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13 novembre 2009

ACQUA: BENE COMUNE E DIRITTO UMANO UNIVERSALE

Ridurre si può. Dagli sprechi ai rifiuti
Novembre-Dicembre 2009.

Come promuovere a livello locale nei supermercati della grande distribuzione buone pratiche di riduzione dei rifiuti? Come guidare cittadini, imprese e amministrazioni locali verso comportamenti consapevoli, responsabili e sostenibili nel lungo periodo?

Di questo e altro se ne parlerà mercoledì prossimo alle ore 16,00 con alcuni operatori locali dopo la prevista conferenza stampa legata all'iniziativa "Visitiamo la discarica. Esiste la possibilibitò di far affluire solo 1500 tonnellate, anzichè le attuali 45.000 tonnellate annue?" alle ore 15,00 con gli organi di informazione.

Produrre meno rifiuti è la prima e imprenscidibile regola che deve animare qualsiasi politica per una corretta e sostenibile gestione dei rifiuti.

Sarà distribuito materiale informativo per dimostrare quanti rifiuti possiamo risparmiare all'ambiente partendo dai gesti quotidiani come fare la spesa.

Bastano poche semplice regole, come scegliere l'acquisto di prodotti meno imballati possibile, l'utilizzo di sportine riutilizzabili o quelle in materiale biodegradabile, per diminuire sensibilmente il nostro impatto sul territorio.

Entro il 2011 alle casse dei grandi supermercati le vecchie e inquinanti buste di plastica verranno sostituite da shopper in materiale biodegradabile.

Ridurre si può!


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Il Senato approva la privatizzazione dell'acqua

Cresce l'indignazione nel paese e diviene un'onda inarrestabile!

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua giudica gravissima la privatizzazione dell’acqua, avvenuta al Senato con l’approvazione dell’Art.15 del DL 135/09.

Mentre continua a giacere nei cassetti istituzionali la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che ha raccolto oltre 400.000 firme, i Senatori decidono la rapina dell’acqua, consegnandola ai privati e alla speculazione finanziaria.

Consideriamo questa approvazione illegittima ed incostituzionale, in quanto si espropriano i cittadini di un bene comune e “diritto umano universale”!

Alle forze politiche di opposizione diciamo con chiarezza che stante la posta in gioco, consideriamo l’azione parlamentare di contrasto e il voto contrario solo l’avvio di una attività che va sviluppata a tutto campo e in ogni direzione per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Ai Sindaci e agli Enti Locali che da tempo sono scesi in campo per l’acqua pubblica chiediamo di far sentire forte la propria voce, dichiarando da subito che non ottempereranno ad una legge che li espropria di una titolarità stabilita dalla Costituzione.

Chiamiamo da subito la cittadinanza, il “popolo dell’acqua”, le realtà sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria.


Il Governo ha scelto la Borsa.

Noi abbiamo scelto la vita, il diritto al futuro!

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA


Contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

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Sviluppo sostenibile? Dipende da noi

L’importanza dei piccoli gesti quotidiani

L’assunzione di responsabilità in prima persona, finalizzata alla modifica dei comportamenti quotidiani dei singoli individui costituisce la grande rivoluzione culturale che si cela dietro ogni progetto di sviluppo sostenibile.

Normative adeguate, capaci di farsi interpreti di una nuova sensibilità diffusa nel corpo sociale, potrebbero accelerare tali processi, così come è chiaro che il mondo delle imprese, delle pubbliche amministrazioni ha un ruolo fondamentale nel perseguimento di determinati obiettivi.

il cambiamento comporta un costo, anche fatica, per il singolo individuo – non solo in termini economici, ma soprattutto di tempo e di energie personali – che va a vantaggio dell’intera collettività.

Davanti alla tutela dei beni comuni, l’interrogativo più frequente - “chi me lo fa fare?” – perde di significato, nel momento in cui l’ “io e il “noi” si ricongiungono di fatto in un legame solidale.

Lo sviluppo oggi per essere tale può essere solo sostenibile, altrimenti sarebbe come ammettere la possibilità di bilanci con sole entrate e nessuna uscita.