31 marzo 2010

PORTA LA SPORTA. UNA INIZIATIVA DA IMITARE - VIDEO AD PERSONAM

Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni?

Stiamo parlando del sacchetto di plastica che spesso ci viene dato “gratuitamente“ ma per cui tutti paghiamo un caro prezzo!

Anche in Valle d'Aosta alcuni comuni e/o imprese hanno aderito all'iniziativa.

Per saperne di più. Porta la sporta! >>>

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Da oggi è possibile fornire indicazioni utili per l’elaborazione dei Piani d’Azione per il clima, previsti dal Patto dei Sindaci. Il Coordinamento Agende 21 Locali
Italiane, quale struttura di supporto del Patto riconosciuta a livello europeo, intende infatti offrire, anche attraverso il contributo operativo dei propri Gruppi di Lavoro, concreti elementi per i comuni interessati ad aderire al Patto e per quelli che già hanno formalizzato l’adesione. Anche i comuni di piccole e medie dimensioni, potranno con la loro partecipazione contribuire a realizzare prototipi di piani, compatibili con le risorse tecniche ed economiche disponibili, costituendo una vera e propria rete di collaborazione e confronto.

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Presentazione del libro Ad Personam.




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28 marzo 2010

PIROGASSIFICATORE: NOTE A MARGINE DEL DIBATTITO CONSIGLIARE DEL 24 MARZO 2010

Il Consiglio Regionale in data 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione di ALPE (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura in Valle d'Aosta del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione.

Dopo l'illustrazione del progetto da parte dell'Assessore Zublena, il dibattito ha fatto fatica a prendere avvio. Nessun consigliere provvedeva ad iscriversi e a dare avvio alla discussione generale. Il consigliere Bionaz invitato dal Presidente dell'Assemblea non ha ritenuto di dover intervenire per primo. Il Presidente della Terza commissione Comè ha ribadito di voler intervenire in seguito. Insomma nessuno voleva intevenire sull'argomento. Solo alcuni consiglieri in fondo si sono espressi in assemblea.

Prola (UV)
Siamo giunti al capolinea. la politica deve assumersi le proprie responsabilità. La decisione assunta present aspetti positivi e negativi.
Gli scenari presentati dalle associazioni sono solo teorici. Il Trattamento meccanico biologico non è adatto alla nostra realtà. Necessita di grandi spazi (almeno 60000 mq)
In merito alle quantità di rifiuti speciali prodotti in valle confonde i dati in kg con quelli espressi in tonnellate

Donzel (PD)
è favorevole alla chiusura del ciclo in valle d'Aosta. Esprime preoccupazione sui tempi tecnici necessari per l'avvio dell'impianto di pirogassificatore non sulla scelta del trattamento "a caldo" proposta dall'Amministrazione regionale. E' favorevole al compostaggio domestico

Caveri (UV)
Dossier rifiuti è stato trattato con serietà. Scarsa preveggenza in un lontano passato. Per la chiusura del ciclo era ed è possibile fare un accordo com il Piemonte. È una scommessa importante la scelta adottata oggi e si affida all’Assessore competente.
Si augura che il voto non ci venga rimproverato in futuro dai nostri figli

Bertin (ALPE)
Gestione rifiuti: sono tanti cambi di percorso adottaati dalla giunta attuale e precedente sull'argomento. Emerge una mancanza di volontà a comparare e a dialogare con le associazioni attive sull'argomento. Sono stati presi in giro i valdostani in passato. Non era necessario essere esperti per capire. Sbagliata l'impostazione adottata dalla giunta regionale. Facciamo partecipare i cittadini prima e non dopo.
Fatta la scelta vi informo: ecco come si è proceduto. Grave non aver scelto ancora oggi di fare raccolta frazione organica. Dato negativo del progetto e del documento: non si conoscono i volumi effettivi del nuovo impianto

Tibaldi (PDL)
La scelta effettuata dalla giunta regionale è una sperimentazione e comporterà delle incognite anche per quanto riguarda la spesa. Scelta impopolare ma necessaria.

La Torre (FA)
Siamo in un secolo caratterizzato da un forte inquinamento. Anche la Cogne Acciai speciali inquina. Non esiste nulla di più inquinante di una discarica a cielo aperto. Come si può togliere far sparire questa discarica? Se siamo amministratori abbiamo il dovere oggi di decidere. E' favorevole all'inceneritore, al gassificatore, al pirogassifatore. Occorre concentrarsi sull'iter procedurale e sugli appalti. Lui ritiene che il Syngas non si potrà fare. La vetrificazione si farà sul reattore stesso. Occorre intervenire anche sulla raccolta dei rifiuti. E' favorevole anche alla metropolitana leggera sotterranea in cui far passare anche i rifiuti. Occorre prepararsi agli appalti.

Agostino (UV)
Sostiene che il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Jean Louis Aillon nell'intervista rilasciata il giorno prima al telegiornale regionale ha smontato tutti i due anni di lavoro svolto, ipotizzando uno scenario completamente diverso. Sostiene e riferisce che il professionista incaricato dalla regione converge con le indicazioni espresse dalle Associazioni. E' preoccupato per la salute umana. E' favorevole allo scenario prospettato dalla Regione e vuole tranquillizzare i cittadini. La scelta di oggi è la migliore.

Comè (SA) Presidente della terza commissione
Ringrazia tutti i componenti che hanno seguiti tutti i lavori. E' favorevole al nuovo impianto. E' affidabile. Il Trattamento meccanico biologico è troppo costoso. Ci sono limiti evidenti nell’uso del compost in Valle d'Aosta. Solo una parte anche in Italia viene utilizzata.

Zublena (UV) Assessore propomente la delibera
La commissione consiliare ha seguito tutti i lavori in modo attivo e partecipe ed ha proposto solo un emendamento ovvero prima di scegliere l'impianto di farne partecipe la commissione consiliare.

Rollandin (UV) Presidente della Regione
La discarica non si tocca. Chi lavora in discarica non perderà il posto di lavoro. Un domani con tecniche nuove potrebbe essere utilizzata oppure si potrebbe coprire con un manto verde. La soluzione indivuata non è il toccasana. Altre realtà regionali si stanno avviando questo tipo di scenario. Spazi e luoghi della localizzazione sono stati individuati e cioè vicino alla discarica. E' stato fatto un dibattito pubblico a Quart in cui tutti sono potuti intervenire e formulare domande. Tutti potranno verificare quello faremo. Se le tecniche miglioreranno fra qualche anno potremo anche cambiare.

Louvin (ALPE)
Sono sbagliati i dati del problema. I conti non tornano. Attorcigliati su un problema. Condizionati sul dato esportazione fuori valle del combustibile da rifiuto. C' è un a priori ideologico nei confronti di questo aspetto. Bisogna guardare ai dati alla massa critica: sono cifre modeste se commisurate al Piemonte. Chiusura del ciclo in valle: la giunta dice che ntende assumersi la responsabilità e intende imporre la chiusura del ciclo in valle. Non è irresponsabile pensare di risolvere la questione in accordo con la regione Piemonte. Ringrazia i 3000 cittadini che hanno sottoscritto in passaato un appello a riconsiderare la questione inceneritore.

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http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/video_on_demand_dettaglio_i.asp?ID=3447&flash=1

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Il Consiglio Regionale del 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione dei cinque consiglieri di ALPE, (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione, che un recente studio del Politecnico, commissionato dalla provincia di Torino, ha paragonato senza mezzi termini ad un inceneritore.

Nel corso del dibattito consigliare sono state fatte affermazioni dubbie e omissioni importanti:

Il molto sbandierato confronto pubblico, doveroso in democrazia, non ha mai preso in considerazione le soluzioni elaborate da parte delle associazioni, che l’Assessore Zublena ha definito, intervenendo in Consiglio “fantasiose”. Mai, la soluzione proposta, è stata messa a confronto in pubblico con quelle della Giunta e quando è stata presentata ufficialmente, invitando la Regione al confronto non si è presentato nessuno.

Nemmeno è stata accettata l’ipotesi, sostenuta pubblicamente dallo stesso consulente della Giunta prof. Genon, di fare uno studio comparativo delle due ipotesi.

A differenza della pirogassificazione (un solo impianto attivo a livello industriale in Italia) la soluzione da noi delineata, il trattamento meccanico biologico, è ben collaudata e potrebbe portare i rifiuti da smaltire in discarica (nel 2012 con una raccolta differenziata a norma di legge pari al 65%,) dalle attuali 45.000 tonnellate
annue a circa 6.300 tonn.

Lo scenario proposto da parte delle Associazioni prevede di portare un residuo della frazione secca dei rifiuti, il CDR-Q, fuori regione (3 treni al mese) per utilizzarlo nei cementifici al posto di altri combustibili più inquinanti, con un beneficio complessivo nelle emissioni ambientali. Il contrario quindi della sindrome Nymby.

Riducendo la produzione di rifiuti del 20%, aumentando del 15% la raccolta differenziata (portandola all'80%) si può ragionevolmente ritenere di poter introdurre dopo 10 anni trattamenti innovativi ma sperimentati e chiudere il ciclo in Valle d'Aosta. A titolo di esempio il Comune di Ponte delle Alpi (8500 abitanti) è passato in un anno dal 25% all'80% di RD e, nello stesso periodo di tempo, ha ridotto i rifiuti del 40%. Per noi farlo in 10 anni è così “fantasioso”?

Risulta piuttosto fantasiosa, invece, l’idea che la raccolta pubblica dell’umido non trovi utilizzi. Se l’Assessore Zublena avesse accettato il confronto pubblico avrebbe sentito di persona le dichiarazioni dell'Ing. Fracaro, Direttore del centro di compostaggio di Asti, dove l’umido viene invece smerciato tutto, in quanto il suo acquisto viene incentivato economicamente.

Su questo tema si sono sottolineati i costi di una raccolta nelle vallate laterali, dove peraltro noi non l’avevamo proposta, immaginando invece per chi non pratica già in proprio il compostaggio domestico, quello collettivo come avviene per esempio in Svezia (i macchinari Joraform, jk 5100 servono circa 100 nuclei familiari).

Ci si preoccupa dei costi solo quando fa comodo. Ora stiamo andando a spendere 60 milioni di euro rispetto ai 20 del TMB.

La delibera lascia aperto un portone all’ipotesi di bruciare dentro questo nuovo tipo di inceneritore i irifiuti già conferiti presso la discarica di Brissogne.

Un’occasione perduta, dopo tanti anni e soldi sprecati in fantasie su forni a griglia e simili.

Speriamo di non doverci ritrovare in un futuro non troppo lontano davanti ad un altro "trenino di Cogne", perchè in questo caso non si tratterebbe soltanto di una questione economica, ma anche della nostra salute.


Comitato Rifiuti Zero VdA, Legambiente VdA, Amici del viale della Pace, Codacons Vda, Diritto al futuro.



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24 marzo 2010

SMALTIMENTO RIFIUTI E PIROGASSIFICATORE

Pirogassificatore = gas

Sigle e posizione delle forze politiche che hanno partecipato al voto sulla gestione futura dei rifiuti.

UV-SA-FA: proponenti gas.

PDL-PD: si gas.

ALPE: no gas, please.

COMMENTI DEI CITTADINI: con gas, solo pirlogassificate!

Esito sintetico della seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 24 marzo 2010 dalle ore 15,00 alle ore 18,00.


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“Colui che sa, non parla; colui che parla non sa”

LAO-TZU

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GESTIONE RIFIUTI: UN CAPITOLO LUNGO
CON TROPPE CORREZIONI DI BOZZE
E SENZA UN FINALE RASSICURANTE
Con la discussione in Consiglio lo scorso 24 marzo, e l'approvazione - con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (ALPE) - del provvedimento che ridetermina le azioni finalizzate all'attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti (con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti) si chiude un capitolo aperto due anni fa, con l'approvazione del progetto relativo alla realizzazione di un inceneritore, cercando di far passare questa proposta come
l'unica soluzione possibile per la gestione dei rifiuti.

“Ricordo che all'epoca - ha detto in aula il consigliere Alberto Bertin - si è addirittura trovato un'infiltrazione della falda acquifera dalla discarica di Brissogne, fatto accantonato e di cui non si è più parlato. Una gravissima emergenza rifiuti, quindi, nel senso che, già allora, si considerava la discarica agli sgoccioli e già all'orizzonte si vedevano le strade di Aosta invase dai rifiuti, un po'
come a Napoli e tutto sembrava inesorabilmente condurci alla costruzione dell'inceneritore, per poterci salvarci dalla catastrofe imminente... Un inceneritore enorme, sovradimensionato per le appena 90.000 tonnellate prodotte in Valle d'Aosta, che dovevano essere integrate dai rifiuti della 'bonifica' della discarica, un'operazione folle, primo caso in Europa, un esperimento nel quale
avremmo avuto il grande privilegio di fare da cavia.”

Priva di un minimo di buon senso - ma l'unica in grado di giustificare dal punto di vista tecnico, ma solo tecnico, perché economicamente continuava a non rimanere in piedi - l'idea della costruzione del famigerato inceneritore andava avanti in quella direzione et è stata sostenuta prendendo in giro i valdostani, soprattutto sfruttando l'argomento durante la campagna elettorale.
“Nel luglio dell'anno scorso, dopo le elezioni, la mia prima interpellanza in Consiglio in merito, ma senza essere ovviamente ascoltato. Fortunatamente - prosegue Bertin - nel frattempo si era consolidata nell'opinione pubblica, grazie soprattutto all'azione delle associazioni ambientaliste, in particolare del 'Comitato rifiuti Zero', una forte contrarietà a questa ipotesi, mentre già in autunno, si palesavano e aumentavano le esitazioni anche da parte della Giunta, decidendo, più avanti, con un colpo di scena, a maggio 2009, di non voler più fare questo impianto, perché 'si è scoperto' che è la peggiore soluzione dal punto di vista ambientale per la Valle d'Aosta. Cioè
quello che già sapevamo da diverso tempo.”

Una vittoria per quell'ampio e variegato schieramento di forze politiche, associazioni, comitati di cittadini che in qualche modo era riuscito a contrastare il famigerato inceneritore, una piccola vittoria politica anche per noi.
“Ma di lì a poco, tra continui cambi di direzione, dopo aver accantonato l'inceneritore, ecco la soluzione rappresentata dal THOR, una tecnologia non ancora utilizzata in modo industriale e ancora piuttosto inaffidabile, e così la nuova ipotesi è abbandonata, per lasciare il posto all'eventuale trasformazione dei rifiuti in CDR-Q, come combustibile per il futuro impianto di teleriscaldamento. Ma anche questa pensata viene scartata in pochissimo tempo.”
“Sono trascorsi due anni - ha aggiunto il consigliere - che, anziché essere persi, avrebbero dovuto essere utilizzati per aprire un grande dibattito sul futuro della gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, facendo partecipare il più possibile la cittadinanza, informando in modo corretto e al momento giusto, prima delle decisioni e non dopo, scelta che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe avuto
come risultato dei cittadini consapevoli ed informati. Da questo punto di vista, è una vicenda emblematica di come la Giunta intende il confronto e la partecipazione: fatta la scelta, informa e potete applaudire o non applaudire. A questo si riduce il confronto.”
E oggi ci viene proposta una delibera che prevede la gassificazione come soluzione per il trattamento rifiuti, con indicazioni estremamente vaghe in materia di prevenzione della produzione di rifiuti e dei livelli di raccolta indifferenziata, definiti importanti, ma niente più.
“Non si sa ancora di preciso quali saranno i volumi effettivi nel gassificatore. Forse, si sarebbe dovuto procedere in modo diverso: stabilire a monte cosa si voleva, poi, in funzione di questo, scegliere la tecnologia che meglio si adattava per il trattamento finale dei rifiuti, con una scelta fatta in ragione dei costi e dell'impatto sull'ambiente e anche della capacità di rispondere alle esigenze della Valle. Ma quanto costerà l'impianto? Chi e come pagherà questa realizzazione? Non ci sono dubbi: pagherà il contribuente, ma in che modo? La delibera parla di un giusto equilibrio della ricaduta in tariffa, ma cosa significa giusto equilibrio? E dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente? Solo voci discordanti. In ragione dei costi e delle ricadute ambientali, avevamo più volte sottolineato la necessità di approfondire una chiusura del ciclo fuori della Valle d'Aosta, per un risparmio economico e una gestione globale probabilmente più favorevole. Si trattava di verificare in modo serio e scientifico anche questa ipotesi, come peraltro suggeriva anche il vostro
consulente. Parrebbe, però, che non si voglia farlo per principio. Il Governo, in questo senso, si prende una bella responsabilità, costi quel che costi. Il gassificatore è un passo avanti rispetto all'inceneritore, ma rimangono forti perplessità e dubbi, troppi, e noi non siamo sicuri che sia la migliore per la gestione dei rifiuti nei prossimi 20 anni in Valle d'Aosta.”


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Anche la Sicilia si è accorta dell'importanza di avviare il riciclo dei materiali. Al via iniziative per incentivare il riciclo dei materiali e non la combustione a caldo.


Sicilia e Campania non sono le uniche regioni ad essere state commissariate in materia di gestione rifiuti. Anche Calabria, Lazio, Puglia e la Provincia di Milano, negli anni scorsi sono ricorse ai poteri straordinari, spendendo decine di miliardi di euro. In violazione delle norme europee, più della metà dei rifiuti solidi urbani raccolti nel nostro Paese, finiscono in discarica. I commissariamenti non hanno mai risolto nulla di per se.
Di recente la Corte di giustizia europea è intervenuta in materia annullando il Piano rifiuti approvato dalla precedente giunta siciliana guidata da Cuffaro. Anche i relativi bandi per gli impianti a combustione a caldo (inceneritori) sono stati annullati. Gli impianti potranno essere costruiti solo se autosufficienti dal punto di vista energetico.
All'interno del nuovo piano rifiuti saranno previste pesanti sanzioni per gli enti locali inadempienti. Si potrà arrivare allo scioglimento del Consiglio comunale e revoca del sindaco per coloro che non raggiungono gli obiettivi loro assegnati tra cui anche i risultati in materia di raccolta differenziata. Sono previste inoltre appositi incentivi per creare aziende che si occupino del riciclo dei materiali differenziati, così da incentivare l’occupazione e il recupero di materia.



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20 marzo 2010

BERTOLINO - LEGAMBIENTE: LE SCELTE PORTATE AVANTI DALLA REGIONE VDA SONO UN AZZARDO.

L’osservatorio regionale sui rifiuti ha esaminato in data 17 marzo 2010 la deliberazione della Giunta regionale n. 3343 del 1 dicembre 2009 che indica nuovi possibili scenari in materia di smaltimento sulla base dello studio redatto, per conto della regione, dal consulente Ing. Diana Cout di Aosta.

Al termine dei lavori i componenti dell'Osservatorio hanno espresso, a maggioranza, alcuni orientamenti in materia di gestione rifiuti e scenari futuri.

In base alle prime dichiarazioni dei partecipanti (il documento non risulta ancora pubblicato sul sito www.regione.vda.it alla voce Osservatorio regionale sui rifiuti) sembra non emergere nel documento finale il termine "pirogassificazione".

E' stato in ogni caso più volte riaffermato di voler intraprendere il percorso della valorizzazione energetica.

Nel corso del dibattito sono stati esaminati anche gli altri trattamenti che possono essere eseguiti (Trattamenti a freddo, attivazione di un centro di selezione e riciclo) ma anche questi termini non emergono nel documento finale.

Nessun cenno circa un bilancio costi-benefici sui vari scenari in discussione.

Al termine dei lavori registriamo una presa di posizione di Michele Bertolino, esoerto del settore rifiuti di Legambiente Piemonte Valle d'Aosta che ha ribadito che qualora all'atto di indirizzo approvato, seguisse la scelta, mediante procedura ad evidenza pubblica, di costruire un impianto di pirogassificazione per lo smaltimento dei rifiuti, la Regione adotterebbe un sistema azzardato, che non ha referenze affidabili in Italia e ancora molto costoso.

La spesa, secondo i calcoli forniti, si aggirerebbe sui 60 milioni di euro a fronte dei 20 o poco più dell’impianto Cdr ( combustibile da rifiuto). Resta inteso che tutti i maggiori costi andranno a gravare sulle bollette per i rifiuti a carico dei cittadini.

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Ecco alcune osservazioni presentate nel corso dell'audizione in terza commissione consiliare, in merito alla delibera in questione:

non compete alla Regione Vda avviare sperimentazioni fra tecnologie. Sono altri gli organismi deputatati a tale compito. E' opportuno eliminare ogni riferimento a sperimentazioni o simili.

per l’obiettivo "valorizzazione energetica" non risultano individuati parametri e valori di qualità

non risultano fissati limiti di spesa massima per gli impianti.

la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, dovrebbe garantire la partecipazione anche di altri sistemi e tecnologie tra cui sistemi a freddo e riciclo della materia che consentono ugualmente di raggiungere gli obiettivi di minore afflusso in discarica di rifiuti

non sono stati indicati gli impatti ambientali e quantititativi massimi di sottoprodotti da conferire in discarica nel caso di impianti di pirogassificazione

il ciclo di trattamento e smaltimento dei rifiuti può (per un periodo transitorio) non chiudersi in valle.

consentire qualora la tecnologia lo permetta, ma non imporlo in caso di nuovi impianti, il trattamento di tutte le tipologie di rifiuti indifferenziati tra cui i fanghi e i rifiuti ospedalieri

stabilire parametri più chiari per la resa energetica dell'impianto

fissare limiti massimi di spesa distinguendo soglie massime tra le varie tecnologie (trattamento a freddo, centro riciclo, pirogassificazione, ecc)

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Tre video Crz - Vda per approfondire l'argomento >>>
http://rifiutizerovda.altervista.org/senza-categoria/468/video-della-conferenza-pirogassificazione-unica-vera-alternativa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss

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Lo scenario indicato dalle associazioni è più virtuoso rispetto allo scenario previsto dalla delibera di indirizzo approvata a dicembre 2009 da parte della regione valle d'aosta in particolare nei seguenti aspetti:
dal punto di vista dei costi,
del recupero di materia,
delle emissioni di gas climalteranti e della salute.
dal punto di vista della maggiore flessibilità impiantistica,
dal punto di vista di una maggiore flessibilità temporale di realizzazione e la possibilità di implementare interessanti scenari evolutivi.


E' completamente sbagliato procedere alla realizzazione del pirogassificatore senza una previa comparazione dei due scenari tramite il metodo L.C.A. da parte di un tavolo di confronto partecipato dalle parti, (Amminitrazione regionale e associazioni)

Nel corso della conferenza pubblica in data 5 marzo 2010 (disertata dall'amministrazione regionale) sono stati esposti dalle associazioni tutti i dati relativi allo scenario e successivamente sono stati depositati in sede di osservatorio regionale sui rifiuti.

Nella serata sono emersi spunti di grande interesse grazie all'intervento di due esperti in materia di compostaggio (Ing. Fracaro, Direttore Generale della Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano s.p.a. e Dott. Luigi Bosio della Cooperativa Erica) su come avviare in Valle d’Aosta la raccolta dell’umido anche laddove non è possibile attivare il compostaggio domestico.

Il rifiuto organico sarà conferito in un centro di compostaggio regionale per i comuni del fondo Valle, mentre per i comuni della vallate laterali si doteranno di apparecchiature per il compostaggio collettivo (Joraform, jk 5100). Tali macchinari, ampiamente sperimentate in Svezia, hanno una capienza per circa 100 nuclei familiari, sono economicamente vantaggiosi, non producono sgradevoli odori e rappresenterebbero la soluzione ottimale per il rifiuto organico nelle nostre valli senza necessitare del trasporto dei rifiuti per lunghe distanze.

Altre punti da inserire nella delibera con opportuni emendamenti:

- immediate e concrete azioni di prevenzione della produzione di rifiuti inquadrate in un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti.

- Il perseguimento dei massimi livelli possibili di raccolta differenziata (o almeno gli obiettivi di legge, che ad oggi non stiamo rispettando).

- Immediate e concrete azioni tese ad incrementare il recupero di materia (es. un centro di recupero e trattamento del rifiuto secco residuo).

Se al posto di disporre consulenze negli ultimi cinque anni si fosse avviata la raccolta della frazione organica avremmo avuto un minor afflusso in discarica di oltre 10000 tonn annue

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16 marzo 2010

IMPEGNI PER FUTURI CANDIDATI IN MATERIA DI GESTIONE E SMALTIMENTO RIFIUTI

http://amicidelviale.blogspot.com/2010/04/candidati-attenti-ad-una-corretta.html


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IL CALENDARIO DEI LAVORI DELLATERZA COMMISSIONE: MA QUALI SONO I RISULTATI?

Ecco il calendario dei lavori della commissione consiliare competente:
05/03/2010 III Commissione. I componenti presentano un emendamento. Espresso, a maggioranza, parere favorevole.
03/03/2010 III Commissione. Sopralluogo a Malagrotta (RM)
26/02/2010 III Commissione. Audizione delle associazioni ambientaliste.
03/02/2010 III Commissione. Audizione dell'ing. Ziviani e del prof. Genon. Deliberate audizioni.
29/01/2010 III Commissione. Deliberata richiesta di proroga termini.
21/01/2010 III Commissione. Audizione dell'Ass. Zublena, accompagnata dai tecnici. Deliberate audizioni.

Ecco il frutto conclusivo dei lavori effettuati ovvero le modifiche ed integrazioni proposte:

2bis) di stabilire che l’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti sia effettuata d’intesa con la competente Commissione consiliare.

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Ecco un punto nodale di fatto rimasto irrisolto:
Se nel bando, anziché privilegiare l’obiettivo da raggiungere, si sceglierà il metodo, di fatto si impediranno alle varie aziende interessate di partecipare alla gara, anche presentando tecnologie diverse.


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ecco il testo che sarà discusso in consiglio regionale nell'adunanza del 24-25 marzo 2010

REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA


Adunanza del Consiglio regionale in data 24 e 25 marzo 2010



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OGGETTO: ULTERIORI DETERMINAZIONI IN MERITO ALLE AZIONI FINALIZZATE ALLA ATTUAZIONE E REVISIONE DEL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI CUI ALLA L.R. 31/2007, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SISTEMA DI TRATTAMENTO FINALE DEI RIFIUTI.




LA GIUNTA REGIONALE

Richiamati:
- il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale";
- la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti" e successive integrazioni e modificazioni;
- il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003;
- la deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII del 25 giugno 2009 "Determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti";

Preso atto che, con la deliberazione n. 639/XIII, il Consiglio regionale ha deciso di:
- propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti tenuto conto delle risultanze dello Studio comparativo e dei relativi successivi approfondimenti effettuati anteriormente al corrente anno;
- non procedere al momento alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l’azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;
- avviare la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CDR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e di teleriscaldamento che possano garantire un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale;
- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza;
Considerato che:
- in esecuzione di quanto previsto dal Consiglio regionale in merito all’avvio di una sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CDR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica, la Giunta regionale, con deliberazione n. 1502 del 29 maggio 2009, ha affidato all’ing. Diana Cout, di Aosta, un incarico professionale per fornire supporto tecnico alle strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente nella individuazione e nell’analisi delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pre-trattamento finalizzati alla produzione di CDR di qualità ad oggi esistenti ed, in particolare, nella prima fase dell’incarico procedere a:
o l’individuazione delle esperienze più significative e rapportabili alla realtà valdostana;
o la predisposizione delle relative schede tecnico-economiche;
o eventuali soluzioni integrate nell’ambito del ciclo dei rifiuti;
- la consulente incaricata ha provveduto a inoltrare la documentazione tecnica dalla quale emerge che, relativamente all’obiettivo inerente all’individuazione di soluzioni innovative di trattamento dei rifiuti con le tecnologie per la produzione di CDR di qualità, le soluzioni tecniche individuate non consentono di chiudere il ciclo della valorizzazione energetica nella Regione; percorso, peraltro, indicato come indispensabile dalla stessa consulente e condiviso dalle strutture regionali competenti e dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente (ARPA) della Valle d’Aosta;
- a seguito delle risultanze non positive emerse nella prima fase della rassegna sulle tecnologie per la produzione di CDR di qualità, le strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente, in data 10 agosto 2009, hanno quindi dato mandato alla consulente di procedere con un’ulteriore approfondimento, sempre orientato verso soluzioni innovative, finalizzate alla individuazione di tecnologie idonee a garantire da una parte un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e dall’altro la valorizzazione energetica dei rifiuti;
- sulla base della ulteriore ricognizione eseguita dalla consulente, i cui risultati sono stati illustrati alle strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente e dell’ARPA in data 3 settembre 2009, sono state individuate due categorie di tecnologie rappresentate, da una parte, da soluzioni innovative che hanno applicazione in campo industriale (pirolisi e gassificazione) riscontrabile in diverse nazioni, e dall’altra, da una serie di soluzioni fortemente innovative, ma ancora in fase di sperimentazione, che non hanno ancora trovato sbocco in applicazioni impiantistiche a livello industriale o semi-industriale;
- dalla ricerca effettuata della consulente incaricata, risulta che vi è la possibilità di indirizzarsi verso sistemi di trattamento dei rifiuti innovativi basati su un’unica tecnologia di pirolisi e gassificazione, per la realizzazione in Valle d’Aosta di un impianto che consenta nell’immediato di trovare soluzione al problema del trattamento dei rifiuti;
- che risulta comunque opportuno fin d’ora esplorare sistemi di trattamento ancora ad uno stadio di semplice sperimentazione che potrebbero trovare in un futuro prossimo, ma non immediato, applicazioni industriali;
Preso pertanto atto delle risultanze delle indagini conoscitive necessarie alla individuazione del sistema più innovativo tra le tecnologie di produzione di CDR di qualità, eseguite in esecuzione di quanto stabilito al numero 3. del dispositivo della deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII, che hanno interessato sia gli impianti di produzione di CDR o di CDR di qualità elevata sia gli ulteriori sistemi innovativi che permettano di trattare il rifiuto, valorizzandone la componente energetica, garantendo un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da inviare alla discarica, dalle quali emerge che:
- non è perseguibile attivare una sperimentazione su tecnologie innovative di produzione di CDR di qualità dei rifiuti, in quanto i sistemi riportati nell’indagine sono costituiti in larga misura da tecnologie consolidate ma non certo innovative, mentre le poche soluzioni che presenterebbero i requisiti di una proposta innovativa per avviare una sperimentazione non risultano essere ad oggi sufficientemente affidabili e comunque tali da consentire in tempi contenuti un’applicazione su scala industriale in Valle d’Aosta;
- vi è per contro la possibilità di individuare una soluzione per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati nella Regione ricercandola fra i sistemi innovativi, ma già realizzabili a scala industriale, che permettano di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica attraverso impianti di pirolisi e gassificazione, in condizioni sicuramente meno impattanti rispetto ai sistemi tradizionali e rapportabili alla dimensioni della Regione in termini di quantità di rifiuti da trattare;
- permane in ogni caso l’opportunità di avviare contestualmente alla individuazione di una soluzione tecnologica che consenta di trattare e di smaltire i rifiuti prodotti nella Regione pur nei limiti previsti dall’articolo 211, della Parte IV del d.lgs. 152/2006, la sperimentazione di tecnologie particolarmente innovative in considerazione del fatto che il settore del trattamento dei rifiuti è in forte evoluzione e sono in corso, ancorché in fase iniziale, applicazioni a livello sperimentale che potrebbero risultare interessanti in un prossimo futuro;

Dato atto che, per quanto riguarda le ulteriori decisioni assunte con deliberazione n. 639/XIII, consistenti in:
- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza,
è confermata l’opportunità di procedere in tal senso, in coerenza anche con la nuova direttiva europea 2008/98/CE, dando atto che alcune importanti iniziative sono già state assunte dall’Assessorato territorio e ambiente in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti (European Week for Waste Reduction – EWWR, dal 21 al 29 novembre 2009 con il supporto del programma della Commissione Europea LIFE+);

Ritenuto quindi opportuno rideterminare in parte gli orientamenti per la definizione del nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta finalizzati all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, assunti con la deliberazione n. 639/XIII;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3830 in data 30 dicembre 2008 concernente l'approvazione del bilancio di gestione, per il triennio 2009/2011, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione ambiente ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera “e” e 59, comma 2, della legge regionale n. 45/1995, sulla legittimità della presente proposta di deliberazione;
Su proposta dell’Assessore all’Ambiente e territorio, Manuela Zublena,

Unanimemente, propone che il Consiglio regionale,


DELIBERI


1) di rideterminare le azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, assunti con la deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII, del 25 giugno 2009, come segue:
- confermare l’opportunità di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- confermare la necessità che siano potenziate le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata da avviare al recupero e anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- confermare l’obiettivo della valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati da attuarsi attraverso la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, di un sistema di pirolisi e gassificazione, che permetta di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica in condizioni tali da garantire un contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da conferire in discarica;
- confermare l’opportunità di avviare, contestualmente alla individuazione di una soluzione tecnologica che consenta di trattare e smaltire i rifiuti prodotti nella Regione, una o più sperimentazioni di tecnologie particolarmente innovative pur nei limiti previsti dall’articolo 211, della Parte IV del d.lgs. 152/2006, in considerazione del fatto che il settore del trattamento dei rifiuti è in forte evoluzione e sono in corso, ancorché in fase iniziale, applicazioni a livello sperimentale che potrebbero risultare interessanti in un prossimo futuro, e che, per tali sperimentazioni, si provveda secondo le modalità già individuate con la deliberazione n. 639/XIII;
- proseguire in azioni di informazione e di sensibilizzazione dell’utenza;

2) di dare mandato alla Giunta regionale e all’Assessore competente di procedere all’avvio delle procedure amministrative finalizzate all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, ai fini della successiva approvazione in Consiglio regionale, in conformità a quanto previsto dalla legge regionale 31/2007, secondo gli orientamenti espressi nella presente deliberazione;

3) di stabilire che, ai fini dell’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti, siano avviate da parte delle strutture regionali competenti le necessarie procedure ad evidenza pubblica, tenendo conto della particolarità della tecnologia da individuare e della opportunità di ricorrere al partenariato tra pubblico e privato per la realizzazione delle opere necessarie garantendo un giusto equilibrio dei costi e delle ricadute in termini tariffari sui cittadini valdostani.



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10 marzo 2010

A TRENTO IL MANCATO CONFRONTO PUBBLICO HA GENERATO UN RICORSO AGLI ORGANI DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Smaltimento rifiuti - Mancato confronto preventivo pubblico: rischi e possibili conseguenze.

I titolari del Centro di stoccaggio e selezione meccanica dei rifiuti per il recupero dei materiali operanti a Treviso hanno dato incarico all’avvocato Cristina Osele di presentare ricorso al Tar contro il bando del Comune di Trento per la realizzazione di un impianto di trattamento a combustione.
Il ricorso è stato notificato nei giorni scorsi agli Enti territoriali coinvolti, prima di effettuare il deposito presso il Tribunale amministrativo regionale.
I motivi: il bando del Comune di Trento, così come è stato redatto, preclude alla categoria Centri di riciclo di parteciparvi in quanto, oltre al vincolo del fatturato, il bando specifica che le aziende in gara devono avere cinque anni di esperienza nel campo specifico.
E’ una critica alla mancanza di alternative possibili che ha spinto anche alcune Amministrazioni comunali (Mezzolombardo e Lavis) a presentare un ricorso, dopo aver verificato la percorribilità di una via alternativa con una dettagliata consulenza. Nel ricorso viene sottolineato che nel bando, anziché privilegiare l’obiettivo da raggiungere, si è preferito scegliere il metodo, impedendo di fatto a tutte le aziende interessate di partecipare alla gara, anche presentando tecnologie diverse.
Sempre nel ricorso vengono poi fatte presenti anche le potenzialità, dal punto di vista occupazionale, di entrambi gli scenari possibili. Mentre per quello individuato dall’Amminnistrazione territoriale sarebbero sufficienti dieci persone, se la scelta cadesse sul secondo scenario (riciclo dei materiali) si potrebbero impiegare oltre 100 dipendenti.
Nelle oltre 60 pagine del ricorso c’è poi una sezione dedicata alla questione dell’inquinamento e ai possibili effetti di un impianto a combustione a caldo, ed è stata anche esaminata e ridimensionata l'entità dei ricavi derivanti dalla vendita di energia. Viene sottolineato che quella utilizzata per distruggere i rifiuti è maggiore di quella che si otterrebbe dal loro riciclo.
L’attività posta in essere dal Centro di riciclo trasforma il residuo dei materiali proveniente dalla raccolta dei rifiuti in "Materia Prima Seconda" utilizzabile in edilizia e per lo stampaggio di materie plastiche. Solo il 5% della frazione in entrata sarà conferito in discarica, contro una percentuale più alta di scorie proveniente dall’impianto a combustione a caldo proposto dal primo scenario.
In passato l’Amministrazione comunale coinvolta ha sempre negato un confronto pubblico sulle metodologie da mettere in campo.
Crescono quindi i ricorsi al Tar (oltre che dalle aziende escluse) e anche alcuni comuni della Provincia di Trento, tra cui Mezzolombardo e Lavis, intendono unirsi all'iniziativa per bloccare il bando. Per le aziende interessate a partecipare alla gara il termine ultimo per presentare le offete scadrà il 19 luglio 2010.
Il costo dell’opera: 101 milioni di euro Iva esclusa, per una capacità massima annua prevista di 103 mila tonnellate di rifiuti da bruciare. La durata della concessione sarà di 24 anni, 4 per la costruzione e 20 per la gestione vera e propria.
In Valle d’Aosta il costo dell’impianto di pirogassificazione si stima possa aggirarsi sui 50 milioni di euro e la capacità massima dell'impianto dovrebbe aggirarsi sulle 40 mila tonnellate di rifiuti. La durata della concessione ipotizzata non è ancora conosciuta, neppure i tempi massimi per la costruzione sono stati definiti (si stima intorno ai 12-24 mesi), non si conoscono i tempi e la durata della concessione dell'impianto e neppure i costi che saranno imputati ai cittadini.


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8 marzo 2010

GESTIONE SMALTIMENTO RIFIUTI: COME COMPLICARE UNA ATTIVITA' SEMPLICE...

Gestione smaltimento rifiuti: attività semplice o complicata?

"Rendere complicata una cosa semplice è banale; rendere semplice, meravigliosamente semplice, una cosa complicata, quella è creatività."

Charles Mingus


Le regole della partecipazione: cultura giuridica e dinamiche istituzionali dei processi partecipativi
Si consiglia la lettura della relazione introduttiva presente sotto la voce abstract
http://www.unipg.it/augusta/dip_n/convegno.htm

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Ill.mo Signor

Presidente del Consiglio comunale Aosta


I sottoscritti consiglieri del gruppo di Aosta Viva la pregano di iscrivere all’ordine del giorno della prossima adunanza del Consiglio comunale la seguente mozione:

“Raccolta dell’umido e compostaggio”


Constatato come la raccolta differenziata dei rifiuti stia ottenendo risultati apprezzabili con i cittadini che si adeguano progressivamente alle logiche della separazione dei rifiuti;

Atteso che la riduzione dei rifiuti indifferenziati costituisce la discriminante vera per la diminuzione dei volumi da trattare e che l’aumento delle percentuali di differenziazione passa attraverso la raccolta separata della frazione umida e del suo avvio verso percorsi di trasformazione quali il compostaggio;

Considerato che secondo il Consorzio italiano compostatori nel 2007 in Italia soltanto 1700 comuni su oltre 8.000 disponevano di impianti di compostaggio e che esistevano in quell’anno 220 impianti di compostaggio, 60 dei quali di tipo industriale;

Verificato inoltre che nello stesso anno venivano compostati in Italia 3,2 milioni di tonnellate su un totale di oltre 10 milioni di tonnellate di umido prodotto;

Stimato che il compostaggio dell’intera frazione umida prodotta in Valle d’Aosta potrebbe ridurre di oltre il 30% il volume degli scarti conferiti in discarica;

Constatato che non esiste sul territorio regionale un sito per la raccolta ed il trattamento dell’umido;

il Consiglio comunale impegna l’Assessore

* A produrre in tempi ragionevoli una proposta operativa di attivazione della raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti cittadini;
* A promuovere l’ipotesi della realizzazione di un impianto di compostaggio nel territorio del Comune o dei Comuni appartenenti al Conseil de la Plaine;

Aosta, 22 aprile 2009

Bionaz Morandi
Nitri Vietti



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PD VDA: INCONTRO PER APPROFONDIRE TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SENZA COMBUSTIONE

venerdi 5 marzo 2010

La III Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 5 Marzo 2010, presenti Presidente COME’ (che sostituisce anche per delega il Consigliere LANIECE) ed i componenti PROLA, AGOSTINO, BIELER, CERISE Giuseppe e TIBALDI ha preso in esame l’atto amministrativo, presentato dalla Giunta Regionale in data 3 dicembre 2009, concernente:

“Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti“

Sentita l'illustrazione dell’Assessore al Territorio e Ambiente ZUBLENA;

Visto l’emendamento presentato dai Consiglieri COME’, PROLA, AGOSTINO, BIELER, CERISE Giuseppe e TIBALDI, che chiede di aggiungere dopo il punto 2 del deliberato il seguente capoverso: “2bis) di stabilire che l’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti sia effettuata d’intesa con la competente Commissione consiliare;”

Visto l'art. 28 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale;

tutto ciò premesso, a maggioranza, (astenuto: CERISE Giuseppe)

ESPRIME
PARERE FAVOREVOLE

sull’atto amministrativo sopraindicato con l'aggiunta dell’emendamento di cui sopra.

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martedi 9 marzo 2010 alle ore 15.00 si riunisce l’Osservatorio regionale sui rifiuti

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Il consiglio comunale della città di Bra (CN) ha votato all'unanimità, oltre alla riduzione delle spese di rappresentanza, anche la diminuzione del 15% (quindici per cento) della tassa rifiuti per quelle zone del comune in cui si incomincerà la raccolta differenziata della frazione organica (umido).
A quando ad Aosta?

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Conferenza pubblica

La nuova Energia Rifiuti Ambiente


giovedì 11 marzo 2010

Palazzo regionale - Piazza Deffeyes, 1 Aosta

Ore 20.45 – 21.00 SALUTO DI BENVENUTO E PRESENTAZIONE RELATORI

Ore 21.00 – 21.30 LE NUOVE FRONTIERE PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SENZA COMBUSTIONE E SENZA DISCARICHE
Ing. Maria Luisa Bacchetta

Ore 21.30 – 22.00 TRATTAMENTO COMBUSTIBILI E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
Ing. Maurizio Pagani

Ore 22-00 – 22.30 LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA CON COMBUSTIBILI ALTERNATIVI AL PETROLIO, NEL RISPETTO DELLE ESIGENZE ECOLOGICHE MONDIALI
Dott. Nicola Deiana

SEGUIRA' DIBATTITO

A cura del Gruppo Consigliare Regionale del Partito Democratico della Valle d’Aosta


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4 marzo 2010

INVITO PER APPROFONDIRE LO SCENARIO DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI



SERATA DI APPROFONDIMENTO IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI E SCENARI FUTURI

VENERDI’ 5 MARZO ALLE ORE 20.30

PRESSO IL SALONE DELL’IMMACOLATA (AOSTA)


Presentazione dello scenario denominato “Rifiuti Zero” - Valle d’Aosta virtuosa.

Scenario alternativo a quello proposto dalla Regione che prevede come trattamento finale dei rifiuti la Pirogassificazione.



Relatori:

Flaviano FRACARO, Direttore Generale della Gestione Ambientale Integrata dell'Astigiano s.p.a.:L’ESPERIENZA DEL COMPOSTAGGIO AD ASTI;

Luigi BOSIO: IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO E COLLETTIVO NEI PAESI SCANDINAVI

Michele BERTOLINO, responsabile Settore Rifiuti di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta : QUALE CICLO INTEGRATO ALTERNATIVO PER LA VALLE D’AOSTA

Jean-Louis AILLON, Presidente di CRZ VDA: VERSO RIFIUTI ZERO, UN’UTOPIA CONCRETA: approfondimenti sullo scenario e possibili miglioramenti e integrazioni al piano regionale.




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SEGNALAZIONE DI INTERESSE
CORSO PRATICO PER PREVENIRE LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Ecosportello è lieta di invitarVi al corso "PREVENZIONE DELLA
PRODUZIONE DEI RIFIUTI: PROPOSTE OPERATIVE" che si terrà il 31 marzo
2010 presso la sede della Fondazione Legambiente Innovazione

via Vida, 7 20127 Milano (MM Turro)dalle 10 alle 18.

Come recentemente ribadito dalla direttiva 2008/98/CE la normativa
comunitaria pone ai primi posti nella gestione dei rifiuti le
iniziative volte alla prevenzione della produzione e al loro riutilizzo.
Dare concreta attuazione a queste priorità rappresenta una delle sfide
più complesse che vedono coinvolti a diverso livello sia gli attori
direttamente coinvolti nella gestione dei rifiuti sia i sog getti
pubblici e privati chiamati a fare la loro parte a monte del sistema
di gestione.

Il corso si pone l'obiettivo di analizzare aspetti e problematiche che
devono venire affrontati nel momento in cui si approccia il tema della
prevenzione.

Per vedere il programma del corso e scaricare la scheda di iscrizione,
andate alla pagina http://www.ecosportello.org/ssezione.php?sid=16&ssid=128

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III COMMISSIONE: PARERE FAVOREVOLE ALLE DETERMINAZIONI IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI
venerdì 5 marzo 2010
La III Commissione consiliare "Assetto del territorio", presieduta dal Consigliere Dario Comé, riunita oggi, venerdì 5 marzo 2010, ha espresso parere favorevole a maggioranza - con l'astensione del gruppo VdAV/R, e con un emendamento proposto dall'insieme dei componenti della Commissione - sul provvedimento che ridetermina le azioni finalizzate all'attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.

"Esprimo soddisfazione per l'ampio lavoro svolto in Commissione - dichiara il Presidente della III Commissione, Dario Comé (SA) -, che si è compiuto attraverso una serie di approfondimenti, di audizioni e con la visita all'impianto di gassificazione di Malagrotta. Oggi, la scelta adottata ha avuto l'assenso di tutti i Commissari, anche se il Consigliere di VdAV/Renouveau si è astenuto motivando il suo voto con la necessità di un confronto all'interno del suo gruppo. Il provvedimento licenziato va verso un sistema innovativo e, attraverso una procedura di appalto, verso un impianto di pirolisi e/o gassificazione. Oggi, inoltre, abbiamo condiviso all'unanimità un emendamento, a firma di tutti i Commissari, che darà un ruolo più importante alla Commissione stessa nel prosieguo degli indirizzi definitivi sull'impianto di trattamento finale dei rifiuti."

"Con queste ulteriori determinazioni - aggiunge il Presidente Comé - si compie un passo in avanti. Da una parte, si conferma il potenziamento delle attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata e di minimizzazione dei rifiuti; dall'altra, si ribadisce l'obiettivo della valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati da attuarsi attraverso la ricerca di un sistema di pirolisi e/o gassificazione, che permetta di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica in condizioni tali da garantire un contenimento dell'impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da conferire in discarica."

"L'emendamento apportato oggi dalla III Commissione consiliare alla deliberazione della Giunta regionale 3343/2009, il quale è stato condiviso e sottoscritto da tutti i componenti - evidenzia il Consigliere Enrico Tibaldi (PdL) -, attribuisce un ruolo determinante alla stessa Commissione nell'individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti. La frazione indifferenziata da smaltire nella nostra regione è cospicua: 50-52 mila tonnellate/anno che hanno oggi come destinazione finale la discarica. L'Amministrazione regionale nel suo insieme deve compiere una scelta consapevole e responsabile: la III Commissione potrà perciò contribuire a una valutazione più approfondita che tenga conto non solo della tipologia degli impianti individuati, ma anche della più ampia affidabilità della tecnologia adottata, dei costi di installazione e d'esercizio, delle eventuali opportunità di valorizzazione energetica e soprattutto delle ricadute sull'ambiente e sulla salute umana, al fine di ridurre al minimo le emissioni inquinanti e le scorie residue."



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GIOVANNA ZANCHI: PIROGASSIFICAZIONE & ALTERNATIVE - NOTE A MARGINE DELLA RIUNIONE DEL 20 GENNAIO 2010


Rifiuti: pirogassificazione & alternative


Così com'è stata riportata da alcuni giornali all'indomani dell'incontro pubblico di Quart il 20 gennaio scorso, la pirolisi e la gassificazione sembravano avvicinare a grandi passi la Valle d'Aosta alla quadratura del cerchio in ambito di gestione rifiuti. Ovviamente non è così, anche se, indubbiamente, questo nuovo orientamento apre uno spiraglio ed “è senz'altro meglio” del progetto originario dell'Amministrazione Regionale di realizzare un inceneritore.

In premessa un'annotazione doverosa: ci scusiamo con i lettori, ma i tempi di uscita del nostro giornale ci lasciano spesso “a rincorrere le notizie”; però, forse, rende un piccolo servizio ai cittadini anche il fatto di riprendere temi caldi proprio quando si sono già un po' intiepiditi, aiutando così a tener vivo il dibattito.

Tornando al tema, l'incontro -che si spera non conclusivo- è stato senza dubbio di spessore (anche se gli interventi degli esperti invitati dalla Giunta, Giuseppe Genon del Politecnico di Torino e Pietro Capaldi del Cnr, non erano esattamente calibrati per essere davvero comprensibili “alla cittadinanza”). Il presidente Rollandin e l'assessore Zublena hanno spiegato che per smaltire i rifiuti indifferenziati in Valle d’Aosta la pirogassificazione rappresenta una “tecnologia innovativa compatibile con la realtà valdostana”. Semplificando molto: i rifiuti indifferenziati subiscono un trattamento termico che li trasforma in gas, il quale, come tale, diviene combustibile utilizzabile per produrre energia. Le potenzialità di questa nuova tecnologia sono reali, ma lo sono anche le incognite. Tecnicamente (e dal punto di vista normativo) gli impianti di pirolisi sono degli inceneritori, recuperano energia come i moderni inceneritori ma, anche, inquinano come i moderni inceneritori. I consulenti della Regione hanno spiegato che il grande vantaggio è che si tratta di impianti versatili (possono essere costruiti anche di piccole dimensioni) e flessibili, con emissioni nell'aria “di qualità migliore rispetto ad un inceneritore” perché le sostanze pericolose contenute nei rifiuti vengono captate preventivamente.

Nulla da eccepire, quindi, se la soluzione al problema deve essere trovata nel confronto inceneritore-pirolisi. Il punto sollevato da altri esperti (saranno pure ambientalisti ma nulla può delegittimare l'autorità delle loro posizioni, basate su anni di studio delle problematiche legate alla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti) è che questa della pirolisi non è l'unica opzione possibile e non necessariamente la migliore per il nostro territorio. Michele Bertolino, responsabile interregionale del settore rifiuti di Legambiente, ha ricordato che la legge impone di arrivare quanto prima ad una raccolta differenziata del 65%, il che porterebbe la produzione dei rifiuti in Valle d'Aosta a 25 mila tonnellate l'anno; questa prospettiva è del resto in linea con l'impegno preso dall’assessore Zublena a realizzare un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti. Secondo Bertolino, quindi, è necessario prendere in considerazione anche soluzioni “esterne” alle Valle d'Aosta, un'ipotesi di cui il presidente Rollandin non vuole neppure sentire parlare, insistendo sulla chiusura del ciclo dei rifiuti interamente all'interno del territorio regionale. “In realtà - si legge in un recente comunicato di Legambiente Valle d'Aosta - il rifiuto indifferenziato, trattato e trasformato in combustibile (CDR-Q, combustibile da rifiuti di qualità), è esportabile e, da un punto di vista ambientale generale, è probabilmente la soluzione meno inquinante e meno costosa anche considerando l’impatto del trasporto.

Come ha ammesso il professor Genon, prima di escludere anche questa ipotesi si rende quindi necessario fare un LCA (life cycle assesment), cioè una valutazione del ciclo nel suo complesso.” Magari, aggiungiamo noi, sarebbe politicamente molto corretto affidare questa “valutazione del ciclo vitale” ad esperti “super partes”, magari scelti congiuntamente dall'Amministrazione regionale e dalle associazioni/comitati, ambientalisti e non, che da anni si confrontano con gli amministratori su questa scelta cruciale per il futuro del territorio valdostano e la sua vocazione turistica.

Il Comitato Rifiuti Zero, che ugualmente insiste sulla necessità di un LCA, concorda sul fatto che, se si volesse a qualunque costo chiudere il ciclo in Valle, la pirolisi sarebbe la tecnica più praticabile al momento. “Questa però - sottolinea C.R.Z.- non è la sola alternativa: si potrebbe anche costruire un impianto a freddo (TMB), dal quale poi la frazione residuale (il CDR-Q) potrebbe essere portata fuori valle e utilizzata nei cementifici al posto di altri combustibili più inquinanti”. Dal dibattito è in effetti emersa l’utilità di un pretrattamento meccanico biologico e la necessità della raccolta differenziata della frazione umida per ridurre ulteriormente la parte indifferenziata. Del resto, come evidenziato dalla presentazione delle tecnologie di pirogassificazione, la presenza della frazione umida nel materiale da bruciare rappresenta un ovvio svantaggio.

Alla luce di queste considerazioni, Legambiente e Comitato Rifiuti Zero invitano i cittadini a firmare la petizione che chiede appunto di raccogliere tutto l’organico prodotto in città e di trattarlo in un impianto di compostaggio. La consegna delle firme è fissata per il 28 febbraio.


Giovanna Zanchi


Articolo apparso sul giornale le Travail Febbraio 2010
Si ringrazia la redazione per l'autorizzazione


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2 marzo 2010

ASS. ZUBLENA: LA INVITIAMO A FAR LA COSA GIUSTA...

Invito rivolto all'Assessore Zublena:

Fa' la cosa giusta!

ovvero:

E’ indispensabile, in ogni caso, prima della scelta definitiva, comparare i due scenari in campo ( Pirogassificazione e scenario valle d'aosta virtuosa: zero waste - zero rifiuti) con il concorso di tecnici esperti "super partes" e utilizzando tutte le metodologie in uso, tra cui anche la LCA (Life Cycle Assessment).


http://falacosagiusta.terre.it/

Dal Terzo minuto circa vengono illustrati i vari step del metodo di riciclo vedelago.



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Vi segnaliamo un importante appuntamento di approfondimento in materia di rifiuti e raccolta differenziata che avrà luogo a Firenze 18 e 19 Marzo 2010. Partecipazione a pagamento, organizza Tiforma.

Esperti a confronto e quadro comparativo sui sistemi integrali porta a porta
e sistemi integrati: aspetti strategici, organizzativi,impatto sul territorio, coinvolgimento utenze, ricadute sociali, aspetti economici
Giovanni Montresori - Mario Sunseri, Labelab


Obiettivo 65% di raccolta differenziata nella Provincia
di Rimini mediante sistema integrato - risultati
Carlo Casadei, Ato Rimini

L’esperienza della Provincia di Torino, i sistemi di incentivazione per il consolidamento delle raccolte domiciliari
Giorgio Gollo, Provincia Torino

Presentazione di un caso di studio relativo
alla tariffazione puntuale
Roberto Bortolotti, AMNU

Analisi dei costi della Raccolta Differenziata
Valentina Cipriano, Servizio Tecnico Federambiente


IL DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI DI RACCOLTA,
LA REDAZIONE DEI PIANI ECONOMICI FINANZIARI &
INDICATORI DI CONFRONTO

Fase 1 - L’analisi del contesto attuale: metodi per
l’analisi territoriale e l’analisi dei flussi di
rifiuti.
Fase 2 - Definizione del modello organizzativo
Fase 3 - Dimensionamento dei singoli servizi
Focus > L’applicazione dei software di dimensionamento
dei servizi di raccolta
Fase 4 - Il quadro di dettaglio delle risorse impiegate
(personale, automezzi, attrezzature, ecc.)
Fase 5 - Analisi economica delle singole risorse impiegate.
Costi operativi (diretti e indiretti),
costi di struttura e generali, remunerazione
del capitale investito
Fase 6 - Metodologie specifiche per l’analisi economica
degli impianti LCC
Fase 7 - Quadro di sintesi degli indicatori economici
e confronti


Ing. Giovanni Montresori
Labelab
Ing. Mario Sunseri
Labelab
Dott. Lorenzo Perra
Ti Forma
Dott. Carlo Casadei
ATO Rimini
Dott. Giorgio Gollo
Provincia Torino
Ing. Roberto Bortolotti
AMNU Spa, Pergine Valsugana
Ing. Valentina Cipriano
Servizio Tecnico Federambiente


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DIFFERENZIATA: SINDACO RESPONSABILE IN SOLIDO PER MANCATO RAGGIUGIMENTO OBIETTIVI

Paga anche il sindaco in solido per il danno provocato, se non si raggiungono gli obiettivi della differenziata stabiliti dalla legge. Lo ha stabilito in Campania la Corte dei Conti, che ha condannato l'ex sindaco di Marcianise a un corposo risarcimento.

Se la raccolta differenziata non raggiunge i livelli stabiliti dalla legge, il sindaco risponde in solido per il danno erariale provocato. Lo ha sancito la sezione della Campania della Corte dei conti, che ha condannato l'ex sindaco di Marcianise, Filippo Fecondo, e alcuni dipendenti dell'ente, a risarcire più di 450 mila euro.

La sentenza fa riferimento agli anni 2003, 2004 e 2005 in cui i Comuni campani avrebbero dovuto conseguire una percentuale minima del 30 per cento. Quasi nessuno ci riuscì. E la stragrande maggioranza rimase lontana da quella soglia.

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La sentenza in commento rappresenta una seconda tappa giurisdizionale dell'intervento che la Corte dei conti in riferimento alle gravi responsabilità delle amministrazioni territoriali nella genesi e nella gestione dell'emergenza permanente nel settore dello smaltimento dei rifiuti determinatasi in Campania nell'ultimo quindicennio.

La presente pronuncia della sezione giurisdizionale per la Campania, concernente il servizio di gestione dei rifiuti nel comune di M. (n. 1492/2009), segue infatti di pochi mesi un'altra sentenza relativa al comune capoluogo C. (n. 386/2009).

Gli elementi di principale differenziazione tra la sentenza n. 386 e la sentenza n. 1492 sono rinvenibili, in particolare, nella specificità del fondamento oggettivo della richiesta di risarcimento del danno erariale nella sentenza qui commentata.

Nel primo caso (sentenza n. 386/2009), infatti, la responsabilità amministrativa dei convenuti risultava riconducibile con immediatezza al consolidato genus della "trascuratezza degli obblighi istituzionali" (prioritariamente imposti dalla Costituzione,agli artt. 54 e 97,con efficaci richiami a "disciplina e onore nell'esercizio di funzioni pubbliche" nonché a "buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa"), in quanto gli amministratori locali del comune di Caserta non solo non avevano tempestivamente ed adeguatamente contestato e fatto valere reiterati inadempimenti del soggetto gestore del servizio di igiene urbana, ma avevano altresì aderito a richieste di adeguamento dei corrispettivi e a proposte di transazione migliorativa pervenute dal medesimo gestore.

Nella fattispecie esaminata dalla Corte nella pronuncia n. 1492/2009, per altro verso, il danno pubblico sarebbe derivato, secondo la Procura, dal mancato rispetto degli obblighi inerenti il raggiungimento da parte del comune di M. delle percentuali minime di raccolta differenziata, con riferimento agli anni 2003, 2004 e 2005. I convenuti sono stati condannati complessivamente al pagamento della somma complessiva di circa € 450.000, di cui € 405.000 in favore del comune di M. ed € 45.000 in favore dell'erario.

Fonte: il sole 24 ore




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1 marzo 2010

FABRIZIO ROSCIO IN MERITO AL RUOLO DELL' ORR - OSSERVATORIO REGIONALE RIFIUTI

Riceviamo e pubblichiamo un documento proveniente dal Dott. Fabrizio Roscio - componente dell'Osservatorio regionale rifiuti su indicazione delle Associazioni Ambientaliste ( Legambiente vda, Wwf,Terranouva, ecc.).

IL RINTOCCO DELL'ALTRA CAMPANA

Sono passati quasi 3 mesi da quando il rappresentante delle associazioni ambientaliste ha abbandonato la riunione dell'Osservatorio regionale sui rifiuti ed è opportuno lasciare una memoria degli eventi prima che l'intera vicenda passi completamente nel dimenticatoio.

L'ORR è nato nella primavera del 2009, istituito dalla legge regionale n.31 del 2007 ed ha il compito di vigilare sulla gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, è, o dovrebbe essere, luogo di discussione tra i diversi portatori di interessi e dovrebbe fornire pareri in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti al
decisore politico.

L'ORR è composto da 15 membri nominati dalla giunta compresi due rappresentanti di associazioni appartenenti alla società civile: consumatori e ambientalisti.

Le motivazioni che hanno causato la protesta ambientalista sono state tre e sono state lette durante la riunione e lasciate agli atti:

1. il primo rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani e assimilabili è stato pubblicato senza essere preventivamente discusso in sede di Osservatorio. L'ORR ha tra i suoi compiti la stesura di un rapporto annuale. Una bozza del primo numero èstata a me inviata la sera del 20 novembre 2009. l'Assessore all'Ambiente ha presentato la pubblicazione il giorno successivo, durante l'inaugurazione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Forse è stato ritenuto che eventuali osservazioni e correzioni potevano essere fatte durante la notte, poiché certamente la stampa del documento è avvenuta solo la mattina stessa. Ufficialmente il rapporto dell'ORR è stato presentato all'ORR stesso due settimane dopo.

2. I documenti tecnici necessari per fornire pareri utili all'adozione di atti amministrativi non vengono preventivamente discussi in ORR. Un solo esempio: lo studio sulla produzione di combustibile da rifiuto redatto dall'ing. Cout è stato richiesto dal sottoscritto già ai tempi dell'assegnazione dell'incarico. Il documento reca la data del 24 novembre 2009. La giunta regionale nella riunione straordinaria del 2 dicembre 2009 ha deliberato che l'indirizzo prescelto è quello della valorizzazione energetica, mediante pirolisi o gassificazione. In seguito lo studio è stato pubblicato sul sito ufficiale della regione. Solo nella riunione del 14 dicembre è stato spiegato in ORR cosa significhi pirolisi o gassificazione, non in un punto all'ordine del giorno dedicato, ma in “varie ed eventuali”. Sarà solo una questione formale, ma relegare la discussione sulla chiusura del ciclo dei rifiuti della regione in un “varie ed eventuali” è per lo meno riduttivo. Come avrebbe potuto l'ORR fornire un parere se il decisore politico aveva già deciso?

3. Alle riunioni dell'ORR vengono convocati e partecipano con diritto di parola funzionari dell'Assessorato estranei all'ORR stesso. Questa affermazione trova conferma nei verbali dell'ORR oltre che negli indirizzi delle convocazioni. In ORR l'amministrazione regionale ha i suoi rappresentanti. Se si ritiene che altri funzionari debbano partecipare in virtù della loro storica e provata competenza in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti, non vi è nulla di male, ma si dovrebbe consentire anche alle associazioni di poter far partecipare i propri tecnici, per parità di trattamento. Si potrebbe anche fare un ulteriore passo verso la trasparenza: rendere pubblici verbali e riunioni.

4. Visti i punti precenti, le associazioni ambientaliste hanno deciso di ritirare dalla riunione di dicembre 2009 dell'ORR il proprio rappresentante, in attesa di un incontro di chiarimento con l’assessore. I molti impegni hanno impossibilitato l'assessore ad organizzare un incontro in questi 3 mesi, tutttavia le dichiarazioni ufficiali fatte non sono state improntate al dialogo e al confronto. Forse dichiarare che il proprio interlocutore mente e si attacca a questioni formali con il solo scopo di fare confusione è una modalità nuova di ricerca di un dialogo sereno.

Quart, 1 marzo 2010

Fabrizio Roscio



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