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4 settembre 2011

FERRARA: PUNTA SULLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI

A Ferrara oltre 550mila euro di fondi europei per un nuovo sistema di gestione dei rifiuti.

Prevenzione, recupero e riciclo, ma anche raccolta, trasporto e smaltimento. Prende in considerazione tutti gli aspetti del ciclo di vita dei rifiuti l’innovativo sistema del progetto ‘Lowaste’ che ha ricevuto un cofinanziamento europeo di 554.500 euro.

Presentato dal Comune di Ferrara, in veste di partner referente, il progetto vede il coinvolgimento anche di Hera spa, Impronta etica, Consorzio Città verde e Rreuse e nelle scorse settimane ha ottenuto l’approvazione e il sostegno finanziario dell’Unione europea, nell’ambito del Programma Life plus che mira al supporto di azioni ambientali innovative.

Tra i principali obiettivi di Lowaste vi è la riduzione dei rifiuti prodotti a livello comunale, attraverso una gestione integrata dell’intera filiera della creazione e dello smaltimento. Il tutto con interventi che vanno all’intercettazione dei rifiuti prima che diventino tali, alla promozione del riuso, al miglioramento della differenziazione, senza tralasciare la valorizzazione dei canali di rivendita o scambio dei prodotti riciclati o recuperati secondo la logica degli ‘acquisti verdi’ per le pubbliche amministrazioni e le aziende.

Il cofinanziamento europeo di 554.500 euro (pari al 50% del costo dell’intero progetto) sarà suddiviso tra i vari partner, che dovranno occuparsi della copertura della spesa restante.

Il Comune di Ferrara beneficerà in particolare di una somma di 204.500 euro e provvederà al finanziamento della propria restante quota di 196.320 euro tramite le spese ordinarie per il proprio personale impegnato nella gestione del progetto.

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26 luglio 2011

CAVERI SUL FUTURO METODO DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI: SPERIAMO CHE LA SCELTA NON CI VENGA RIMPROVERATA DAI NOSTRI FIGLI"

Iniziamo oggi la pubblicazione di alcuni estratti degli interventi effettuati da parte di alcuni consiglieri regionali nel corso del dibattito che ha avuto luogo nel 2010.

Apriamo con l’intervento del consigliere regionale Luciano Caveri in merito al dossier “gestione dei rifiuti e del relativo trattamento” del 24 marzo 2010:

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Perché se oggi ci troviamo a dover risolvere questo problema, lo si deve anche al fatto che probabilmente tale questione dei rifiuti era stata complessivamente un po' sottostimata, mentre nel resto d'Europa si realizzavano degli impianti, io dico termovalorizzatori, perché ho visitato, anche quando ero Parlamentare europeo, tutti i Paesi europei e, tranne rarissime eccezioni, i termovalorizzatori ci sono dappertutto, anche in Paesi come quelli del nord Europa, che hanno una cultura ambientalistica assolutamente invidiabile, per non dire della vicina Svizzera, per non dire praticamente di tutti i Paesi che per tempo hanno saputo reagire a quella che è un'autentica emergenza.
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L'allora Assessore Cerise aveva presentato diversi scenari, quindi va detto che le opzioni conclusive che hanno lasciato il testimone a questa legislatura erano opzioni le più varie, compresa quella esterna.
Io non sarei così severo con i piemontesi, che ad un certo punto erano venuti a corteggiarci, perché era la Provincia di Torino, che erano venuti a dire: "facciamo l'amore, nel senso che faremo un termovalorizzatore nel Canavese, perché non compartecipate? Sapendo che però le normative europee vi obbligano a portarvi a casa poi le ceneri, che non possono essere depositate fuori Valle". Sappiamo che il Piemonte è in grave ritardo, la costruzione di queste strutture nella logica del "non nel mio cortile" è difficile, all'epoca i colleghi di Giunta ricorderanno che avevamo percorso diverse ipotesi, fra cui l'utilizzo del treno per lo spostamento dei rifiuti, perché corteggiati da una parte di Canavesani che erano interessati ad avere nel loro comune il termovalorizzatore.
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All'epoca è vero che si pensò allo smantellamento della discarica, ma non era una sindrome di follia che improvvisamente ci aveva colti: era invece la speranza che quella montagna - forse l'unica montagna della Valle d'Aosta che non ci piace, si potesse smantellare, perché così ci hanno detto i tecnici, che poi sono gli stessi che hanno fatto i carotaggi. I quali hanno detto che non si poteva più fare, perché la percentuale di materiale che si poteva bruciare non corrispondeva a quelle previsioni che avrebbero consentito di avere il termovalorizzatore. Ritengo che sarebbe stato interessante se si fosse potuto fare, ma prendo atto che non si può fare, lasceremo in eredità questa "bestiolina" che per anni produrrà gas, posta fra l'altro in una posizione imbarazzante per i turisti, che hanno un arrivo nella città di Aosta che è uno di quegli arrivi da dimenticare: hanno il carcere, hanno l'impianto dei rifiuti, hanno il trattamento delle acque… insomma non è gran che.

Devo dire che nel passato siamo anche riusciti a costruire una specie di anfiteatro che è vicino alla Torre delle comunicazioni, dove, se uno va, ha con grande desolazione una vista sull'insieme di queste strutture che sono uno dei biglietti da visita della nostra Valle.

Prendo atto della tecnologia (pirogassificazione) che viene proposta in quest'aula e la voterò.

Non ho nessuna competenza tecnica, mi sembra di capire che ha degli elementi di sperimentalità che porranno qualche elemento problematico rispetto a tecnologie molto più rodate, però mi affido alla scienza e alla conoscenza dei tecnici che abbiamo scelto, mi affido anche all'intelligenza dell'Assessore e alla competenza dei colleghi che, guidati dal Presidente Comé, hanno effettuato la visita nel Lazio ad un impianto di questo genere e che sono tornati abbastanza convinti rispetto a tale tema.

Credo che la scommessa che facciamo sia una scommessa importante, perché non è una scommessa a valere esclusivamente su di noi, ma anche sui nostri figli, sapendo che in termini ambientali il problema dei rifiuti è un problema complesso, probabilmente nessuno ha la bacchetta magica, forse un giorno verrà una soluzione tecnica assolutamente ecocompatibile, oggi un prezzo tutte le tecnologie lo devono pagare.

Ci si può poi baloccare se è meglio il freddo o il caldo, sopra o sotto, io ho l'impressione che grandissime certezze non ce ne siano, però una scelta va fatta, ci dobbiamo assumere una responsabilità e mi auguro che il voto di oggi non ci venga rimproverato dai nostri figli.

I dati oggi ci portano a dire che questa è la scelta migliore, auguriamoci che il voto che faremo questo pomeriggio possa consentire di avere una tecnologia in tempi rapidi, compatibilmente con i tempi di costruzione, per uscire dal giogo di questa montagna ormai dominata da corvi, cormorani e bestie di vario genere, che è un elemento che anche come odore è assolutamente degradante per la nostra comunità.


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28 febbraio 2011

GESTIONE RIFIUTI: TANTE DOMANDE, DUBBI E PERPLESSITA' SULLE SCELTE DEGLI AMMINISTRATORI REGIONALI

GESTIONE RIFIUTI: ECCO ALCUNE DOMANDE DI INTERESSE CHE SI INTENDONO RIVOLGERE AGLI AMMINISTRATORI REGIONALI

1) Quali azioni sono state poste in essere per ridurre i rifiuti in VdA? Il piano cheè stato individuato prevede obiettivi vincolanti e misurabili? Quante sono le tonnellate di materiale risparmiato che non entreranno in discarica? La Regione Valle d'Aosta ha fatto iniziative di comunicazione durante la settimana europea di riduzione, per la cui organizzazione ha stanziato oltre 450.000 euro per un intero triennio, e con quali risultati?

2) Quali sono le azioni che si intendono mettere in atto per arrivare a rispettare il livello di raccolta differenziata previsto dalla legge (65%)?

3) Si intende istituire un sistema di tracciabilità dei rifiuti ed applicare una conseguente tariffazione, e in quali tempi?

4) Quale tecnologia specifica verrà utilizzerà nell’ipotizzato nuovo impianto? Si tratta di una tecnologia ancora sperimentale? Dove finiranno le scorie? Che utilizzo avrà il syngas?

5) Oltre all'autocontrollo previsto dalla normativa attuale, ci saranno ulteriori controlli e da parte di chi? (Forestale? ARPA?). Quali garanzie ci sono per la popolazione in caso di malfunzionamento?

6) Sono previste linee di lavorazione alternative in caso di malfunzionamento o fermo temporaneo?

7) Quali ricadute ci saranno sui cittadini in termini di costi, rispetto agli attuali? (ad oggi non si conoscono i costi attuali effettivi…)

8) Perché non si è valutata l'alternativa presentata da parte delle associazioni? (Crz - Comitato Rifiuti Zero Vda, Legambiente Vda, Amici del viale, Codacons Vda, Diritto al futuro, ecc)

9) Perché si è voluto dimensionare l'impianto a 60000 tonn/anno quando la produzione oggi è di 45000 tonn/anno? Perché si vuole mettere nell'impianto materiale che ne diminuisce l'efficienza e ne aumenta le possibili manutenzioni, come organico e fanghi, per un totale di 25000 tonn/anno, quindi oltre 1/3?

10) Perché non è stata valutata la possibilità di utilizzare il CDR (combustibile da rifiuti) nei cementifici fuori dalla Valle (Casale, Cuneo, ecc) al posto degli attuali combustibili molto piu' inquinanti e perchè si intende chiudere il ciclo in Valle aumentando l'inquinamento ?

11) Perchè non si è valutata la proposta di fare un impianto di compostaggio regionale o attivare un compostaggio locale (per comprensori) come proposto da 1300 cittadini? Bruciare l'organico infatti, oltre a non essere energeticamente sensato, diminuisce le performance del Pirogassificatore come più volte ribadito dai tecnici (Ing. Genon in occasione del primo incontro di Quart)




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23 gennaio 2011

CARBONVERDE: ECCO COME RISPARMIARE 200 MILIONI DI EURO

Carbonverde e cementerie.

Gestione rifiuti in Valle d'Aosta: spendere di più per stare peggio!

L'obiettivo è valorizzare al meglio la componente energetica che resta dopo la raccolta differenziata che si fa nelle famiglie. Escludendo quindi plastica, vetro e l'organico, nei forni delle cementerie, con alcune modifiche agli impianti, si può bruciare tutto il materiale residuo.

I vantaggi del metodo "Carbonverde"

Si può utilizzare fino al 95% dell'indifferenziata per produrre energia: non serve più la discarica se non in misura marginale.

Si può arrivare anche al 100% comprendendo nella macinazione ultrafine anche l'umido dell'indifferenziata; il separarlo comporta operazioni complesse e fornisce un terriccio di scarsa qualità».

Le cementerie disponibili ad utilizzare il carbon verde riescono a ridurre al 20-10% l'uso di carbon coke sostituendolo, quindi, con un combustibile quasi a costo zero.

Le emissioni uguali e forse anche minori rispetto al coke.

Le alte temperature dei forni delle cementerie (1.400-1.500 gradi contro gli 800 degli inceneritori) tendono ad annullare il rischio di emissioni di diossine e polveri sottili.

Le ceneri residue sono nulle perché diventano parte del clinker da cui si ottiene il cemento.

Riciclare il 100% dei rifiuti non è più un'utopia e così anche la Valle d'Aosta e i suoi cittadini potrebbero risparmiare 200 milioni di euro cioè la somma impegnata per la futura gestione dei rifiuti.

Ecco la posizione espressa a novembre 2010 dal Codacons Vda sulla vicenda gestione rifiuti >>>


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29 dicembre 2010

NON SPRECARE RISORSE IN SALSA VALDOSTANA ...


Ass. Reg. Ambiente M. Zublena


Titolo della conferenza pubblica svolta il 27 novembre 2010 in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti:

IO NON SPRECO

Importo base dell'asta per la gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta per la durata 20 anni (scadenza offerte 6/05/2011)>>>


225.000.000 di Euro pari a 11.000.000 Euro
oltre tre volte in piu rispetto a quello che si spende oggi ogi anno




"...I problemi non possono essere risolti dallo stesso atteggiamento mentale che li ha creati..."
A. Einstein



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