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10 ottobre 2010

MATERIALI DA RICICLO, OVVERO RIFIUTI: SCELTE FINO AD ORA SBAGLIATE E MOLTO COSTOSE...

Al Signor Assessore Regionale all'Ambiente Valle d'Aosta
da oggi anche "Neo-Assessore al Pirogassificatore"
Ai Signori Cittadini che pagheranno il conto di scelte altrui.


Alcuni giorni or sono abbiamo appreso che è stato pubblicato un bando (disponibile sul sito www.regione.vda.it per la realizzazione di uno "speciale inceneritore" detto "pirogassificatore" per i rifiuti per il seguente importo: Euro 220.000.000.

Ci domandiamo: perché “bruciare” il futuro della nostra regione?

Vorremmo ricordarle un altro modo per affrontare la questione e che farebbe diventare la nostra Regione un esempio per l'intero paese.

Non le vogliamo vendere nulla, ma darLe tutte le informazioni e il supporto gratuito per far sì che:
- si riducano i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti;
- si riducano i costi che gravano sui cittadini per la tariffa/tassa sui rifiuti;
- si crei occupazione;
- si incassi dalla vendita della “materia prima” che sono i rifiuti se riciclati;
- si realizzi un compost a basso costo e ad alta qualità per aiutare le attività di coltivazione.

Non ci credete?

Bene con la soluzione "Vedelago" tutto ciò non solo è possibile, ma è già realizzato.

Con il loro lavoro e con anni di ricerca hanno dimostrato che si può creare occupazione, far risparmiare enti pubblici e cittadini, con riciclo, riuso e recupero dei “rifiuti”.

Provate a chiedere ad altri amministratori locali come ad esempio agli amministratori di Ponte delle Alpi o di Forlì, per citarne due, che hanno deciso di puntare sul riciclo e recupero della materia... e calcolate che solo nel 2010 vi sono stati altri 200 nuovi Comuni che hanno scelto questa strada.

I vantaggi in sintesi: tutela della salute e dell'ambiente, risparmio anche sanitario perché senza impianti inquinanti, si evita il proliferare di tumori e patologie che vanno a colpire gli esseri umani già nella fase embrionale.

Se si realizzano le piattaforme per la raccolta differenziata ed il riciclo totale, non solo non si spenderà più per “bruciare” materia ed invece si incasseranno perché quella “materia” si potrà vendere e reimmettere sul mercato.

Non ci vuole molto a realizzare quello che le proponiamo... ci vuole meno tempo e molte meno risorse che per costruire nuovi impianti sperimentali dai costi astonomici.

Noi siamo disponibili ad iniziare questo nuovo percorso e voi?


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26 settembre 2010

AUDIZIONE IN REGIONE PER UN NUOVO CENTRO DI COMPOSTAGGIO

Mercoledì 29 settembre 2010 alle ore 10.00 avrà luogo l'audizione presso la Terza commissione in Consiglio Regionale di alcuni rappresentanti dei cittadini e delle Associazioni che hanno sostenuto l'appello per un nuovo centro di compostaggio per la frazione umida dei rifiuti domestici, raccolta in modo separato, soprattutto nelle zone urbane del fondo valle. ci auguriamo che tutto quando sarà depositato potrà essere pubblicato o divulgato a tutti coloro che sono interessati ad approfondire l'argomento.
Purtroppo è ancora in vigore in consiglio regionale un regolamento stantio e obsoleto che vieta di rendere pubblici gli interventi via internet e solo raramente vengono trasmessi via internet i lavori delle commissioni consiliari.
A seguire sarà audito anche il Coordinatore scientifico dell’Osservatorio regionale dei rifiuti, Giorgio Ghiringhelli e l'Assessore regionale all'Ambiente Manuela Zublena.

Chissà se ci saranno novità al riguardo da parte dell'Amministrazione regionale?

Una cosa è sicura. Se si fosse già fatto questo investimento 5 oppure 10 anni orsono non si sarebbe spesi ulteriori 4 milioni di euro per l'allargamento dell'attuale discarica. Ovviamente anche se si fosse puntato anche ad adottare la tecnica "Rifiuti zero a costo zero" non si spenderebbero nei prossimi anni oltre 40 milioni di euro per un inceneritore di ultima generazione chiamato "pirogassificatore".

In ogni caso la sensibilità sta cambiando e potrebbero esserci , a breve, novità di grande interesse.



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3 aprile 2010

LEGAMBIENTE VDA: SBAGLIATE E NON CONDIVISE LE DECISIONI FINORA ASSUNTE DA REGIONE VDA

Le decisioni assunte nelle ultime settimane dall’Osservatorio regionale rifiuti (O.R.R.) e dal Consiglio regionale ci hanno visti impotenti spettatori. La scelta di avviare la gestione dei rifiuti della Valle d’Aosta verso la costruzione di un impianto a caldo di piro-gassificazione (non scritto ma ovvio) ci vede in totale disaccordo. L’astensione del nostro rappresentante nell’Osservatorio deve essere interpretata come mero atto di cortesia istituzionale, dovuta al tempo che ci è stato concesso per sostenere la nostre tesi. Giudichiamo la decisione assunta profondamente sbagliata e rinunciataria di un percorso, forse più complesso, che avrebbe posto la Valle d’Aosta tra le regioni all’avanguardia a livello europeo. Riteniamo che la differenza tra un inceneritore a griglia mobile ed un impianto come quello prospettato sia minima e che sia apprezzabile soltanto in virtù della possibilità di un eventuale dimensionamento meglio adeguabile alle esigenze di un territorio assai modesto in termini di produzione di rifiuti. Non si è mai parlato, peraltro, di quale taglia dovrà avere l’impianto né in sede di O.R.R. né in sede di Consiglio, dando sostanzialmente un mandato in bianco alla Giunta.

Ribadiamo che lo schema di un trattamento a freddo, destinando la fase di recupero energetico ad impianti esistenti fuori regione come combustibile sostitutivo, avrebbe avuto impatti assai minori sia locali che complessivi, oltre a costare economicamente di meno ed essere più cautelativa nei confronti della tutela della salute umana. Esso avrebbe permesso inoltre una illimitata politica di riduzione e recupero di materia nei prossimi venti anni, impossibile quando si deve necessariamente alimentare un impianto molto costoso, come quello votato.

Nelle prossime settimane verrà avviata la fase di revisione del Piano Regionale Gestione Rifiuti. Auspichiamo che siano preventivamente definiti in sede di O.R.R. sia gli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti, sia quelli di raccolta differenziata e di recupero di materia. La credibilità del nuovo “corso”, propagandato dalla Regione e dall’A.R.P.A. in numerose occasioni pubbliche, si valuterà nei prossimi passaggi, sia dalla definizione degli obiettivi sopraddetti, sia dai professionisti a cui verrà affidato l’incarico: ci auguriamo infatti vivamente che non siano gli stessi che sostenevano la soluzione che oggi si abbandona. Ricordiamo che nei documenti di appena due anni fa, lo studio Genon Ziviani definiva la piro-gassificazione come segue: “Da quanto esposto emerge che le tecnologie di pirolisi e gassificazione, anche se basate su processi noti, non sono in grado di garantire allo stato attuale elevate prestazioni tecniche, ambientali ed economiche e ciò le rende inadatte alla situazione valdostana.”

Aosta, 2 aprile 2010

Alessandra Piccioni, Presidente Circolo Valdostano Legambiente

Michele BertolinoResponsabile del Settore rifiuti Legambiente Piemonte Valle d’Aosta

Jean-Louis Aillon, presidente Comitato Rifiuti Zero VdA


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Entro la fine del 2010, nei 27 paesi dell’UE entrerà in vigore una nuova direttiva che “propone un quadro giuridico volto a controllare tutto il ciclo dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, ponendo l’accento sul recupero e il riciclaggio”.

In Italia la direttiva potrebbe venire recepita prima dell'estate. Pensare ai rifiuti come una risorsa, può essere un vantaggio nel lungo periodo.

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19 dicembre 2009

SMALTIMENTO RIFIUTI: CONFRONTO PUBBLICO SOLO PER VOLONTA' DEI CITTADINI E NON DELL'AMMINISTRAZIONE

Firma e fai firmare la petizione per un nuovo centro di compostaggio per la frazione organica.

Scarica il modulo >>>

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Per facilitare la comprensione dell'intera vicenda, si tratteggiano alcuni passaggi cruciali avvenuti prima della riunione del 14 dicembre 2009 in cui il componente delle associazioni ambientaliste (Fabrizio Roscio) ha sollevato il nocciolo del problema: la mancata volontà di confronto preventivo.

Ecco alcuni fatti degni di nota:

La scelta in merito al nuovo scenario che si prospetta in materia di smaltimento rifiuti(pirogassificazione) non è stata condivisa ma neppure veicolata nelle varie possibili sedi di confronto (riunioni pubbliche, audizioni pubbliche della competente commissione consiliare, ecc...) prima dell'approvazione della delibera in questione adottata in data 1 Dicembre 2009.

Appare evidente che il gruppo di lavoro tecnico, volutamente tenuto "ristretto" per volontà politica da parte dell'Assessorato Territorio e Ambiente, aveva tutti i dati a disposizione già a partire da Settembre 2009.

Il documento riepilogativo riferito alla consulenza esterna è stato ufficialmente depositato il 24 novembre 2009 ma, diciamolo pure, la direzione di marcia era già stata indicata nelle precedenti riunioni intelocutorie nel corso dell'estate e dopo varie riunioni avvenute presso la Presidenza della Giunta.
Appare evidente, quindi, la non volontà di confronto preventivo sulla materia.

Di sicuro avrà luogo, per volontà dei cittadini e delle associazioni interessate un confronto successivo, ma di sicuro non per volontà dell'Amministrazione Pubblica.

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dal notiziario ansa-aosta del 14 dicembre 2009

RIFIUTI: VDA, ASSOCIAZIONI CONTESTANO LAVORI OSSERVATORIO
"L'Osservatorio regionale sui rifiuti non risponde ai requisiti di luogo di discussione e di autentico confronto". Motiva così Fabrizio Roscio, rappresentante dei movimenti ambientalisti (Amici della Terra, Gruppo locale Wwf, Legambiente e Terra Nouva) all'interno dell'organismo istituzionale, l'abbandono del tavolo di lavoro convocato nella mattinata di oggi nella sede dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente.
Roscio lamenta il fatto che "le associazioni non siano state consultate e coinvolte nella stesura del primo rapporto sulla gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta", presentato nella riunione di oggi. Sotto accusa il metodo di lavoro: "I documenti tecnici necessari - spiega Roscio - per fornire pareri utili all'adozione di atti amministrativi non vengono preventivamente discussi e alle riunioni partecipano con diritto di parola funzionari dell'assessorato estranei all'Osservatorio, mentre a noi non è permesso avvalerci in riunione di consulenti".
Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente regionale di Legambiente, Alessandra Piccioni, che sottolinea: "La decisione scaturisce dal disagio manifestato dal nostro rappresentante di fronte allo svolgersi dei lavori dell'Osservatorio che, senza un confronto, si svuota di contenuti e di senso".


RIFIUTI: ZUBLENA, NON CONDIVIDO MOTIVAZIONI ABBANDONO
"Alla luce del battage mediatico di questi giorni l'abbandono non mi stupisce. Ne prendo atto con rammarico, ma non condivido le motivazioni". Così l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Manuela Zublena, commenta la decisione da parte delle associazioni ambientaliste di ritirare il loro rappresentante dall'Osservatorio regionale sui rifiuti.
"L'Osservatorio - aggiunge l'assessore - resta un punto di riferimento per il confronto e il dialogo soprattutto in un momento in cui si sta definendo un nuovo scenario per la gestione dei rifiuti e si sta entrando nel vivo dell'operatività. Ritengo che i contributi debbano andare oltre l'asettica consegna di documenti da visionare e le contestazioni. Per l'organizzazione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti abbiamo tutti lavorato in sinergia e i risultati sono stati positivi".
Di "motivazioni pretestuose e posizioni preconcette" parla invece Rosina Rosset, rappresentante della associazioni dei consumatori nell'Osservatorio: "Sulle problematiche importanti le associazioni ambientaliste rifiutano il confronto, mentre si aggrappano alla forma. Con loro non è mai stato possibile il dialogo anche se più volte abbiamo tentato questa strada".

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Dal quotidiano "La stampa - Pagine della valle d'aosta " del 15 Dicembre 2009

POLEMICA.LE ASSOCIAZIONI CONTRO LA REGIONE: «MANCA IL CONFRONTO»
Rifiuti, ambientalisti in rivolta. No all’impianto di pirolisi, abbandonata la riunione dell’Osservatorio.

La riunione dell’Osservatorio dei rifiuti era cominciata da poco più di 20 minuti, quando Fabrizio Roscio, rappresentante delle associazioni ambientaliste, ha letto un documento: «Manca un autentico confronto, me ne vado». Roscio ha parlato a nome di Amici della Terra, del Gruppo locale Wwf, di Legambiente e Terra Nouva. «L’Osservatorio dovrebbe essere la sede per esprimere pareri - ha continuato Roscio dopo aver lasciato la riunione - ma solo oggi ho visto il primo Rapporto sulla gestione dei rifiuti, già stampato». Risponde l’assessore all’Ambiente Manuela Zublena: «Non capisco perché si abbandona la discussione quando si sta definendo un nuovo scenario per la gestione dei rifiuti. Anche il primo Rapporto riguarda lo stato dell’arte, siamo aperti alle osservazioni». Quando Roscio ha lasciato la riunione, la rappresentante dei consumatori Rosina Rosset ha detto: «E’ un rifiuto del confronto. Abbiamo provato a dialogare con loro, ma ci siamo trovati di fronte un muro».
La polemica non riguarda solo le questioni procedurali. Sul piatto c’è anche la scelta fatta dalla giunta regionale di puntare sulla pirolisi e la gassificazione per i rifiuti indifferenziati. «Cito studi internazionali - dice Roscio - l’80 per cento degli impianti è in Giappone. In Italia solo situazioni sperimentali. Mancano le condizioni di sicurezza e le garanzie per la sostenibilità economica».
Durante la riunione dell’Osservatorio, il direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Giovanni Agnesod ha spiegato i contenuti di uno studio di Diana Cout per mettere a confronto vari possibili scenari.
E’ stato scartato il «Thor», tecnologia per la produzione di combustibile da rifiuto messa a punto dal Centro nazionale ricerche. «Interessante, ma non presenta sufficienti garanzie». Così come è tramontata l’ipotesi di usare il combustibile da rifiuto in impianti di teleriscaldamento già esistenti o in costruzione in Valle, perché bisognerebbe rifare i progetti. La scelta è caduta sulla pirolisi e la gassificazione (che producono gas di sintesi utilizzabile come combustibile) perché un inceneritore classico è sostenibile solo usando almeno 100 mila tonnellate di rifiuti l’anno, più del doppio dell’indifferenziata della Valle.
«La pirolisi è un sistema innovativo - ha detto ancora Agnesod - in Europa ci sono impianti in Germania e Islanda. E’ adattabile a quantità inferiori di rifiuti, riduce le emissioni in atmosfera». Ha aggiunto Agnesod: «Gli impianti di pirolisi sono soggetti per legge alle normative di abbattimento delle emissioni previste per gli inceneritori. Ma questo non vuol dire che faremo un inceneritore, le tecnologie sono molto diverse. E’ una garanzia di tutela ambientale».
In media i valdostani producono 600 chili di rifiuti l’anno a testa. «E’ importante - ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Aosta, Delio Donzel - evitare che il nuovo impianto tratti la maggior quantità di materiale possibile, vanificando le politiche di contenimento dei rifiuti». Risposta di Zublena: «Gassificazione e pirolisi consentono di migliorare l’efficienza del sistema».


Lettera aperta - Confronto negato su temi importanti.

Scenari in materia di smaltimento rifiuti in Valle d’Aosta (pirogassificatore) e decisioni non partecipative.

La democrazia partecipativa attribuisce a tutti i cittadini livelli di responsabilità e consapevolezza maggiori, consentendo loro di essere coinvolti nelle varie fasi del processo decisionale, che per sua natura è dialettico e dinamico e consente di interagire in un confronto continuo fra le idee in campo e gli scenari possibili. Dispiace prendere atto del mancato radicamento nelle nostre istituzioni dell’abitudine al confronto nei processi decisionali importanti come quelli che riguardano le grandi opere pubbliche o la gestione dei rifiuti, materia in cui, scelte sbagliate, possono incidere direttamente sulle tariffe e quindi sul portafoglio dei cittadini. Pur se il dibattito pubblico non è la sede in cui assumere decisioni che spettano ai vari decisori politici (sindaci, Comunità montane, giunta regionale), non consentire una modalità di confronto in vista di decisioni importanti è un segnale negativo. Esistono rappresentanti di comitati (Comitato Rifiuti Zero Vda) e di associazioni (Legambiente vda, Codacons vda, ecc.) attivi sul tema specifico, che non sono stati coinvolti, neppure attraverso l’Osservatorio regionale sui rifiuti. Compiono, invece, un buon lavoro quelle amministrazioni pubbliche che riescono attraverso processi di progettazione condivisa a coinvolgere tutti le parti attive presenti sul proprio territorio.

Andrea Piccirilli
Aosta

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Il Pirogassificatore conviene? Risolve?
In termini di costi/benefici, conviene costruire un pirogassificatore impegnando nei prossimi anni decine di milioni di euro per smaltire, a partire dal 2016, il 40% dei materiali da riciclo che attualmente affluiscono in discarica (con costi contenuti) che corrispondono a circa 45.000 t/a.
Non esiste altro modo per raggiungere e persino superare lo stesso obiettivo?
Alcune recenti valutazioni effettuate dal Centro riciclo materiali - Vedelago evidenziano che le opzioni tecnologiche con benefici sociali netti o con costi minimi sono quelle riconducibili al miglioramento del riciclo completo dei materiali da RSU (Rifiuti Solidi Urbani).
Siamo convinti che sia molto importante continuare ad usare risorse pubbliche per potenziare i centri di ricerca e partecipare a programmi nel campo del riciclo dei materiali.
Quindi ad oggi non si sa se si riuscirà a costruirlo, né a che prezzo potrà essere realizzato e neppure quali saranno i costi di gestione e manutenzione. Insomma un'altro "trenino di Cogne" potenziale è imminente...
In ogni caso c'è da augurarsi che non si segua lo stesso meccanismo delle nuove centrali nucleari italiane, in cui uno dei produttori coinvolti nel progetto europeo ha dovuto ammettere che il cantiere apposito ha già prodotto 2,7 miliardi di perdite, destinate ancora a crescere, e superare così il prezzo di vendita (3 miliardi) del reattore stesso.
Come cittadini, affetti o meno dalla sindrome Nimby, ribadiamo che le alternative esistono, come ha dimostrato la stessa Carla Poli ad Aosta qualche mese or sono. Sicché ripetiamo la domanda: il pirogassificatore conviene? Risolve?

12 dicembre 2009

SMALTIMENTO RIFIUTI: SCENARI E DOCUMENTAZIONE

Curiose coincidenze...

Nei giorni scorsi a Trento è stato approvato un progetto di massima per la costruzione di un inceneritore.

L’impianto avrà una potenzialità massima di 103.000 tonnellate all’anno, il costo stimato sarà di 101 milioni di euro (iva esclusa) e la tecnologia proposta dovrà essere già stata applicata in tre impianti funzionanti in Europa, Svizzera compresa.

Durata della concessione: se lo studio di fattibilità indica una durata massima di 24 anni (di cui quattro per la realizzazione dell’impianto), la delibera introduce "la facoltà, in sede di gara, di proporre una riduzione per il termine della fase gestionale dell’opera fino al limite minimo di 15 anni".

Elenco delle garanzie e dei requisiti richiesti ai partecipanti alla gara d’appalto:

Essere in possesso della certificazione ambientale Uni En Iso 14001, una garanzia che il concorrente operi secondo regole, criteri e procedure particolarmente rispettose dell’ambiente e metta in atto all’interno della propria organizzazione aziendale un sistema di gestione ambientale volto a minimizzare l’impatto dell’impianto.

Viene chiesta una polizza indennitaria decennale e una polizza per responsabilità civile verso terzi "a copertura dei rischi di rovina totale o parziale dell’opera o dei rischi derivanti da gravi difetti costruttivi.

Presentare varie cauzioni per garantire l’affidabilità dell’offerta e
della società.

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Analisi della gestione ciclo rifiuti in valle d'aosta e relativo audit civico.


Audit
Esame sistematico ed indipendente mirato a stabilire se le attività svolte per la qualità ed i risultati ottenuti sono in accordo con quanto stabilito, e se quanto stabilito viene attuato risulta idoneo al conseguimento dell’obiettivo.

Analisi civica
Sistema di attività messe in atto dai cittadini per definire, comunicare e far valere il proprio punto di vista circa le questioni di rilevanza pubblica e sociale, per esempio la gestione del ciclo dei rifiuti

Audit civico
Analisi critica e sistematica dell’azione poste in essere nell’ambito della gestione di un servizio per la collettività (per es. gestione del ciclo dei rifiuti) promossa dalle organizzazioni civiche


Le principali fasi dell’audit civico:
- raccolta dati e monitoraggio attività poste in essere
- elenco contenente i risultati più significativi derivanti dal monitoraggio;
- le aree critiche e i punti di forza
- le possibili azioni di miglioramento
- rapporto redatto al termine della visita

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Ecco le principali richieste inoltrate in data 11 novembre 2009 agli uffici competenti dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente - Loc. Grand Chemin, 34 - St Christophe - 11100 - Aosta - riscontrate, per alcuni argomenti, con nota del 4 Dicembre 2009.

Si chiede di poter prendere visione dei seguenti documenti:

- Documentazione utile ad evidenziare il costo annuale a carico dei cittadini del servizio gestione rifiuti (raccolta, gestione e smaltimento)

- Documentazione e costi in dettaglio relativi all'ampliamento della discarica

- Convenzione con Valeco spa (gestione discarica di Brissogne e Pontey) e costi sostenuti a partire dal 2006

- Convenzione Conai con suddivisione quantità e qualità di materiale conferito e relativi introiti a partire dal 2006

- Somme introitate dalla vendita del compost derivante da ramagli e sfalci di verde dal 2006 nonchè le quantità giacenti a dicembre 2008.

- Somme introitate dalla vendita di biogas proveniente dalla discarica regionale di Brissogne a partire dal 2006

- Verbali e temi trattati nel corso delle riunioni dell'Osservatorio regionale dei rifiuti a partire dalla sua costituzione. (4 riunioni nel corso del 2009)

- Ogni altra documentazione utile riguardante la gestione dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti


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Link al sito regione.vda.it in cui sono pubblicati alcuni studi comparati sulla gestione rifiuti in valle >>>

Studio commissionato dalla regione e prodotto all'Amministrazione in data 24 novembre 2009 dal titolo:
Individuazione delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pretrattamento finalizzati alla produzione di cdr di qualità ad oggi esistenti e non finalizzato all'individuazione del miglior scenario adatto alla Valle d'Aosta. >>>