della attuale discarica.
Non risultano utilizzate le nuove tecnologie già oggi disponibili e riconosciute dall’Unione Europea come “ecoinnovazione” in quanto richiedono come precondizione la raccolta separata della frazione organica. Solo procedendo in tal modo si potrebbe ottenere per la frazione residua, un riciclo di alto livello in linea con le prescrizioni dell’UE.

FAVORIRE L’UTILIZZO DI TECNOLOGIE INNOVATIVE ECOCOMPATIBILI
La scelta tra le sole tecnologie legate alla produzione di CDR (combustibile da rifiuto) da destinare alla valorizzazione energetica (combustione) può comportare costi di impianto e manutenzione di importo elevato per una realtà regionale piccola come la Valle d'Aosta
Tale scelta potrebbe non garantire la necessaria flessibilità di adattamento alle nuove e sempre più innovative tecnologie in materia di recupero dei materiali.

FAVORIRE LA CRESCITA COSTANTE DELLE PERCENTUALI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA

Ad oggi non risulta attuato il comma 461 dell’articolo 2 della Legge Finanziaria 2008 che prevede l’obbligo per i Comuni di attivare strumenti di partecipazione civica in materia di servizi erogati ai cittadini (servizio smaltimento e raccolta materiali da recupero).

Non risulta particolarmente efficace il piano di incentivazione (bonus–malus) rivolto ai Comuni e alle Comunità montane per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

FAVORIRE GLI ACQUISTI DI PRODOTTI E SERVIZI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
In merito al progetto GPP (Green Public Procurement) cioè “...l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale…” si chiede che la Regione Valle d'Aosta favorisca l'incremento di tali acquisti.

Se tutti gli enti pubblici nel territorio dell’UE richiedessero strumenti e forniture a basso consumo energetico, oltre 830 000 tonnellate di CO2 non verrebbero più immesse nell’atmosfera.

Le prime indicazioni sono state recepite con il DI 135/2008 e l’Unione Europea ha fornito un ulteriore impulso in favore della diffusione del GPP, proponendo di raggiungere, entro il 2010, il 50% in tutte le gare di appalto.

SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI: UN OCCASIONE DI APPROFONDIMENTO E CONFRONTO CON I CITTADINI

Riduzione dei rifiuti.

Iniziative regionali proposte dall'Ass. Regionale Territorio e Ambiente in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifuti.

Inizitive previste nella settimana dal 21 al 29 novembre 2009:

"Non sprecare: il comandamento dell'era moderna"

Scambio di giochi e libri per bambini presso le biblioteche comunali della Regione

“S-porta il tuo shopper”:

“Porte aperte in discarica”

Gazebo informativi sulla minimizzazione dei rifiuti nelle piazze

Serate di divulgazione sul compostaggio domestico e di informazione sui prodotti agricoli ed enogastronomici locali

Spettacolo teatrale e la degustazione di prodotti a Km "0"


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LETTERA APERTA A SEGUITO DELLA PRIMA VISITA CIVICA (29 AGOSTO 2009) AL CENTRO REGIONALE TRATTAMENTO RIFIUTI DI BRISSOGNE ANNESSO ALLA DISCARICA REGIONALE DI BRISSOGNE.
A BREVE SEGUIRA' LETTERA A SEGUITO DELLA SECONDA VISITA CIVICA - AUDIT CIVICO.

Per l'utilizzo di tecniche innovative
nel riciclo dei materiali e per una diminuzione
della quantità dei rifiuti prodotti


Lettera aperta


I.llmo Presidente, Ill.mi Assessori e Consiglieri

Le nostre associazioni sono impegnate nel settore della tutela dell'ambiente e della eco-sostenibilità e per lo sviluppo e l'utilizzo nella soluzione dei problemi di strumenti partecipativi.

Siamo certi di essere in completa sintonia con Voi su tre temi:

1. La scelta delle tecnologie innovative meno impattanti per lo smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta.
2. La necessità di adeguamento alle direttive dell'Unione Europea che richiamano l'importanza della riduzione della produzione dei rifiuti alla base, del riutilizzo e della riparazione, della raccolta differenziata e sull'importanza dell'informazione, della sensibilizzazione e della responsabilizzazione dei cittadini.
3. L’unico rifiuto che non inquina e non costa è quello non prodotto.


Nell'ottica della migliore attuazione di questi principi sottolineiamo che la direzione di marcia indicata in materia, ovvero la scelta, previa comparazione, tra le sole tecnologie per la produzione di CDR di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento in Valle d'Aosta, non rappresenta l'unico scenario possibile. Altri scenari non implicano necessariamente la combustione e i costi relativi sono di esigua entità, con notevoli vantaggi economici per l'intera comunità.

Nel corso della visita alla discarica di Brissogne, abbiamo riscontrato nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica (RD) rifiuti non idonei, e rilevato l'utilità e la necessità di un impianto di selezione che ottimizzi la qualità della raccolta differenziata della plastica e la possibilità, in questo modo, di ottenere per intero i corrispettivi previsti dalla legislazione nazionale che vengono riconosciuti a fronte di percentuali di sostanze estranee sempre più ridotte. Con la raccolta capillare dell'umido e attraverso la realizzazione di un centro di compostaggio si potrebbe, inoltre, dare avvio e sperimentare questo tipo di trattamento.

Nella certezza che la Vostra azione sarà guidata dall'interesse generale dell'intero "Sistema Valle d'Aosta", ci impegniamo a dare il contributo necessario attraverso le nostre organizzazioni, per favorire la sensibilizzazione dei cittadini in materia di riduzione dei rifiuti.

La Valle d'Aosta può diventare un punto di riferimento in Europa: desideriamo realizzare insieme a Voi questo obiettivo.

13 novembre 2009

ACQUA: BENE COMUNE E DIRITTO UMANO UNIVERSALE

Ridurre si può. Dagli sprechi ai rifiuti
Novembre-Dicembre 2009.

Come promuovere a livello locale nei supermercati della grande distribuzione buone pratiche di riduzione dei rifiuti? Come guidare cittadini, imprese e amministrazioni locali verso comportamenti consapevoli, responsabili e sostenibili nel lungo periodo?

Di questo e altro se ne parlerà mercoledì prossimo alle ore 16,00 con alcuni operatori locali dopo la prevista conferenza stampa legata all'iniziativa "Visitiamo la discarica. Esiste la possibilibitò di far affluire solo 1500 tonnellate, anzichè le attuali 45.000 tonnellate annue?" alle ore 15,00 con gli organi di informazione.

Produrre meno rifiuti è la prima e imprenscidibile regola che deve animare qualsiasi politica per una corretta e sostenibile gestione dei rifiuti.

Sarà distribuito materiale informativo per dimostrare quanti rifiuti possiamo risparmiare all'ambiente partendo dai gesti quotidiani come fare la spesa.

Bastano poche semplice regole, come scegliere l'acquisto di prodotti meno imballati possibile, l'utilizzo di sportine riutilizzabili o quelle in materiale biodegradabile, per diminuire sensibilmente il nostro impatto sul territorio.

Entro il 2011 alle casse dei grandi supermercati le vecchie e inquinanti buste di plastica verranno sostituite da shopper in materiale biodegradabile.

Ridurre si può!


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Il Senato approva la privatizzazione dell'acqua

Cresce l'indignazione nel paese e diviene un'onda inarrestabile!

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua giudica gravissima la privatizzazione dell’acqua, avvenuta al Senato con l’approvazione dell’Art.15 del DL 135/09.

Mentre continua a giacere nei cassetti istituzionali la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che ha raccolto oltre 400.000 firme, i Senatori decidono la rapina dell’acqua, consegnandola ai privati e alla speculazione finanziaria.

Consideriamo questa approvazione illegittima ed incostituzionale, in quanto si espropriano i cittadini di un bene comune e “diritto umano universale”!

Alle forze politiche di opposizione diciamo con chiarezza che stante la posta in gioco, consideriamo l’azione parlamentare di contrasto e il voto contrario solo l’avvio di una attività che va sviluppata a tutto campo e in ogni direzione per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Ai Sindaci e agli Enti Locali che da tempo sono scesi in campo per l’acqua pubblica chiediamo di far sentire forte la propria voce, dichiarando da subito che non ottempereranno ad una legge che li espropria di una titolarità stabilita dalla Costituzione.

Chiamiamo da subito la cittadinanza, il “popolo dell’acqua”, le realtà sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria.


Il Governo ha scelto la Borsa.

Noi abbiamo scelto la vita, il diritto al futuro!

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA


Contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

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Sviluppo sostenibile? Dipende da noi

L’importanza dei piccoli gesti quotidiani

L’assunzione di responsabilità in prima persona, finalizzata alla modifica dei comportamenti quotidiani dei singoli individui costituisce la grande rivoluzione culturale che si cela dietro ogni progetto di sviluppo sostenibile.

Normative adeguate, capaci di farsi interpreti di una nuova sensibilità diffusa nel corpo sociale, potrebbero accelerare tali processi, così come è chiaro che il mondo delle imprese, delle pubbliche amministrazioni ha un ruolo fondamentale nel perseguimento di determinati obiettivi.

il cambiamento comporta un costo, anche fatica, per il singolo individuo – non solo in termini economici, ma soprattutto di tempo e di energie personali – che va a vantaggio dell’intera collettività.

Davanti alla tutela dei beni comuni, l’interrogativo più frequente - “chi me lo fa fare?” – perde di significato, nel momento in cui l’ “io e il “noi” si ricongiungono di fatto in un legame solidale.

Lo sviluppo oggi per essere tale può essere solo sostenibile, altrimenti sarebbe come ammettere la possibilità di bilanci con sole entrate e nessuna uscita.

8 novembre 2009

ANTICASTA E POLITICHE DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI...

L'ANTICASTA
L'Italia che funziona
di MARCO BOSCHINI e MICHELE DOTTI

Un libro per quanti sognano ancora di “cambiare il Paese”, piuttosto che di “cambiare Paese”.

Come uscire dall'immobilismo della politica e agli sprechi della "CASTA"

Un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma in alcune zone del paese ci sono già i primi segnali di cambiamento...

Realtà straordinarie dal punto di vista del risparmio energetico e economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell'acqua e del territorio...

Tuttavia esiste anche un'altro paese, fatta di tante persone oneste - non solo nella società civile, ma anche nelle istituzioni locali - che si battono ogni giorno per un paese migliore...

Il libro contiene contributi di Alex Zanotelli, Francesco Gesualdi, Franca Rame, Maurizio Pallante, Jacopo Fo, Andrea Segré, Edoardo Salzano...



esempi concreti:

la Giunta Comunale del Comune di ______ provvederà a determinare la quota di abbattimento della parte variabile della tariffa relativa all’anno 2009 a favore delle utenze domestiche, sulla base del miglioramento dei risultati conseguiti nella raccolta differenziata domiciliare e nella produzione totale di rifiuti nell'anno 2008, attraverso l’individuazione di zone omogenee all’interno del territorio comunale

assegnare un premio di zona, il metodo basato sui miglioramenti dei risultati,sia in termini di raccolta differenziata domiciliare che in termini di produzione totale di rifiuti, conseguiti nell’anno 2008 rispetto all’anno 2007;

il territorio regionale e/o comunale sarà suddiviso per es in n. 5 zone;

che dai dati forniti dal Gestore del servizio, i miglioramenti dei risultati, sia in
termini di percentuale di raccolta differenziata, che in termini di produzione totale di rifiuti, conseguiti nell’anno 2008

che si ritiene pertanto di attribuire un premio differenziato per singole zone:

1) 50% del premio, sulla base del miglioramento/peggioramento della % di raccolta
differenziata nel 2008 rispetto al 2007;

2) 50% del premio, sulla base della diminuzione/aumento del quantitativo complessivo di
rifiuto prodotto in media per ogni utenza domestica nel 2008 rispetto al 2007;

L'entità del premio è stabilita in modo tale da riconoscere ad ogni zona una quota di premio proporzionale alla prestazione delle altre.


- che la quota complessiva del premio ammonta ad Euro per es 100.000 Euro___________, quota corrispondente ai contributi CONAI riconosciuti per il 2008 dal gestore;

- che il premio sarà erogato sottoforma di sconto applicato dal gestore.

7 novembre 2009

RIDURRE I RIFIUTI PRODOTTI: ANCHE IN VALLE SI POSSONO FARE INIZIATIVE CONCRETE !

Settimana sulla riduzione dei rifiuti (9-15 novembre 2009)

Ecco i principali partner:
- Osservatorio Nazionale Rifiuti
- Provincia di Torino
- Rifiuti 21 Network
- Federambiente
- Commissione nazionale italiana Unesco
- AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale)
- Legambiente
- ERICA Soc. Coop. (Educazione Ricerca Informazione Comunicazione Ambientale)
- Eco dalle Città

Si riportano alcune indicazioni emerse nel tavolo nazionale e che si dovrebbero concretizzare a livello territoriale:

- agire sul sistema fiscale introducendo la "tariffa integrata ambientale" e favorire sconti fiscali per incentivare comportamenti virtuosi (es. compostaggio domestico);

- promuovere accordi volontari finalizzati alla riduzione di rifiuti con operatori locali del commercio, industria, artigianato e servizi e terzo settore;

- incentivare gruppi di acquisto e produttori locali;

- limitare i prodotti usa e getta, agendo anche sui fornitori

- distribuire ai cittadini prodotti durevoli (es. pannolini, borse per la spesa ecc);

- promuovere le prassi dell’ufficio ecologico (meno carta e prodotti di consumo);

- promuovere periodicamente mercatini dell'usato;

- promuovere e finanziare solo le ecosagre;

- nel settore commercio incentivare la vendita prodotti sfusi, alla spina oppure prodotti con ricarica;

- recuperare alimenti e beni non più commercializzabili per fini benefici.

- nel settore dei produttori e imprese incentivare l'impegno volontario ad analizzare e rivedere i propri processi produttori rendendoli più eco-efficienti;

- impegnarsi a studiare la possibilità di rendere allungare la vita dei prodotti immessi sul mercato;

- creare la figura di un waste manager aziendale, di un ufficio ecologico, di una mensa ecologica, di acquisti ecologici, ecc.

- Educazione alla sostenibilità: Pedibus e Ecodiario

- Consiglioweb: attivare le sedute via web delle varie amministrazioni territoriali per es: il Consiglio Comunale

I siti internet ufficiali della settimana sono www.ewwr.eu e www.menorifiuti.org

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Un albero per ridurre al CO2

Iniziative di sensibilizzazione da avviare anche in Valle d'Aosta
Distribuzione gratuita di alberi in occasione della settimana Unesco – DESS (Decennio della Educazione allo Sviluppo Sostenibile) .

Insieme al giovane albero verranno forniti il certificato di adozione dell’albero la scheda botanica che ne illustra la specie e altro materiale informativo sulle aree naturali protette

L'iniziativa “Un albero per ridurre la CO2” mira a sensibilizzare i cittadini di tutte le età sulla difesa dell’ambiente e in favore dell’attuazione del protocollo di Kyoto, che ci impegna a ridurre le emissioni di CO2 e dei gas responsabili dell’effetto serra.

Alla iniziativa possono aderire tutte le scuole interessate.




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Ad Aosta un gruppo di cittadini ha iniziato a studiare l'intero settore relativo alla gestione dei rifiuti attraverso una sessione dedicata di audit civico.

Ecco alcune delle richieste rivolte in data 6 novembre 2009 agli Uffici Regionali dell'Ass. Territorio e Ambiente - loc grand chemin 34 - St Christophe

Richiesta documentazione in materia di gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta a seguito visite civiche al Centro trattamento rifiuti di Brissogne ed alla annessa discarica effettuate ad Agosto e Ottobre 2009.

Segue lettera di richiesta del 12 agosto 2009 e lettera aperta pubblicata dagli organi di informazione a livello locale del 29 agosto 2009 (senza riscontro ufficiale)


Si chiede di poter prendere visione ed eventualmente estrarne copia della documentazione utile ad evidenziare il costo annuale a carico dei cittadini relativamente all'intero ciclo di gestione dei rifiuti (raccolta, gestione e smaltimento).

A titolo esemplificativo si indicano i dati e le notizie necessari per procedere all’audit civico:


1.Documentazione e costi dettagliati in materia di gestione e ampliamento della discarica a partire dal 2006
2.Convenzione con Valeco spa e costi sostenuti a partire dal 2006
3.Convenzione Conai con suddivisione quantità e qualità di materiale conferito e relativi introiti a partire dal 2006
4.Somme introitate dalla vendita del compost derivante da ramagli e sfalci di verde dal 2006 nonchè le quantità giacenti a dicembre 2008.
5.Somme introitate dalla vendita di biogas proveniente dalla discarica a partire dal 2006
6.Verbali e temi trattati in sede di Osservatorio regionale dei rifiuti a partire dalla sua costituzione (2009)
7.Ogni altra documentazione riguardante l’intero ciclo di gestione rifiuti

28 ottobre 2009

Cycle2work - Al lavoro o per svago a piedi o in bicicletta

Ecco alcune esperienze europee di mobilità "dolce" fortemente incentivata.

Con la somma spesa per lo studio di fattibilità della nuova "metro" ideata per Aosta di sicuro si sarebbero potute realizzare molte iniziative simili a quelle presentate nel video.



per saperne di più clicca >>>


Al via Ecomondo 2009 visita il sito e le novità >>>

22 ottobre 2009

SETTIMANA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE: DAL 9 NOVEMBRE 2009

Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2009: Città e Cittadinanza

Per l'edizione 2009 della Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (9-15 novembre 2009), il Comitato ha scelto il tema della CITTA' e CITTADINANZA.

La manifestazione, promossa e patrocinata dalla CNI Unesco, ha in primo luogo lo scopo di sviluppare negli individui come nelle collettività, negli enti locali come nelle imprese capacità operative e di azione responsabile finalizzate ad una città ecologica e solidale, fondata su nuovi stili di vita, improntati su una cittadinanza consapevole e partecipata.

Tutte le istituzioni, le organizzazioni della società civile, gli enti del terzo settore non profit, le scuole, le ONG, le università, le imprese etc impegnate nell'educazione allo sviluppo sostenibile saranno invitate per l'occasione a promuovere, possibilmente in sinergia, iniziative educative e di sensibilizzazione.

I referenti DESS delle Regioni o Province Autonome sono a disposizione per fornire suggerimenti e informazioni e promuovere sinergie.

Per la Valle d'Aosta i Referenti per la Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile sono:

Fulvio Bovet
Assessorato territorio e ambiente
Regione Valle D'Aosta
tel: 0165 272150
e-mail: f.bovet@regione.vda.it

Paolo Bagnod
Assessorato territorio e ambiente
Regione Valle D'Aosta
tel: 0165 272140
e-mail: p.bagnod@regione.vda.it

E'la prima volta che la Regione Valle d'Aosta aderisce aalla settimana dell'Educazione allo Sviluppo Sostenibile, campagna mondiale in sinergia tra Onu e Unesco, per diffondere valori, conoscenze e stili di vita orientati al rispetto del bene comune e delle risorse del pianeta.

E' prevista in alcune scuole la proiezione del film 'Prezzemolo: sensa pile, sensa curent eletrica' di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino.

La pellicola narra la storia di Prezzemolo, al secolo Mario Collino, che costruisce giochi tradizionali con soli materiali di recupero, trasmettendo un messaggio di come sia possibile adottare comportamenti eco-sostenibili.


L'obiettivo è sviluppare in individui e collettività la consapevolezza e le capacità operative per costruire una città ecologica e solidale, orientata alla qualità della vita e animata da una cittadinanza responsabile e democratica.

Ecco i temi proposti da Unesco su cui lavorare a livello territoriale.

Sviluppo Urbano: pianificazione, riqualificazione, architettura e design urbani, edilizia abitativa, aree verdi, lotta al degrado urbano, sicurezza, vivibilità e qualità della vita, rapporto tra centro ed aree marginali/rurali, valorizzazione delle periferie, barriere architettoniche, politiche urbane per l’infanzia.

Inquinamento, Trasporti/Mobilità, Energie.

Rifiuti (Riciclo/Riuso/Riduzione).

Patrimoni: Protezione e promozione del patrimonio ‘materiale’ (monumenti, siti archeologici, archivi, aree protette, paesaggio, etc.) ‘immateriale’ (saperi e conoscenze tradizionali, usi e costumi, espressioni artistiche, etc.),

Diversità – Identità culturale.
Consumi e Sistemi di produzione, Salute, Alimentazione, Città e Campagna.
Turismo sostenibile.

Governance e Capitale sociale:
Cittadinanza attiva e democratica, Partecipazione,
Eguaglianza di genere, Partecipazione dei giovani alla vita locale, Dialogo interculturale, Cittadinanza globale/locale (“glocal”), Cittadinanza e disabilità,
Migranti (accoglienza, integrazione, partecipazione degli stranieri e dei ‘nuovi
cittadini’ alla vita pubblica), Equità, Giustizia sociale, Cultura della legalità,
Solidarietà, Lotta alla povertà.

20 ottobre 2009

DOMANDE... CHE VALGONO 145 MILIONI DI EURO!

Le "dieci domande" del Comitato per un nuovo ospedale.

Le domande sono state rivolte a chi di dovere... ad oggi non si hanno notizie in merito.

1)Perché le prime ruspe inizieranno ad operare nel 2013 e sono previsti altri dieci anni per concludere i lavori di ristrutturazione e ampliamento, quando solo qualche mese fa veniva data per certa la partenza dei lavori entro il 2009 e massimo sei anni per concludere le opere?

2)Perché oggi si mettono in discussione gli unici due elementi qualificanti del "progetto Fosson", sui quali peraltro è stata imbastita la campagna antireferendaria: la chiusura di viale Ginevra e la costruzione di un parcheggio interrato di 385 posti per i dipendenti posizionato a sud dell’ospedale?

3)Perché fino a qualche anno fa si ipotizzava una spesa di poco più di 120 milioni di euro ed oggi si parla già di 145 milioni di euro?

4)Perché lanciare il progetto di un nuovo ospedale senza il supporto di un piano urbanistico e di viabilità?

5)Perché non viene detto ai cittadini dove si farà l’eventuale parcheggio dei dipendenti/utenti/visitatori?

6)Perché non viene detto dove verranno parcheggiate le migliaia di auto che attualmente sostano nel parcheggio pluripiano antistante l'ospedale, durante i lavori di costruzione dell'ala est?

7)Perché non viene indicato il luogo dove stazioneranno gli automezzi e i materiali necessari ai lavori di ampliamento, la cosiddetta "area cantiere"?

8)Perché non si dice ai cittadini che le uniche aree che si potranno adibire alla sosta delle auto e dei materiali da cantiere sono quelle di Viale Federico Chabod e del "Réfuge"?

9)Perché non si dice ai cittadini che tutte le opere già ultimate e in fase di cantierizzazione, come il "nuovo" pronto soccorso, le sale operatorie, il centro prelievi, il laboratorio di analisi verranno smantellate e riconvertite ad altre funzioni, vanificando i milioni già spesi?

10)Quale credibilità può avere il cronoprogramma degli interventi laddove indica che la ristrutturazione del vecchio ospedale di viale Ginevra verrà fatta in circa un anno, quando piccole opere di manutenzione e riadattamento richiedono periodi molto più lunghi?



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www.peeplo.com




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19 ottobre 2009

IPPOCASTANI DEL VIALE: IL COMITATO E' FAVOREVOLE AD AVVIARE ANALISI DENDOCRONOLOGICHE

Il Comitato è favorevole all'avvio di nuove indagini diagnostiche (analisi dendocronologiche) per capire quante piante del viale è possibile ancora salvare.

Ecco, in sintesi, che cosa si intende per analisi dendocronologica.

Attraverso l'analisi degli anelli di accrescimento degli alberi sotto vari aspetti, è possibile rilevare l'influenza del clima, del substrato, dell'inquinamento dell'aria o del suolo. Quando dal contare degli anelli si passa alla misurazione dei loro parametri (larghezza, composizione chimica, presenza di vasi traumatici,ecc,) si aprono nuovi spazi per la ricerca. E' possibile creare cronologie che vanno indietro nel tempo, analizzare trend di diverso genere, capire da che anno la pianta ha iniziato a soffrire e stabilire come è avvenuto l'accrescimento nel tempo.

La dendrocronologia si occupa dello studio degli anelli di accrescimento degli alberi e si basa sul fatto che gli alberi registrano nel loro accrescimento annuale moltissime informazioni riguardo all'ambiente in cui crescono. La dendrocronologia è applicata anche nello studio di resti di legno ritrovati sepolti nelle torbiere, nello studio di frammenti recuperati da siti archeologici o anche nello studio dei frammenti di carbone ritrovati nei suoli. In questi diversi casi il legno viene analizzato con diverse tecniche cercando di ricavare l'informazione che si ritiene più importante ai fini della propria ricerca. Degli anelli delle piante si possono studiare molti parametri che sono ricollegabili all’ambiente che circonda l’albero: la larghezza, la densità del legno, la percentuale di legno tardivo, il diametro e la disposizione dei vasi, la presenza di canali resiniferi, la composizione chimica.