28 settembre 2017

Rivoluzione parcheggi area Cogne, Codacons chiede bilanciamento tra zone bianche e blu

Aosta, adesso basta con i parcheggi blu.

E’ notizia di questi giorni la riorganizzazione dei parcheggi nell’area Cogne, che, a quanto pare, renderà a pagamento un’intera area esterna al centro cittadino. Infatti oltre al pluriplano, da quanto trapelato, saranno a pagamento anche il parcheggio della Pila S.p.A. e dell’ipermercato Cidac. 

Il Codacons si dichiara notevolmente perplesso in merito alla suddetta scelta, soprattutto tenendo conto del fatto che in quella zona non esiste certo
un’emergenza parcheggio. 

A gravare ancora di più su questa scelta è il fatto che l’unico modo per aggiungere il centro di Aosta è utilizzare il sottopasso della stazione che, come più volte evidenziato, manifesta rilevanti problemi. Chi ha la sfortuna di utilizzarlo quotidianamente sa bene che è inutilizzabile da disabili, da mamme con le carrozzine o biciclette, ed alla prima pioggia diventa una piscina.

Una situazione che, nella migliori delle ipotesi, permarrà fino alla ristrutturazione
della stazione prevista nel 2020. In aggiunta al danno già citato, per la cittadinanza c’è la beffa di avere ampie aree della zona ad esclusiva disposizione dei soli impiegati regionali, che saranno gli unici a godere del lusso di parcheggiare gratuitamente sia lungo la strada che costeggia la ferrovia, sia all’interno della vecchia area Cogne, dove giornalmente è possibile
notare un parcheggio pressoché vuoto. Infine è al vaglio della nostra associazione la presentazione di un esposto, volto a valutare il rispetto di quanto stabilito dalla circolare (protocollo numero 1712 del 30 marzo 2012 del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e da una recente sentenza della corte costituzionale che ha previsto la necessità di contemperare la presenza di zone a pagamento e zone bianche che devono essere adiacenti ai parcheggi a pagamento.
CODACONS VDA
AOSTA
www.codacons.vda.it

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Rifiuti differenziati e scelte dei Comuni
Che bella la raccolta differenziata dei rifiuti. Per anni è stato detto che differenziare permetteva al cittadino di risparmiare sulle tasse comunali.
Allora speriamo davvero che le amministrazioni riescano a individuare un sistema che permetta di premiare per davvero chi sceglie di essere responsabile. Altrimenti che senso ha?

24 settembre 2017

UNIONE EUROPEA E NUOVE REGOLE PER L'ECONOMIA CIRCOLARE

Osservazioni a ruota libera sul rifiuto residuo procapite.

230 kg di produzione annua procapite (solo popolazione residente) di rifiuto indifferenziato è un dato buono paragonato per esempio al dato medio dell'Emilia romagna di circa 270 kg procapite, ai circa 350 della Puglia, ai 140 del Veneto, ecc. Il dato è comunque un dato grezzo perchè prodotto sia dalle famiglie che dalle utenze non domestiche.
Su una produzione complessiva di 500 kg di rifiuti (tutti, indifferenziato + differenziato) quale è la media nazionale, circa il 60% è prodotto dalle famiglie e il 40% dalle attività (negozi, bar, ristoranti, ecc)quindi 300 Kg sono mediamente prodotti da ogni singolo abitante residente e il resto dalle attività.
Proporzione analogo (non uguale) la si ha anche su quegli 88 kg di rifiuto residuo, per cui le persone produrranno mediamente circa 50 kg e le attività il resto.La campagna dei 100 kg è stata lanciata ormai 5 anni.  Il limite dei 100 kg, sicuramente molto alto, e facilmente superabile. Ora molti comuni arrivano alla soglia dei 50 kg.  Ora, viste le nuove condizioni, quell’obiettivo va rivisto abbassando la soglia.  Quindi non il criterio perfetto, ma un criterio che fa fare un passo avanti rispetto a quello taroccato di raccolta differenziata.
Credo che questo criterio sia migliore anche rispetto a quello di rese di riciclaggio che sta per essere varato dalla UE con la nuova direttiva, proprio perché anche le rese di riciclaggio, sebbene più corrette rispetto alla rese di raccolta differenziata (per esempio escludono la plastica differenziata che va al cosiddetto recupero energetico) comunque possono essere taroccate con lo stesso meccanismo, travasando rifiuti speciali in urbani o facendo diventare rifiuto urbano l’erba dei campi, per fare più verde riciclato. Non è rendere quantitativamente massimo il riciclaggio che importa, ma ridurre al massimo la produzione di rifiuti e riciclare tutto quello che rimane, rendendo zero o quanto più vicino possibile a zero il rifiuto smaltito in discarica o inceneritore. Comunque il criterio meglio definito di riciclaggio permette di meglio calcolare per sottrazione quanto non è riciclato, e può dare una mano a stanare i furbetti che cercano di aggirare gli ostacoli, che siano comuni o gestori, come nel caso da te citato. Non illudiamoci che i furbetti scompaiano qualsiasi criterio e strategia adottiamo, ci saranno sempre e proprio per questo sono importanti gli osservatori regionali e locali, assieme a tutte le iniziative che continuamente proponiamo sui territori di riduzione, riuso e ricerca sul residuo. 
Due cose importanti:  Rivedere il criterio di minimizzazione dei rifiuti non riciclati, alla luce anche della nuova direttiva, ed eventualmente mettere a punto un nuovo criterio;  potenziare la rete dei comuni rifiuti zero attraverso un maggiore coordinamento e una serie di iniziative rivolte a loro.

AOSTA - PISTA CICLABILE LUNGO IL TORRENTE BUTHIER - LOC SAUMONT

Ai Sigg. Consiglieri Comunali 
per il tramite dei sigg. Capi gruppo 
Consiglio Comunale di Aosta


In allegato copia delle osservazioni presentate sull'accordo di programma Rava - Comune di Aosta e Cooperativa Forza e Luce pubblicato in data 24 luglio 2017.

Con l'occasione si chiede di conoscere i vostri intendimenti in merito alla prosecuzione della pista ciclabile lungo il torrente Buthier e alla sistemazione a verde delle zone ora abbandonate.

Si resta in attesa di un breve cenno di riscontro e/o vostri eventuali interventi o iniziative al riguardo.

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Oggetto: Osservazioni sull’accordo di programma tra Regione autonoma Valle d’Aosta, Comune di Aosta e Cooperativa Forza e Luce di Aosta riguardante la realizzazione della viabilità e arginatura del torrente Buthier in località Saumont - Aosta (importo lavori a carico del privato per circa Euro 500.000). Avviso pubblico del 27 luglio 2017.

OSSERVAZIONI E PROPOSTE
In relazione al progetto presentatosi formulano le seguenti osservazioni e proposte:

1. PISTA CICLABILE: 
La Cooperativa Forza e Luce di Aosta ha omesso di riportare nel progetto, per il tratto di competenza, la previsione di idonea pista ciclabile da ubicare nella zona lato marciapiede o nella zona lato nuovi parcheggi o nella zona lungo il canale ru Baudin.

2. ZONA VERDE CON NUOVE PIANTE E ARBUSTI PER RIPRISTINARE ZONA OMBREGGIATA: 
La Cooperativa Forza e Luce di Aosta pur avendo previsto il ripristino a zona erbosa non precisa se intende proseguire nella piantumazione di nuove piante in modo da ripristinare la zona ombreggiata esistente.

3. PARCHEGGI AD USO PRIVATO: 
La Cooperativa Forza e Luce ha previsto un numero di parcheggi privati interni che, ad una prima analisi, sembra spropositato.

Si ricorda che nel mese di agosto 2011 la Cooperativa Forza e Luce di Aosta aveva presentato il progetto per la riattivazione dell’impianto idroelettrico di Saumont richiedendo al comune di Aosta il riconoscimento di “interesse pubblico”. A suo tempo il Consiglio comunale, su proposta della Giunta, aveva riconosciuto meritevole tale interesse, anche in ragione della disponibilità della cooperativa a provvedere alla sistemazione del fabbricato esistente e della zona adiacente. Il fabbricato e l’intera area risultavano ubicati in zona Ee008 - area RI100 vincolata per pubblico interesse per spazi ricreativi, nella quale erano ammesse la sola trasformazione del suolo e delle costruzioni esistenti per destinazioni coerenti e funzionali alla previsione del parco Saumont.

Tenuto conto che la Cooperativa Forza e Luce di Aosta gestisce in modo impeccabile la zona verde di sua competenza (nonché zone limitrofe) si propone al Comune di Aosta di valutare una concessione decennale alla Cooperativa della zona adiacente all’attuale “area verde Saumont” - lato centrale idroelettrica -  lasciata in completo stato di abbandono da parte dell’Amministrazione comunale.


20 settembre 2017

PISTE CICLABILI AD AOSTA. PROGETTAZIONE IN ALTO MARE

Piste ciclabili ad Aosta … un progetto in alto mare. In ritardo di oltre un anno.

Di seguito una interpellanza che sarà discussa in consiglio comunale

Premesso che la Giunta comunale di Aosta, con deliberazione n. 211 in data 22/12/2015,ha approvato la “scheda progetto per interventi di mobilità sostenibile da realizzarsi nel Comune di Aosta nell’ambito del Programma interventi per la crescita e l’occupazione 2014/2020 (FESR) e del Piano della sicurezza stradale”;

Preso atto che la deliberazione della giunta regionale n.160 del 12 febbraio 2016 recante “APPROVAZIONE DELLA CONCESSIONE DI UN CONTRIBUTO AL COMUNE DI AOSTA PER LA REALIZZAZIONE DI PARTE DEL PROGETTO "AOSTA IN BICICLETTA" NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA "INVESTIMENTI PER LA CRESCITA E L'OCCUPAZIONE 2014/20 (FESR)", E DEL RELATIVO SCHEMA DI CONVENZIONE. ACCERTAMENTO E PRENOTAZIONE DI SPESA”.

Preso atto inoltre che con la citata deliberazione regionale il Comune di Aosta  finanziato il progetto “ Aosta in bicicletta” per un importo di euro 4.850.061,21 di cui euro 3.000.000,00 proveniente da finanziamenti europei (FESR) ed euro 1.850.061,21 proveniente dai fondi relativi al Piano Nazionale di sicurezza stradale;



Vista lo schema di convenzione tra l’Amministrazione regionale e il Comune di Aosta approvato con detta deliberazione n.160/2016 e fatta propria dal comune di Aosta con deliberazione comunale n. 34 del 4.03.2016 recante “Area T1 –Urbanistica mobilità urbana Progetto Aosta in bicicletta Approvazione schema di convenzione da stipularsi con l’Amministrazione regionale nell’ambito del Programma investimenti per la crescita e l’occupazione 2014/2020 FESR” ;



Richiamata inoltre la deliberazione regionale n.798 del 17 giugno 2016 recante

“Approvazione delle bozze di convenzione con i comuni attuatori degli interventi da finanziare nell’ambito del piano nazionale di sicurezza stradale, ai sensi delle deliberazioni CIPE n.143 del 21.12.2007 e n.108 del 18.12.2008. Prenotazioni di spesa”.

Ricordato che la Convenzione tra RAVDA e Comune di Aosta è stata sottoscritta solo a fine maggio 2016;

Verificato che l’approvato cronoprogramma procedurale prevedeva le attività di 
progettazione preliminare e progettazione esecutiva nel periodo ricompreso tra il
febbraio 2016 e agosto 2016, quindi ben oltre un anno fa;

Richiamato l’art. 7 della convenzione recante “Per l’attuazione del Progetto, la Regione corrisponde al Comune il contributo massimo complessivo di euro 3.000.000,00 (tremilioni/ 00). Tale somma è erogata dalla Regione, tramite: una prima tranche di acconto pari a euro 180.500,00 (centottantamilacinquecento/00), a seguito della stipula della presente Convenzione e dietro formale dichiarazione di inizio attività da parte del Comune; le tranche successive verranno erogate sulla base del quadro economico del progetto e della spesa dichiarata ammissibile a seguito del controllo di 1° livello; il saldo a conclusione delle attività, fino alla concorrenza del contributo massimo complessivo di euro 3.000.000,00 (tremilioni/00), sulla base delle spese finali dichiarate ammissibili a seguito del controllo di 1° livello e previo esito positivo delle verifiche finali.

Preso atto inoltre delle dimissioni del dirigente competente per area di competenza;

Visto che a oggi le attività di cronoprogramma non sono state attuate e che il ritardo pare ormai incolmabile e il rischio di perdita delle risorse a favore del Comune di Aosta ormai certo;

per i motivi in premessa interroga il Sindaco e l’Assessore competente per sapere

- Quando inizieranno le attività di affidamento per la progettazione a valere sulle
risorse del progetto “Aosta in bicicletta”.
- Quali sono i tempi di aggiudicazione e se vi è la garanzia che tale tempistica risulta sufficiente a scongiurare il rischio disimpegno di risorse a favore della città di Aosta.

Luca LOTTO

AOSTA: UNA INTERPELLANZA PASSA IN RASSEGNA I MEGA SPRECHI

MEGA-SPRECHI MEGALITICI 

Atteso che: 
- organi di stampa (Aostasera.it e La Stampa) hanno riferito della presentazione in Giunta regionale di una proposta d'intesa tra Amministrazione regionale e comunale per la costruzione di un nuovo parcheggio pluripiano presso la c.d. area megalitica; 
- quest’ultima ha peggiorato durante il 2017 i già tutt’altro che esaltanti risultati conseguiti – si fa per dire – nel 2016 e si conferma, purtroppo, fonte di perdite strutturali per l’amministrazione pubblica; 
- in particolare, si registra per la stagione estiva un calo dei visitatori superiore al 50% rispetto all’anno precedente;
 - questo deludente dato, forse non per tutti sorprendente, è spesso attribuito alla “mancanza di promozione”;
 - nulla si sa però di quali iniziative al riguardo si immagini la realizzazione e, soprattutto, nulla garantisce il loro – visti i precedenti – successo eventuale; - a servire l’area megalitica, è già stato costruito un parcheggio di fronte all’exmaternità; 
- la sede stessa dell’ex-maternità potrebbe essere prossimamente abbandonata, vista la politica di concentrazione dei servizi sanitari presso la sede dell’Ospedale Parini, liberando così un numero non trascurabile di stalli ulteriori per autovetture e autobus; 
- la tipologia di costruzione dell’edificio ospitante l’area megalitica non ha ricevuto unanimi consensi, apparendo anzi a molti come un eco-mostro che sventra – la sua laida massa – una zona peraltro già carente di aree verdi; - la politica di “grandi opere” seguita dall’Amministrazione regionale, con la servile e sciocca collaborazione di quella comunale, non ha invero fornito finora risultati degni di nota, se non per la loro bruttura, il loro costo e spesso la loro inutilità: si ricordano, a mero titolo di esempio, il ponte sul Buthier (il cui arrugginimento procede incontrastato, forse nella silente speranza di provocarne un giorno il crollo), il parcheggio del Pont-Suaz (la cui stessa occupazione risulta problematica, visto l’alto e da tempo ben conosciuto alto numero di stalli già presenti in zona), quello dell’ospedale Parini (dai costi semplicemente stratosferici e comunque di difficile accesso, con conseguente aggravamento dei problemi di circolazione in un tratto di via Roma), la scuola ex-polmone (la cui costruzione, per ora almeno, è stata fortunatamente sospesa), piazza Caveri (la cui bruttura ha necessitato di fatto un secondo e costoso rifacimento), piazza Narbonne (ennesima triste spianata di granito, dagli impianti idraulici poi immediatamente malfunzionanti), la sede della nuova Università (i cui lavori, già pesantemente amputati, continuano ad accumulare ritardi e hanno comportato comunque l’inutile abbattimento di gran parte della Caserma Testafochi), piazza Deffeyes (ridotta a skate-park e fonte di ispirazione per tagger), ecc. 
- risultano invece degradate o mancanti strutture essenziali, quali, sempre a titolo di esempio, la riqualificazione di piazza Plouves e della sua area verde (che si presterebbe, lei sì, alla costruzione di un parcheggio interrato nettamente più capiente di quello attuale, se si vuole dare credito all’intenzione più volta espressa dall’esecutivo di procedere alla pedonalizzazione di aree sempre più estese di Aosta), l’area del e lo stesso stadio Puchoz, il mercato comunale, l’attraversamento della ferrovia (da decenni fiume carsico della “programmazione” urbanistica cittadina), il rifacimento e la pedonalizzazione di Via Losanna e Gramsci, ecc.
- la costruzione del parcheggio pluripiano ipotizzato aggraverebbe allora la cementificazione irresponsabile della zona, stante tra l’altro la sua ipotizzata localizzazione in una “ex-area agricola”, a poco valendo l’impegno ad adattarne a zona verde la superficie esterna o parte di essa; 
- in ogni caso, questa realizzazione apparirebbe del tutto inutile o comunque prematura, visti appunto i deludenti riscontri turistici dell’area, a fronte invece di urgentissime lacune nello stesso quartiere e altrove in città. 

Si impegnano - Il Sindaco e l’Assessore competente a rifiutare la proposta d’intesa citata e a chiederne invece una modifica in senso utile alla città di Aosta. 

Etienne Andrione Nicoletta Spelgatti Carola Carpinello Andrea Manfrin

PISTA CICLABILE IN LOCALITA SAUMONT LUNGO IL TORRENTE BUTHIER E LUNGO IL RU BAUDIN

Ricordate le deliberazioni di questo Consiglio, nelle passate consigliature, di accordo con la società Forza e Luce di Aosta in località Saumont 

Ricordate le intenzioni della Società di rendere la centrale un luogo museale e quelle del Comune di ampliare l'anello ciclabile 

Osservato che la Società ha, apparentemente, da tempo terminato i lavori 

Constatato che, almeno in parte, sono state fatte opere di transennatura e messa in sicurezza del versante est della gola, partendo dall'Area verde comunale e passando alle spalle della centrale 

interpellano l'Assessore competente per sapere - a che punto sono i lavori oggetto di accordo tra il Comune e la Società - quali sono gli intendimenti del Comune rispetto agli sviluppi prospettati negli scorsi anni di prolungamento dell'anello ciclabile 

Gruppo Alpe 

6 settembre 2017

L'AUTONOMIA E IL FUTURO DELLA VALLE D'AOSTA

Autonomia e futuro.
Faccio politica da un po’ di tempo, tuttavia mi sta venendo il dubbio di non aver ancora imparato “il mestiere” del politico e non so se sia un male.
Se la politica non è più in grado di offrire altro oltre allo spettacolo cui stiamo assistendo, fra tavoli allargati e tavolini ristretti, annunci di “réunification”, propositi di “réunion”, appelli all’”embrassons-nous” e improvvisa riscoperta dell’autonomia, il mio dubbio cresce ancora.
Quello che vorrei far capire a chi mi legge è che sono anch’io sconcertato per quanto parrebbe stia accadendo, anche se in questo momento non ho proprio idea se certe notizie appaiano sui giornali senza grosso costrutto, o se realmente si stia lavorando ad un ennesimo imminente cambio di alleanze politiche.
Mi permetto semplicemente di ricordare che neanche sei mesi fa, l’alleanza fra UV e UVP è saltata, ufficialmente perché non c’erano più le condizioni per governare assieme. L’UVP scelse di uscire dall’allora maggioranza votando con ALPE e MOUV una mozione di sfiducia costruttiva attraverso cui si diede poi vita ad una nuova maggioranza e ad un nuovo governo regionale.
Governo che, tra problemi contingenti ed emergenze, sta portando avanti il programma di legislatura e, senza proclami, cerca di venire incontro alle esigenze dei valdostani.
Ci sono tante cose ancora da fare da qui a fine legislatura, tanti tasselli ancora da sistemare per ricomporre il quadro della nostra piccola realtà che sia al contempo armonioso e ambizioso. Non avremmo dovuto, in passato, dormire sugli allori del nostro ricco bilancio; a maggior ragione non possiamo permetterci ora di non agire, di perdere tempo in discussioni pretestuose.
Anche ALPE ha accettato di sedersi a quel tavolo, ma lo ha fatto perché crede che può essere l’occasione, finalmente, per parlare di ciò che i movimenti autonomisti vogliono fare per la Valle d’Aosta, per difenderne l’autonomia e salvaguardarne la storia, ma soprattutto per proiettarla verso un futuro solido.
ALPE intende però mantenere l’impegno assunto con MOUV, PNV, S.A, UVP e il consigliere Padovani il 10 marzo 2017. Abbiamo il compito di traghettare la Valle d’Aosta dallo stallo in cui è stata lasciata andare spesso, ad una navigazione responsabilmente guidata, in grado di affrontare le difficoltà del momento, ma avendo ben chiara la mappa e il percorso che ci dovrà condurre ad un nuovo mondo.
Nel futuro della Valle d’Aosta ci sarà ancora, eccome!, l’autonomia, ma per difenderla e garantirla nel tempo dobbiamo essere capaci di farne buon uso: in primis governando bene e amministrando al meglio le nostre risorse, senza dimenticare però che facciamo parte di uno Stato e che apparteniamo ad una categoria, quella delle regioni a Statuto Speciale, che non gode di molte simpatie.
Ai signori che dichiarano di avere a cuore le sorti dell’autonomia, ai consiglieri regionali che si siedono ai vari tavoli dove si dovrebbe decidere per il bene della Valle, chiedo di riflettere bene prima di assecondare sommovimenti che, non solo non sarebbero capiti né graditi da gran parte dei valdostani, ma rischierebbero di mettere in ridicolo la nostra regione, senza peraltro portare a niente di concreto o di più incisivo, sul fronte politico, rispetto a quanto si sta facendo ora.
Convinto come sono che c’è bisogno più che mai di sobrietà, che le energie andrebbero spese per costruire una Valle d’Aosta proiettata oltre il 2020, chiedo a chi si occupa di politica un po’ di serietà. Mancano pochi mesi a fine legislatura, facciamo in modo di non dare ragione ai qualunquisti o ai disfattisti, cerchiamo di ridare dignità al “fare politica”, se ci riusciamo.
#Bienfaireetlaisserdire
Albert Chatrian

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Il presidente di Alpe Vallet: nessuna maggioranza con questa Union Valdotaine.

Alle condizioni attuali non è immaginabile una maggioranza che includa Alpe e questa Union Valdôtaine. Lo abbiamo sempre detto in maniera chiara. Oggi rappresentiamo due modelli opposti di Valle d'Aosta".

Lo ha dichiarato oggi in una nota Alexis Vallet, presidente di Alpe, in merito alle trattative in corso per un 'Rassemblement' delle forze autonomiste e all'eventualità di un cambio di maggioranza in Regione. Due giorni fa Vallet aveva dichiarato di non essere intenzionato ad abbandonare il tavolo di confronto sul documento comune, che dovrebbe essere sottoscritto in questi giorni da Uv, Uvp e Alpe, circa il rilancio di una politica regionalista e autonomista. 

Afferma oggi Vallet: "Noi pensiamo che il progetto nato a marzo (ovvero la coalizione di maggioranza Stella Alpina, Alpe, Uvp e Mouv ndr) rimanga la base da cui partire per costruire quel nuovo modello condiviso di Valle d'Aosta da proporre alle prossime elezioni"; e aggiunge: "Nessuno di noi si nasconde dietro a un dito. A marzo tutti sapevano perfettamente i rischi di un cambio di maggioranza a 18 e ci siamo assunti delle responsabilità. Ora va verificato e in fretta se la maggioranza c'è e a che condizioni. Se c'è, sarà necessario che ognuno rinnovi il suo impegno di responsabilità. Se non c'è, chi l'ha fatta mancare si assumerà la responsabilità politica di lasciare la Valle senza un governo". 

"Per quel che ci riguarda - conclude Vallet - daremo disponibilità a chiudere un bilancio che a questo punto non potrà più essere di maggioranza ma che sarà di responsabilità. Perché noi manteniamo i patti con i cittadini e non ci tiriamo indietro dagli impegni assunti per un calcolo elettorale".

Quanto all'ipotesi di abbandono del tavolo autonomista, il presidente di Alpe precisa: "Dovere di una forza politica è quello di proporre i modelli della società che verrà e non quello di distruggere senza prospettiva. Questa è la logica per noi degli 'Stati Generali Autonomisti' e la logica della nostra partecipazione ai tavoli di questi giorni".

Si tratta, per Vallet, di un "tentativo di superare il fossato che ancora oggi divide le forze nell’ottica del bene comune. Un tentativo dal risultato tutt’altro che scontato, perché implica la volontà di ciascuno di mettersi in discussione e di voler cambiare, ma è un tentativo che noi riteniamo vitale se vogliamo rilanciare questa Valle dopo anni di passi indietro sotto tutti i punti di vista".

Gli 'Stati Generali dell’Autonomia' potrebbero diventare per il vertice di Alpe "un momento rifondativo e ideale, aperto e moderno che porti allo scioglimento delle attuali forze politiche per creare qualcosa di nuovo. Una sfida epocale, ma una sfida per il futuro.Nei giorni scorsi abbiamo lavorato a un documento che lanciasse questa prospettiva. Un documento che verrà vagliato e valutato nelle prossime settimane dai rispettivi movimenti prima di un eventuale firma".

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ALPE propone una strada diversa 
25 settembre 2017

Eravamo e restiamo convinti della necessità di un momento rifondativo del quadro autonomista valdostano. Un momento che abbiamo sin da subito identificato con gli “Stati Generali dell’Autonomia”, con lo scopo di aprire un confronto per definire un modello politico e amministrativo condiviso fra tutte le forze autonomiste valdostane. E’ per questo che con interesse abbiamo accolto l’invito dell’UVP, perché quando si discute del futuro dell’autonomia della Valle noi vogliamo esserci, al pari di quando si discute di libertà, di partecipazione e di ecologia, il nostro acronimo che è anche il nostro pilastro. 

Il documento, sul quale anche noi abbiamo lavorato e ci siamo confrontati, alla fine però presenta una sintesi parziale per noi non sottoscrivibile poiché: 

1. ALPE è convinta che un futuro diverso e migliore non possa prescindere da una rilettura critica dei percorsi compiuti negli anni precedenti su cui riposano buona parte delle ragioni della crisi delle nostre istituzioni. 

2. ALPE sin dal primo momento aveva rilevato come la definizione “Unionista” fosse troppo restrittiva per un progetto che si vuole invece aperto e inclusivo. Per ALPE infatti una visione politica di prospettiva deve guardare avanti e non indietro, deve essere libera dai condizionamenti del passato e deve includere sensibilità ed energie, che si ritrovano nell’autonomismo e nel federalismo, ma non necessariamente nell’unionismo. 

3. Sono completamente assenti quegli elementi di discontinuità che riteniamo indispensabili per immaginare qualunque accordo elettorale a fianco dell’UV, il principale partito con cui tanto duramente ci siamo scontrati negli ultimi anni, in ragione della profonda diversità di visione della Valle d’Aosta. 

Quattro anni fa abbiamo chiesto fiducia agli elettori sulla base di un progetto autonomista e progressista. Oggi i nostri amministratori quotidianamente dimostrano nei fatti come sia possibile affrontare e risolvere i problemi eredità del passato e con questa stessa determinazione affronteremo i prossimi mesi densi di impegni e appuntamenti elettorali. 

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GESTIONE RIFIUTI: IL CPEL ESPRIME IL PROPRIO PARERE DOPO CIRCA TRE MESI



Osservazione emersa durante l’Assemblea del Consiglio Permanente degli Enti Locali del 22 agosto 2017 in merito alla proposta di deliberazione della Giunta regionale “Esame di deliberazione recante attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con l.r. 22/2015 – approvazione delle linee guida per la redazione dei piani di gestione dei rifiuti da adottare a livello di SubATO e per l’applicazione puntuale degli oneri di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati”.


L’Assemblea del CPEL rimarca la volontà di permettere ai SubATO di utilizzare i sistemi di raccolta esistenti o di introdurre sistemi di raccolta diversi dal porta-a-porta, ove questi risultino tecnicamente ed economicamente sostenibili, in considerazione della situazione locale, e che perseguano il raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata.

GESTIONE RIFIUTI: UNO DEI TANTI TASSELLI NON RISOLTI...